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Mazzarri: «Un’emozione unica, giocare per questa gente»

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Mazzarri: «Un’emozione unica, giocare per questa gente»

Il tecnico della Samp commosso dall'accoglienza del pubblico blucerchiato: «Ho alzato la testa, è stato splendido. E la squadra mi è piaciuta, è cresciuta rispetto all'andata».

28_mazzarriUn po' le gambe tremavano, sabato sera a Walter Mazzarri: «Trovare il 28 luglio una cornice di pubblico simile e con questo calore è incredibile. Ero già stato a Marassi da avversario, ma quando sabato sono entrato in campo ed ho alzato la testa, mi sono emozionato». Non è uno che le parole le butti via, il tecnico di San Vincenzo. Se parla, è perché ha qualcosa da dire e se dice ciò che ha detto, allora significa che un po' la Samp gli è già entrata nel cuore.
Ma il campo è il campo e da lì, nel calcio, ogni cosa nasce, vive e si conclude. Così, si passa alla partita. «Il Cherno More aveva più gambe ed autonomia rispetto a noi – racconta il mister blucerchiato -, erano ben disposti in campo, sia sulle fasce che in mezzo. Eppure la squadra ha fatto vedere qualche manovra che piace a me, soprattutto nei primi venti minuti stavamo alti, recuperavamo palla e la facevamo girare nel modo corretto, in velocità. Forse il campo ci ha aiutati stavolta, almeno in questo, perché era più fresco di sabato scorso e la sfera viaggiava maggiormente. Dall'altra parte, proprio la velocità ha generato qualche errore: non siamo ancora abituati alla fluidità del gioco, perciò spesso si è sbagliato l'ultimo passaggio». Però alla fine è andata bene: «In queste partite basta poco per andare in difficoltà, una piccola disattenzione e si soffre. Invece ho notato una buona crescita a livello collettivo, soprattutto in fase d'attacco. Poi per sperimentare e far assimilare le mie idee ci vorrà tempo, ma lo avremo nelle amichevoli».
Mazzarri prosegue a ruota libera, interrotto dall'interprete bulgara che gli ricorda il tempo necessario per la traduzione. Il mister livornese sorride, non se n'è accorto e gli passa di testa tutte le volte che finisce una domanda. «Colpa mia, devo parlare meno…». E questa è l'ultima battuta della prima conferenza stampa di Mazzarri nella pancia del Ferraris, da allenatore della Sampdoria: «L'atteggiamento tattico che voglio io richiede grande condizione fisica, bisogna stare benissimo per potersi permettere due mezzepunte e una punta centrale. Sabato sicuramente non eravamo al top e ad esempio Caracciolo aveva qualche problemino, quindi la fatica è uscita fuori prima. Montella? Ha sempre fatto la prima punta, so che può giocare lì e in quel momento ci serviva uno che tenesse palla ed aiutasse la squadra. Direi che lo ha fatto bene, non potevo permettermi di schierarlo seconda punta».

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Nella foto Pegaso, le indicazioni di Walter Mazzarri ai suoi durante la sfida col Cherno More.

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