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Mazzarri: «Bene così, mi importava solo la qualificazione»

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Mazzarri: «Bene così, mi importava solo la qualificazione»

Il tecnico della Samp tra errori e soddisfazione: «Qualcosina si è sbagliato, probabilmente per la tensione. Ma l'importante era passare, e noi siamo passati. Sono soddisfatto».

30_mazzarriC'è stato da soffrire, d'accordo: ma contava solo conquistare l'Uefa, e questo la Samp ha fatto. Parte da qui, Walter Mazzarri, dalla soddisfazione per aver ottenuto il premio ad un'estate intera di sacrifici: «A me interessava solo passare il turno – sorride il tecnico blucerchiato, mano a mano che la tensione si scioglie -, qualunque risultato andava bene… Poi è chiaro, ci sono stati degli errori: ma la squadra mi è piaciuta».

Brividi. A Spalato era stato il primo tempo, il momento della paura: un palo e due traverse dicevano che l'Hajduk stava bene, e voleva il vantaggio («Poi però siamo venuti fuori noi, meritando il successo»). A Genova i brividi sono usciti nel finale, un po' a sorpresa: «Probabilmente dopo aver sbloccato il risultato bisognava insistere, non cambiare atteggiamento – ammette Mazzarri -. Stavamo giocando un buon calcio, era il caso di andare avanti così. Però anche l'Hajduk è cresciuto, doveva giocarsi il tutto per tutto… Il rischio di essere beffati c'era, nel calcio succede: abbiamo preso un gol balordo e per sei o sette minuti siamo rimasti in apprensione. La sorpresa, purtroppo, può sempre essere dietro l'angolo. Non è stato così, fortunatamante: è andata bene e ci godiamo questa qualificazione».

Il bilancio. Insomma: bene nel primo tempo, il Doria, qualcosa da rivedere nella ripresa. Mazzarri annuisce: «Sì, nel primo tempo abbiamo fatto tutto quel che dovevamo nonostante l'avversario non ci desse modo né spazio per ripartire come si sarebbe sperato. Forse qualche errore di misura, qualche passaggio sbagliato: un po' per il campo, la palla schizzava subito via e dobbiamo ancora abituarci a questo fondo, e un po' per la tensione di una gara senza più appello, decisiva. In fondo, in squadra non c'è grandissima esperienza a livello di coppe… Alla fine abbiamo concesso un paio di contropiede, ma stiamo crescendo e cresce anche la condizione».

Montella. Dei singoli, Mazzarri parla poco e niente. Però Montella due parole se le merita, e il tecnico della Samp le regala volentieri: «Lascio da parte quel che ha fatto in fase attiva, dal gol al resto. Quello che mi ha fatto piacere, un enorme piacere, è stato vederlo rincorrere gli avversari se perdeva palla, vederlo dare una mano ai compagni: io dalla mia squadra voglio questo spirito, e lui diventa un buon esempio per i suoi compagni. Trasmette la sua voglia, il suo entusiasmo».

E ora, la Lazio. Via, l'Hajduk è un capitolo chiuso. Dolce, ma chiuso. Ora c'è la Lazio: «E mi dispiace non avere praticamente tempo per prepararla – borbotta Mazzarri -, così come mi dispiace arrivarci con due giorni in meno di riposo rispetto a loro. Così è, però: amen. Andrò a sensazione».

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Nella foto Pegaso, la grinta di Walter Mazzarri durante la sfida di Coppa.

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