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Parola: «Stagione sfortunata, ma adesso ci sono»

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Parola: «Stagione sfortunata, ma adesso ci sono»

Mille e più infortuni, ma «ho cancellato tutto». Sotto col Chievo, allora: «Loro sono in forma, noi vogliamo vincere per continuare a inseguire l'Europa. E io sono pronto a dare tutto quel che ho».

21_paroladianaStagione storta, quella di Andrea Parola. Prima una spalla (lussazione), poi il disastro di San Siro: zigomo rotto – così pure un paio di ossa del viso – e deviazione del setto nasale, il tutto da sistemare sotto i ferri. Passano i mesi, ci si mettono due stiramenti all'adduttore e una bella febbre a 40 con virus vari a complicare ancor di più un cammino già ai limiti dell'impossibile. Non è roba da poco: per questo, oggi che Andrea sta bene e può finalmente fare quello per cui la Samp l'ha preso dall'Ascoli, il piacere è grande.

Le parole del mister. Sabato sera, 1-1 col Palermo. Sfida difficile, un'ora in 10, eppure il punto sta stretto. Walter Novellino, tra una considerazione e l'altra, ci infila i suoi complimenti: «Parola è da elogiare, ha avuto mille difficoltà e ora che le ha superate è più forte di prima». «Frasi che fanno piacere perché inaspettate», sorride oggi il centrocampista. Che riparte, convinto di avere ancora tempo per dire la sua: «E' stato un campionato travagliato, il mio. La spalla, un calvario. L'intervento al volto e i problemi a rientrare, perché psicologicamente non è stato semplice tornare a colpire il pallone di testa. L'adduttore, conseguenza di quell'operazione: anche fisicamente non ero ancora a posto. E l'influenza… Basta, voglio cancellare tutto, trovare un po' di continuità e cercare di dare una mano di qui a fine anno: e le parole del mister per me sono una grande iniezione di fiducia».

I due pareggi. Cosa hanno cambiato, i due punti messi assieme tra Cagliari e Palermo? Tradotto: c'è ancora spazio per sognare l'Europa? «Io dico che le squadre che ci stanno davanti non hanno niente più di noi – risponde sicuro Parola -, e sabato scorso lo abbiamo dimostrato. La corsa alla Uefa è ancora lunga, vinci una partita e sali in classifica… Bisogna metterci concentrazione e determinazione, ogni partita potrà essere importante per questo nostro obiettivo».

A Verona. Il primo ostacolo, dopo la sosta, sarà il Chievo di Del Neri. Tutt'altra squadra da quella che non creò alcun problema a Marassi, all'andata, e pure il confronto con le due versioni di inizio gennaio, in Coppa Italia, non regge. Parola lo sa, e non si fida: «Ora come ora avremo davanti un'ottima squadra, in forma fisicamente e, dopo il successo di Cagliari, a posto pure con la testa. Vorranno fare bottino pieno anche con noi, credo, quindi toccherà aggredirli e cercare di segnare… Provare a vincere, insomma, e muovere la classifica. E a quel punto la Uefa ce la giochiamo in casa, davanti al nostro pubblico».

Un centrocampo rinnovato. Forse tornerà Volpi, a Verona. Comunque sia, il centrocampo messo dentro da Novellino col Palermo era una variante rispetto ai quattro in linea con cui la Samp ha viaggiato sinora: Palombo davanti alla difesa, Parola e Delvecchio un po' più su. «In campo ci siamo subito trovati bene – racconta Andrea, soddisfatto -, ci parlavamo molto e questo rende le cose più semplici… Poi, se giochi con la mentalità giusta puoi giocare con qualunque schema».

Il futuro. Al di là della (comprensibile) voglia di viverla fino in fondo, questa è una stagione che vola verso la fine. Per la prossima, come stanno le cose? Parola non ha dubbi: «La mia ferma volontà è quella di rimanere. Sono in una società molto importante, che mi ha dato fiducia: mi dispiace non aver potuto ricambiare, finora… Vorrei avere modo di rifarmi».

Nella foto Pegaso, Andrea Parola all'attacco di Aimo Diana durante l'ultimo Sampdoria-Palermo.

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