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Mazzarri: «Mi piace cercare sempre di migliorare»

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Mazzarri: «Mi piace cercare sempre di migliorare»

Presentato questa mattina allo Starhotel il nuovo allenatore della Sampdoria. Che ha spiegato il suo credo: «Bisogna pensare a lavorare, essere convinti di quel che si fa. E qui alla Samp trovo una società organizzata e una squadra di valore».

05_mazzarriRiflessivo, rimuginatore, motivatore, schivo, poco amante delle parole e – soprattutto – propositivo. Questo è, per sua stessa bocca, Walter Mazzarri, nuovo allenatore della Sampdoria che succede sulla panchina blucerchiata ad un altro Walter, quel Novellino che negli ultimi cinque anni ha contribuito a scrivere pagine importantissime della storia doriana. Un'eredità pesante, che non spaventa ed anzi onora l'ex tecnico di Livorno e Reggina: «Ciò che ha fatto qui Novellino non lo scopro io – dice il mister di San Vincenzo -, ho grande rispetto per il mio predecessore e prendere il suo posto mi infonde ancor più stimoli e responsabilità».

L'opportunità. E' Sampdoria dunque per Mazzarri, dopo anni a rincorrere salvezze e promozioni, dopo la gavetta consumata con la fame e la passione di chi il calcio lo vive con cuore, cervello ed adrenalina. «Mi trovo fra le mani una grande possibilità e ne sono felice – racconta l'ex amaranto -, ho scelto Genova perché credo molto nel rispetto dei ruoli e delle regole nel calcio: fin dai primi confronti mi hanno colpito organizzazione e serietà, valori fondamentali per me, caratteristiche principali del mio modo di vivere questo sport». Carattere quasi introverso per il tecnico livornese: «Non amo parlare molto, di solito preferisco lasciar discorrere per me i fatti. Finora ci sono riuscito, spero di proseguire anche alla Samp in questa maniera».

Un calcio propositivo. Gli chiedono – inevitabile – moduli ed intendimenti per il prossimo futuro. Mazzarri risponde così: «Se devo scegliere una parola in particolare per descrivere la mia idea di calcio scelgo propositivo. Mi piace un tipo di mentalità in cui si migliora sempre, in cui se si ottiene qualcosa di buono si cerca il buonissimo nella partita successiva e così via. Ai miei giocatori ho sempre chiesto di non accontentarsi mai, di provare sempre a crescere, valutando gli errori e correggendoli. Prima bisogna lavorare sulla prestazione, i risultati vengono di conseguenza. Ecco, forse il primo obiettivo è proprio questo: costruire la mentalità che piace a me e, trovandomi in una società di spessore come la Samp, ho ancora più motivazioni per provarci». Prima l'idea dunque, poi il modulo. Che sarà più o meno il seguente: «Bisogna distinguere – spiega Mazzarri – tra fase difensiva e fase attiva. Quando saremo in attacco, vedrete sempre la difesa schierata a tre ad impostare, quando ci difenderemo invece la situazione cambierà a seconda delle esigenze. Non ho problemi o pregiudizi su schieramenti particolari, valuterò quando avrò a disposizione la squadra ed inizieranno gli allenamenti».

A ognuno il suo ruolo. A proposito, che ne pensa Mazzarri dell'attuale Samp? «Per me era già una buona formazione quest'anno, è stata sfortunata per via degli infortuni e delle vicende che tutti conosciamo. Ma non chiedetemi chi voglio, chi consiglio alla società, oppure quanti giocatori mi servono. Il mercato lo fa il Direttore Marotta coi suoi collaboratori, io faccio l'allenatore. E' chiaro che ci si confronta, ma sono discussioni private». Mazzarri però è abituato a lavorare in un certo modo, eccolo: «Vorrei avere due giocatori per ruolo, è utile sempre, ma soprattutto quando faccio tattica. In ogni caso, ritengo fondamentale che ogni calciatore si senta parte del gruppo, si senta importante e cerchi sempre di ritagliarsi un posto da titolare».

Il sogno europeo. Con l'Intertoto e la possibilità di accesso alla Coppa Uefa non mancheranno le partite per utilizzare tutti: «Speriamo, sarebbe già un ottimo inizio accedere al tabellone di Uefa. Le prime due gare arriveranno dopo due settimane di preparazione, logico che non saremo al meglio, ma resta ciò che ho detto prima: bisogna lavorare da subito con la testa giuta. E l'Europa può aiutare moltissimo ad affinare lo spirito che piace a me».

I talenti di domani. Capitolo giovani. Chi ha fatto già i conti in tasca alla nuova Sampdoria dice che 18 dei possibili nuovi 22 saranno calciatori "già fatti", mentre 4 proverranno dalle giovanili. D'altra parte Mazzarri coi ragazzi ci sa fare: «Nei tre anni a Reggio, con me hanno esordito in A 30 giocatori. Se un ragazzo merita e può alzare il rendimento della squadra gioca, poi dipende molto dalla caratteristiche del calciatore. Ma anche in questo non ho alcun pregiudizio. Ovviamente, ripeto, è il rendimento della squadra il metro di giudizio».

Il mare è vita. Domande di rito esaurite. C'è spazio poi per il Mazzarri uomo. «Scegliendo Genova e la Sampdoria – chiude il neo allenatore blucerchiato -, uno degli aspetti che ho considerato è il mare. Il mestiere dell'allenatore a volte può anche essere difficile: accade di isolarsi, di ritrovarsi solo e sconfortato dopo una sconfitta. Vedere il sole ed il mare quando ti svegli la mattina aiuta eccome: il mare è vita, si tratta di un aspetto importante per me». Benvenuto alla Samp, mister.

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Nella foto Pegaso, il nuovo allenatore della Sampdoria Walter Mazzarri nella sala dei trofei blucerchiati.

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