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Un nuovo stadio per Genova: presentato a Milano il progetto

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Un nuovo stadio per Genova: presentato a Milano il progetto

Presentato oggi alla Fiera di Rho-Milano il progetto del futuro stadio di Genova, possibile nuova casa dell'U.C. Sampdoria.

22_presentazionenuovostadio«Uno stadio per Genova: un nuovo forte elemento di centralità urbana in un contesto di grande sviluppo e dinamicità». Si apre così il progetto, presentato oggi alla Fiera di Rho-Milano, che le famiglie Garrone e Mondini hanno commissionato, tramite la Golfo s.r.l., allo studio Boeri e al gruppo Giacomazzi per il nuovo impianto dedicato al calcio da creare a Genova: per la nuova casa, insomma, dell'U.C. Sampdoria. E Riccardo Garrone ne è insieme soddisfatto ed entusiasta. Il progetto, prima ancora di venire svelato, riscuote curiosità: nei media, che affollano come previsto la sala, ma anche tra gli addetti ai lavori e tra il semplice pubblico, interessato alla grande novità.

Le linee-guida e la qualità. Da dove parte l'idea di questo nuovo impianto? Spiega ancora la brochure: «Affrontare il tema della realizzazione di un nuovo stadio per una moderna società calcistica richiede oggi una riflessione attenta sul panorama delle nuove realizzazioni in Europa, sulla loro forma e tipologia e sulle loro implicazioni urbanistiche, simboliche, culturali». E allora l'analisi dei grandi stadi (come il Maracanà, l'Old Trafford, l'Allianz Arena) porta ad individuare alcuni elementi di qualità dai quali non si può prescindere: immagine, per restituire un segno architettonico forte e riconoscibile; accessibilità, per favorire l'affluenza di diverse categorie di utenti con ogni mezzo di trasporto; efficienza, per garantire la versatilità del campo da gioco; comfort e visibilità, per vivere l'evento in modo confortevole in ogni anello e settore e allo stesso tempo garantire una buona fruibilità della manifestazione; sicurezza, che significa realizzare un ambiente che possa essere frequentato da ogni utente; polivalenza, per avere luoghi che siano contenitori dal programma complesso; e infine redditività, cioè inserire nell'area attività commerciali che rafforzino il marchio stadio. Queste, insomma, le linee-guida che portano al nuovo stadio.

Aeroporto, la scelta migliore. «Lo studio per la localizzazione di una nuova struttura per il calcio professionistico a Genova – recita il progetto – è partito dalla valutazione delle potenzialità insediative offerte dal territorio attraverso un censimento delle aree disponibili e dal loro successivo raffronto». Sei erano le aree candidate ad ospitare lo stadio (l'aeroporto, Cornigliano, Trasta, Calata Sanità, piazzale Kennedy e un'isola sul mare), con la zona di Marassi aggiunta in considerazione delle sue potenzialità di trasformazione e ristrutturazione. Non c'è partita: niente come l'area dell'aeroporto soddisfa in pieno le richieste qualitative alla base del progetto.

Il nuovo stadio. Ed eccolo, il progetto: uno stadio da oltre 30.000 posti (34.149 su due anelli: 10.362 il primo, 23.787 il secondo) collocato a ridosso dell'aeroporto Cristoforo Colombo. «L'area è collocata in un contesto urbano di grande sviluppo e dinamicità – è il commento che illustra la scelta -, entro il quale la costruzione dello stadio può rappresentare un elemento di sicura rilevanza». E poi ancora, per capire come inserire un'opera di tale livello all'interno del tessuto cittadino: «Il necessario potenziamento della rete infrastrutturale e la realizzazione di connessioni pedonali correlate all'impianto sportivo si prospettano come un'importante risorsa per la messa a sistema di tutti gli interventi previsti oltre che un forte elemento di attrazione per altre nuove trasformazioni. Le preesistenze, come nel caso dell'aeroporto, non solo sono considerate come dati contestuali con cui rapportarsi, ma sono assunte come risorse per la valorizzazione di nuove relazioni urbane e metropolitane per questa parte della città. La favorevole posizione del sito nell'ambito dell'area metropolitana genovese e le trasformazioni che vi sono in corso consentono infatti di prevedere che la realizzazione del nuovo stadio possa costituire un nuovo forte elemento di centralità urbana». Con oltre 7.000 nuovi posti auto, una passerella pedonale ed una nuova funicolare collegata al polo tecnologico dell'IIT agli Erzelli, una nuova stazione ferroviaria a 500 metri dall'impianto e 75.000 metri quadrati di aree commerciali. I tempi? 15-18 mesi per l'approvazione del progetto, 3 anni per la realizzazione: vale a dire, stadio che potrebbe essere pronto nel 2012.

Sicurezza prima di tutto. Delle richieste, una sta in particolar modo a cuore al presidente Garrone: «Quello della sicurezza – sottolinea – è stato il primo aspetto considerato visto il circuito negativo in cui è finito il calcio italiano… Questa proposta, fatta prima di tutto alla città di Genova e poi al mondo calcistico nel suo insieme, coincide con la forte volontà del governo di far tornare interesse e passione per questo sport in tutta quella gente che se ne è allontanata. Mi sembra sia un progetto di grande valore, quello che presentiamo: per la Sampdoria e soprattutto per la città».

Una rivoluzione urbana. E' davvero una rivoluzione, questo nuovo impianto? Garrone sorride: «Di certo Genova, rispetto ad altre realtà, è una città piccola. Credo che lo stadio sia importante per delegazioni come Cornigliano e Sestri Ponente che, pur godendo di benefici occupazionali ed economici, hanno sofferto per la presenza delle acciaierie e delle industrie. Immagino si possa essere di fronte ad un grande salto di qualità».

La Samp dei giovani. Poi c'è la Sampdoria, a ridosso della zona Uefa nonostante le mille traversie di una stagione difficile: «Il nostro campionato è stato assolutamente positivo – dice con forza Garrone -, basti pensare che ad un terzo del cammino ci siamo ritrovati con un solo attaccante… Forte, perché Quagliarella è un grande attaccante, ma pur sempre uno solo… La cosa bella è quel che ha fatto il settore giovanile, che cinque anni fa non era messo granché bene: si è fatto tanto perché il vivaio è un patrimonio della società, e i risultati ottenuti dalla Primavera e dalle altre leve sono un premio alla politica che abbiamo deciso di seguire». Il nuovo stadio, insomma, è anche per loro.

Nella foto Pegaso, Riccardo Garrone con Vierchowod, Gancikoff, Giacomazzi e il progetto del nuovo stadio.

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