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Bazzani saluta e lascia la Samp: grazie di tutto, Bucaniere

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Bazzani saluta e lascia la Samp: grazie di tutto, Bucaniere

I tre derby vinti, la promozione il primo anno di A… Fabio Bazzani ha segnato coi gol e col cuore la storia recente blucerchiata: ora che saluta e va via, non sarà dimenticato.

18_bazzani0203Un pezzo di Samp degli ultimi anni se ne va, frenato – ma mai vinto – dai due gravissimi infortuni subiti in rapida successione, amareggiato e incavolato nero per non aver potuto dare ciò che voleva, ciò che aveva dentro. Per uno come Fabio Bazzani, rabbia e cuore prima ancora delle gambe, non essere in grado di esprimersi al cento per cento è un po' come per un leone vivere dentro una gabbia d'oro, a sonnecchiare tutto il giorno sulla paglia, ammirato ed osservato curiosamente quando invece l'istinto ti dice che devi correre come un matto e seguire il tuo ego di predatore. Gli ultimi due anni Fabio li ha trascorsi così, a divorare l'erba dei campi da calcio con gli occhi, credendo ciecamente in un gran ritorno mai presentatosi come lui lo aveva sognato. Ma se la Sampdoria oggi è la Sampdoria che tutti conoscono, una fetta di merito passa anche per l'infinito carattere del Bucaniere, per i suoi gol e per quel che Fabio ha significato negli anni d'oro di una carriera vissuta (finora) al top con il blucerchiato sulle spalle. Primo bomber dell'era Garrone, Bazzani è stato capace di realizzare 32 reti nelle quattro stagioni alla Samp, la metà delle quali nel torneo 2002/2003, l'anno della trionfale cavalcata in Serie A. 13 i gol siglati nel successivo campionato di A, che sono poi il suo miglior score.

La carriera. Il centravanti bolognese (classe '76) inizia nel 1994/95 con il Boca San Lazzaro, nei Dilettanti. "Van Bazzen" – altro soprannome affiancato a Fabio – segna 30 gol in due stagioni, facendosi notare dal San Donà, dove l'anno successivo intraprende l'avventura da professionista. Sono 5 le marcature realizzate al primo anno in C2 (32 le presenze) che gli valgono la chiamata del Venezia. L'esperienza in Serie B non è però fortunata (2 gettoni, 0 gol) e allora il bolognese retrocede in C1 per due anni, prima a Varese e poi ad Arezzo. In terra toscana Bazzani vive la sua annata più prolifica (1999/2000, 20 reti in 31 gare di C1 con gli amaranto aretini), tornando in B da protagonista, ancora al Venezia. Dove il Bazza conosce Walter Novellino, all'epoca tecnico dei lagunari; "Monzon" lo schiera con continuità nel torneo di B del 2000/2001 (5 le reti di Bazzani) e a fine stagione arriva la storica promozione in Serie A, dove Fabio debutta nel successivo torneo. Ma non è ancora il momento per l'esplosione: dopo tre sole presenze con la maglia del Venezia, nel gennaio del 2001 il Bucaniere passa al Perugia di Luciano Gaucci e di Serse Cosmi. La Serie A in Umbria è assai più dolce: 10 i gol siglati dal Bazza nelle 29 partite coi grifoni perugini, un bottino che attira l'attenzione di Beppe Marotta e di Walter Novellino, alle prese con la costruzione della nuova Sampdoria di Riccardo Garrone.

L'approdo alla Samp. Nell'estate del 2002, Bazzani accetta la proposta della Sampdoria, scendendo nuovamente in B ma consapevole di prender parte ad un progetto di grande lungimiranza ed importanza. Garrone vuole riportare subito la Samp nel massimo campionato e si affida al duo Marotta-Novellino. Il Bucaniere è fra i primi acquisti e contribuirà notevolmente alla trionfale promozione in Serie A dei blucerchiati a fine anno. 16 i gol nelle 37 gare di B disputate, 13 (su 32 presenze) l'anno successivo in A. Numeri pesanti, che non lasciano insensibile Giovanni Trapattoni: il 12 novembre 2003 Fabio conosce l'azzurro (in totale saranno tre le presenze) esordendo contro la Polonia.

Lazio e operazioni. Nel 2004/2005 qualcosa si rompe e Fabio lascia Genova per Roma (gennaio 2005). Sarà uno dei rimpianti del bolognese: «Ho agito troppo in fretta», ammetterà poi Bazzani al suo ritorno in blucerchiato l'estate successiva. Il resto è storia recente, con i due terribili infortuni al crociato patiti fra il 2005 ed il 2006, infortuni che hanno tenuto Fabio lontano dai campi per oltre un anno.

Oggi è già domani. E siamo ad oggi, il giorno del gran commiato con una piazza che il bolognese ha amato fin dal primo giorno. Domenica contro il Catania Bazzani non potrà indossare la casacca blucerchiata davanti alla Sud: il fastidio al polpaccio non passa, insensato sarebbe rischiare di far danni più grossi. Forse ci sarà modo di chiudere a Firenze. Comunque, impossibile entrare nella testa e nell'anima del numero 9 doriano: solo sui sa e saprà elaborare il turbine di emozioni che inevitabilmente lo travolgerà.

Grazie Fabio. Ma un grazie al Bucaniere è doveroso dirlo, non foss'altro per ciò che ha rappresentato in campo, al di là dei gol segnati. Molti tifosi blucerchiati il capriccio Lazio non glielo hanno mai perdonato, ma è bene ricordare a tutti, magari solo per dover di cronaca, i boati dopo il fantastico gol al Lecce nella prima giornata di B (in quel 4-2 da favola che rivelò al pubblico la nuova Samp), dopo le reti nei derby contro il Genoa, dopo il gol-promozione contro il Cagliari, dopo la fantastica volata di potenza in Samp-Empoli di Serie A, l'anno successivo. Se è vero che il calcio (e la vita) è veloce, se è vero che un giorno sei nell'Olimpo e un altro sotto la sabbia con solo la testa che ti spunta fuori, beh, è anche vero che esser dimenticati è come non essere esistiti. E allora, grazie Bucaniere. La Sampdoria non ti dimenticherà.

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