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Mazzarri: «La mia Samp disponibile, curiosa e attenta»

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Mazzarri: «La mia Samp disponibile, curiosa e attenta»

Si chiude a Moena il ritiro estivo della Samp e il tecnico blucerchiato traccia un bilancio estremamente positivo: «Ho a disposizione un gruppo incredibile».

26_mazzarriWalter Mazzarri ha un grosso pregio: dice quel che pensa, e lo dice chiaro. Sempre. Per questo sentirlo felice, entusiasta, sentirlo fare i complimenti ad un gruppo che non conosceva e che non lo conosceva, beh, allora significa che davvero la strada è quella giusta. Si chiude così il ritiro di Moena, quasi venti giorni di lavoro con l'intermezzo della trasferta in Bulgaria: con un allenatore soddisfatto e una squadra decisa a non fargli mai cambiare idea.

Il bilancio. Inevitabile partire da qui: si chiude una prima fase di lavoro, serve un'analisi di quel che è stato. Mazzarri non si tira indietro: «Tocco ferro e vado coi piedi di piombo – premette il tecnico della Samp -, ma devo dire che si è fatto un gran bel ritiro. Non sono un tipo da sviolinate, potete credermi, ma i ragazzi hanno veramente lavorato bene e per questo li ringrazio: sono stati ineccepibili». Però ha voglia di andare ancora oltre, Mazzarri. E lo fa: «In tutta la carriera non avevo ancora avuto un gruppo del genere. Cerco una parola adatta, non è questione di disciplina: quella a volte porta a essere piatti, poco propositivi. Si è creata armonia, coesione: ecco, il bello è stato proprio vedere i ragazzi lavorare come si deve insieme. A questi livelli è fondamentale stare bene coi compagni, aiuta a dare di più individualmente. Faccio un esempio: di solito, quando si distribuiscono le pettorine e si fa capire grossomodo quale può essere una formazione titolare, l'attenzione di chi in teoria è fuori cala. E' naturale. Non è successo: mi seguono tutti, senza eccezioni, e tutti quanti hanno voglia di crescere, di migliorare, sono curiosi delle novità che un nuovo allenatore può portare. Non è una cosa semplice da trovare, affatto: ma del resto l'avevo già detto e capito da subito, questa società e questo ambiente consentono di lavorare nel miglior modo possibile».

Intertoto, atto secondo. Sabato scorso la prima sfida, ed è andata bene. Sabato prossimo, una partita-chiave: vincere significa Europa, perdere significa aver cominciato presto per niente. «E difatti voglio massima concentrazione e rispetto dell'avversario», chiarisce subito Mazzarri. Che poi allarga il concetto: «A Burgas abbiamo creato un buon vantaggio, d'accordo, ma niente che ci possa dare tranquillità assoluta. La qualificazione resta un discorso aperto, e al di là della settimana in più che abbiamo nelle gambe resta anche il fatto che avremo di fronte una squadra più avanti di noi. In sintesi: noi abbiamo le nostre certezze, va bene, ma allo stesso tempo serve la mentalità giusta».

Aria nuova. Samp-Cherno More sarà anche la prima dell'anno a Marassi, e un po' d'emozione c'è. Unita ad un entusiasmo nuovo, forte, concreto: i biglietti vanno a ruba, tanto per dire. «E' un bel segnale – conferma Walter Mazzarri -, significa che intorno a questa squadra ci sono aspettative e fiducia: sta a noi non tradirle né deluderle, ma credo si siano creati i presupposti per far bene anche in questo senso. E poi la carica di Marassi è qualcosa di speciale: me ne sono accorto l'anno scorso, quando sono venuto a Genova con la Reggina e la Samp non si giocava più molto… Un incitamento del genere è un qualcosa in più. Ed è fondamentale».

Io e Montella. Ha voglia di vederlo in campo, Mazzarri. Non ci piove. «Con Montella ci eravamo parlati al telefono e poi qui a Moena, quando è arrivato – racconta l'allenatore -. Quel che avevo detto io, non è un mistero, è che anche un campione ha bisogno di essere a posto fisicamente per poter fare la differenza: lui mi sta dimostrando coi fatti, negli allenamenti, di credere in quelle parole. Lavora da solo, che è decisamente più difficile di quanto non sia faticare in gruppo, e lavora benissimo. Ci mette grande disponibilità, è umile coi compagni, ha legato subito con tutti. Diciamo che sabato lo porto in panchina con me e, fermo restando che al primo posto stanno le esigenze della partita, vorrei farlo esordire».

I giovani. Chiude parlando dei ragazzi, Walter Mazzarri. Che sono tanti, e tutti bravi: «Dei singoli parlo poco – è la premessa -, ma di certo posso dire che da tutti quelli che sono in ritiro con noi ho visto cose positive. Attenzione, qualità: nessuno che sfigura nelle partite con i più grandi. La società li ha seguiti, scelti, cresciuti, e ha fatto un ottimo lavoro».

Nella foto Pegaso, il tecnico della Samp Walter Mazzarri durante un allenamento a Moena.

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