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Quagliarella: «Con la Reggina sfida vera e sfida dura»

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Quagliarella: «Con la Reggina sfida vera e sfida dura»

Squadra che ha fatto miracoli, quella di Mazzarri. E Samp che continua a rimanere in corsa per un sogno: «Sarà difficile, ma vogliamo vincere. E se per caso segno io, beh, tanto meglio…».

04_festaquagliarellaHa voglia di tornare a esultare, Fabio Quagliarella. Il capolavoro di Verona, quell'invenzione da 38 metri, non ha più avuto un seguito: «E pazienza se non fosse una rovesciata, mi andrebbe bene buttarla dentro anche da due passi…». Lui ci scherza su, sereno e pacato come sempre. Sa bene che questo mese senza gol non significa nulla, sa bene che il suo contributo alla squadra non è mai mancato, sa bene che la fiducia intorno non manca né mai mancherà. Si può essere utili in mille maniere, in campo.
A due giorni dalla sfida con la Reggina, ulteriore banco di prova per un finale di campionato da vivere senza pensieri, Quagliarella pensa più alla classifica che ai gol: «Siamo lì, rimaniamo in corsa per l'Europa e loro nonostante la forte penalizzazione si giocano la salvezza. Se sarà dura? Di più, durissima. E' una partita difficile, ma vogliamo vincerla per restare in gioco e per chiudere bene questo campionato: certo dobbiamo anche sperare nei passi falsi di chi ci precede in classifica, Empoli o Fiorentina non fa differenza, ma riuscissimo ad arrivare a Firenze all'ultima giornata per giocarci qualcosa di importante… beh, sarebbe davvero bellissimo».
Voglia di vincere, insomma, che si mischia a quel piacere di correre sotto la Sud lontano un mese e mezzo (Sampdoria-Palermo 1-1, era il 17 marzo). Fabio non si tira indietro («Sì, è un po' che non segno e mi piacerebbe riprendere…») e ripensa a quel pomeriggio in Calabria, sotto la pioggia: rovesciata da togliere il fiato e firma d'autore sull'1-0 finale: «Un bel gol, forse insieme a quello di Verona il più bello di questa mia stagione. Ma ve lo ripeto: una ribattuta va benissimo».
Vanno bene anche i discorsi sul futuro, su quel cartellino a metà strada tra qui e Udine: «Non mi pesano, pressione addosso non ne sento», assicura lui. Che chiude ricordando quel che – a onor del vero – ha sempre detto: «Io ne so quanto prima, ma il punto fermo è che a Genova sto benissimo. Sono curioso di scoprire cosa succederà, questo sì, ma so anche che ogni decisione verrà presa nella massima armonia. E quindi mi concentro sulla Reggina».

Nella foto Pegaso, l'esultanza di Fabio Quagliarella dopo il capolavoro di Verona.

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