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Lucchini: «Samp, ormai mi sei entrata nella testa…»

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Lucchini: «Samp, ormai mi sei entrata nella testa…»

Dopo anni di voci, finalmente la Samp: «Era la piazza che volevo, la volevo a tutti i costi. Non vedo l'ora di iniziare, ho voglia di mettermi a disposizione del mister e di dare una mano a questa squadra».

06_lucchinipasseggiatanerviElena ha il pancione, questione di tre settimane ancora. E' il primo figlio, lo chiameranno Matteo. Lui sorride, si siedono insieme. Qualche foto. Sono le prime qui a Nervi, sulla passeggiata: il cielo tiene, resta il tempo per parlare un po'. Stefano Lucchini è a Genova, visite mediche, una casa da cercare (un po' più grande, ora) e la voglia – tanta, davvero – di godersi anche la sua nuova maglia: quella della Samp, finalmente.

Cinque anni di voci, ogni mercato a leggere su tutti i giornali che Lucchini era ormai del Doria. Affare fatto, a giorni l'ufficializzazione. E non se ne faceva niente… Però questa è davvero la volta buona.
«E già, 'stavolta sono arrivato sul serio… Prima saltava sempre fuori questa possibilità, quindi qualcosa di vero ci sarà stato, ma forse le richieste dell'Empoli erano troppo elevate e non se ne faceva mai nulla. Però era già qualche anno che chiedevo alla società di poter partire, di cedermi. Avevo bisogno di trovare una piazza importante: ora ho avuto la fortuna di esser lasciato libero ed eccomi qui… E poi la Samp ormai mi era entrata nella testa, a furia di sentirne parlare: ogni domenica chiedevo il suo risultato prima di tutti gli altri, ed essere riuscito ad arrivare mi rende davvero contentissimo».

Cremonese, due anni di Ternana e cinque di Empoli. Ora Genova e la Samp: è il salto di qualità che cercavi?
«Quando ero a Terni ho conosciuto Paolo Borea, l'ho chiamato anche poco prima di firmare per venire qui. "Direttore, io andrei a Genova…". E lui: "Una grande squadra e una grande piazza, sono veramente felice per te". Avevo parecchie richieste, ma io volevo a tutti i costi il Doria».

Arrivi alla Samp in un momento storico particolare, alla fine di un ciclo lungo e bello e all'alba di uno che, con Mazzarri, non vuole sfigurare al confronto. Emozioni?
«Del mister mi ha parlato benissimo Vanigli, che è stato il suo capitano a Livorno, e io sono pronto. Non vedo l'ora di iniziare: ho voglia di mettermi in gioco, di conquistarmi un posto allenamento dopo allenamento. E di togliermi tante soddisfazioni con questa maglia addosso».

Difesa a 4 e difesa a 3: cambia la Samp e cambi anche tu.
«A Empoli giocavamo con i 4 dietro, è vero, ma a 3 ho giocato sia a Terni sia nell'Under 21 di Gentile ed è un modo di stare in campo che mi piace: non penso d'incontrare problemi nel riadattarmi».

Il ruolo, però, resta quello del centrale…
«Sì, centrale. Spesso mi hanno spostato sulla fascia, a Empoli dicevano che dovevo sacrificarmi perché lì rendevo di più e servivo di più, ma io ho sempre pensato di non rendere al meglio stando largo. L'anno scorso, ero tornato in mezzo per qualche infortunio dei miei compagni, ho avuto la mia rivincita. Cagni mi ha preso da parte: "Stefano, avevi ragione tu". E' stata una grande soddisfazione. Giocando a 3, poi, posso fare tutti e tre i ruoli».

A Empoli avete conquistato una qualificazione Uefa quasi incredibile, la Samp cerca nuove emozioni…
«E io spero che i nuovi, e mi ci metto ovviamente in mezzo anch'io, possano dare una mano a riportare un po' di entusiasmo: serve alla tifoseria e penso serva anche alla città. Cercheremo di migliorare il piazzamento di quest'anno e, beh: ripetere quel che abbiamo fatto a Empoli sarebbe più che positivo…».

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Nella foto Pegaso, Stefano Lucchini sulla passeggiata di Nervi nel suo primo giorno in blucerchiato.

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