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Mazzarri: «La voglia di passare il turno c'è tutta»

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Mazzarri: «La voglia di passare il turno c'è tutta»

Il tecnico della Samp è pronto per la battaglia: «La voglia di passare il turno è venuta a tutti, e sono convinto che questa squadra abbia le potenzialità per vincere».

02_sammarcomazzarriWalter Mazzarri è pronto, e la sua Sampdoria con lui. Si va ad Aalborg, Danimarca, terza trasferta di questa nuova avventura europea: e per la prima volta, il margine d'errore è praticamente nullo. Non è un (grosso) problema: «Sarà difficile, chiaro. Ma so anche che si può far bene, ribaltare la situazione. E passare il turno».

Il peso della Uefa. Due le chiavi di lettura che il tecnico blucerchiato mette sul tavolo, perché due sono le facce della medaglia: «Quando siamo partiti nessuno ha fatto proclami – ricorda Mazzarri -, si è solo cercato di passare i due turni che avevamo davanti. L'idea era che l'Europa potesse servire a far crescere la rosa, a dare soddisfazione a tutti i giocatori: e da questo punto di vista, qualunque risultato fosse arrivato sarebbe stato tanto di guadagnato. Però è anche vero che la coppa regala stimoli particolari, a noi e ai nostri tifosi: resta un obiettivo secondario rispetto al campionato, ma la voglia di andare avanti e raggiungere il gironcino viene a tutti… Credo si possa anche fare, fermo restando il fatto che in nessun modo Aalborg-Samp può essere considerato uno spartiacque per la nostra stagione».

Un solo risultato. Considerando che un pareggio dal 3-3 in avanti (quel che serve alla Samp per passare senza vincere) resta un'ipotesi quantomeno remota, Mazzarri si ritrova con la necessità di andare a far festa in casa d'altri. Ma lui, l'allenatore, non si spaventa: «E' quel che voglio fare sempre – sorride -, è quel che chiedo tutte le volte alla squadra. Cercare il gol attraverso la manovra, e possibilmente trovarne uno in più dell'avversario». Perché il suo Doria in campo ci va sempre per ottenere il massimo: «Magari studiando l'avversario, modificando qualcosa nei nostri meccanismi». Senza fretta, però: perché restano 90' (più supplementari, volendo) e il tempo per rimediare alla sfortuna dell'andata c'è tutto. Mazzarri batte forte, su questo tasto: «Spaccare il mondo non serve a nessuno, si finisce solo col farsi del male. Importa invece che si mantenga la nostra fisionomia nelle due fasi di gioco, provando ad essere un po' più propositivi. E tengo per me qualche idea che mi frulla in testa per rischiare qualcosina se alla fine fossimo ancora in difficoltà…».

Montella, Cassano e Caracciolo. Con Bellucci che tira la carretta e Bonazzoli che si riaffaccia al calcio vero, le domande ruotano intorno ai tre che restano: Montella, Cassano e Caracciolo. E se il primo ha ritrovato lucidità e brillantezza («E può fare bene sia da prima sia da seconda punta»), anche il secondo regala – oltre alle solite speranze – qualche certezza: con l'Aalborg può finalmente trovar posto dall'inizio? «E' una possibilità – è la conferma di Mazzarri -. Io devo ragionare su una formazione e su tre cambi che sappiano darmi garanzie di tenuta in ogni fase della gara, ma in effetti con l'Atalanta per la prima volta si è visto che davanti iniziamo a trovare brillantezza… Vedremo, via». Il terzo della lista, Caracciolo, sembra invece quello più in difficoltà. La risposta dell'allenatore della Samp è lunga e articolata: «Probabilmente, e ripeto probabilmente, aveva bisogno di sentire intorno a sé la totale fiducia dell'ambiente. Ma un allenatore ha anche il diritto/dovere, se la società gli mette a disposizione giocatori importanti, di far giocare chi sul momento paga di più… Forse Andrea ne ha risentito, ma deve stare tranquillo perché credo in lui e continuerò a dargli le opportunità che merita: tanto più ora che si gioca ogni tre giorni, e c'è bisogno di alternative pronte e valide. E poi, alla fine, non sono nemmeno d'accordo con molti dei commenti che sento in giro: a me, spesso, le sue prestazioni sono piaciute… Guardate l'anno scorso, con Bianchi alla Reggina: lui sapeva di essere il titolare, con la società si era deciso di dargli questa chance perché la stagione sembrava compromessa. Forse Caracciolo avrebbe avuto bisogno di un discorso del genere, ma ripeto: io credo in lui».

Tattica. Si torna ad Aalborg, questione fascia destra. Con Zenoni e Maggio ancora fuori, è sempre tempo di esperimenti: «Sto pensando a qualcosa di diverso rispetto a domenica scorsa – ammette senza pensieri Mazzarri -, ma a dirla tutta non ho nessuno che possa effettivamente giocar lì come piace a me… L'intenzione sarebbe quella di avere qualcuno che possa dare una mano in avanti ma sia anche in grado di far bene in fase passiva. Un sinistro? Ci ho ragionato su, ma un mancino da quella parte ha sempre difficoltà ad adattarsi. Deciderò: considerando anche che ho un solo allenamento, visto che la rifinitura la faremo sotto gli occhi degli avversari…».

Nella foto Pegaso, il tecnico della Samp Walter Mazzarri insieme a Paolo Sammarco.

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