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La Samp torna a dare spettacolo: 3-0 alla Reggina

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La Samp torna a dare spettacolo: 3-0 alla Reggina

Bastano cinque minuti per far capire alla Reggina che il sabato è blucerchiato: Cassano inventa, Bellucci mette dentro. Nella ripresa arriva il bis di Sammarco, quindi ancora Bellucci per il tris.

01_festabelluccicassanoE' il caso di parlare, a questo punto, di legge di Marassi. Già, perché la Samp degli ultimi mesi tra le mura rosse (così inglesi, così belle) del Ferraris fa veramente paura. Tolto infatti quello che può essere ormai archiviato come episodio-Milan, gli avversari scesi in campo di fronte al Doria sono sempre usciti senza segnare neppure l'ombra di un gol. Zero le reti subite dagli uomini di Walter Mazzarri nei match casalinghi fin qui disputati – eccezion fatta, naturalmente, per la clamorosa debacle coi rossoneri. Lazio, Genoa, Atalanta, Parma, Empoli e adesso anche Reggina. Tutte superate con la rete completamente illibata. E se all'inizio i gol non li aveva trovati neppure la Samp (0-0 contro la Lazio, 0-0 nel derby), incassando due punti nelle prime due uscite di fronte alla Sud, il tempo ha consegnato ai tifosi una squadra schiacciasassi, capace di superare per 3-0 Atalanta, Parma, Empoli e Reggina. E in Serie A non è mai facile far 3-0, contro nessuno.

Entusiasmo. Il risultato di sabato pomeriggio, secondo anticipo delle 18 in questo torneo per i blucerchiati, ha riportato entusiasmo nel popolo sampdoriano, dopo la brutta battuta d'arresto dell'Ardenza. Confermando, tra l'altro, la difficilmente spiegabile sindrome da dottor Jekyll e mister Hide cui la Samp di Mazzarri è affetta dall'inizio del campionato. Se si prende gol, si perde. Se si segna, si (stra)vince. La domanda "Perché?" se la sono fatta un po' tutti, finora senza risposte soddisfacenti. Resta da sperare che il vento sia cambiato, una volta per sempre. E, a dire il vero, i segnali di una possibile svolta – termine peraltro iper-utilizzato quest'anno, senza mai una concreta proprietà – in questo caso sembrano esserci. D'accordo, un leader in campo come Montella non averlo pesa, ma così sarà per tre mesi ancora ed è inutile rimuginarci su. Fa comodo, eccome, invece aver riabbracciato un campione del calibro di Antonio Cassano.

Cassano-show. Le magie che Peter Pan ha saputo mettere in campo sabato sera hanno incantato tutti, costringendo più volte la Sud a rompere lo sciopero del tifo (decisione presa anche da molte altre curve, in segno di protesta contro i recenti avvenimenti). Un Cassano così non lo si vedeva dai tempi d'oro della Roma di Capello e ancora il barese non è assolutamente al top. Serve condizione, ma la convinzione e l'abnegazione del ragazzo (da sempre i suoi punti deboli) non sono in discussione. E non è un inizio, è l'inizio. Perché il fantasista di Barivecchia, tecnicamente, ha pochi eguali al mondo. Restano da valutare la continuità delle prestazioni e la voglia di diventare un leader, dentro e fuori dal campo. Solo il tempo dirà se ha ragione Mazzarri a credere in Antonio, certo che come ri-ritorno quello di sabato è stato un grande ri-ritorno. La giocata che ha condotto al vantaggio doriano – guarda caso, un'altra volta nei primi cinque minuti -, è tutta del numero 99. Stop al bacio e tocco velocissimo e preciso a liberare un Bellucci che ha dovuto solo metterla dentro.

Sfida al passato. Avanti così presto – come sotto così presto, vedi Catania e Livorno – è un altro giocare. Infatti i blucerchiati volano sull'erba, facendo sembrare la Reggina una formazione docile docile. In realtà gli amaranto, da quando è arrivato Renzo Ulivieri, hanno stupito pareggiando a Napoli, battendo il Genoa, pareggiando a Torino e bloccando sullo 0-0 nientemeno che la Fiorentina. Insomma, il ko contro il suo ex allievo (Mazzarri è stato per lunghi anni il secondo di Ulivieri) per il tecnico toscano è il primo da allenatore della Reggina. L'unica nube sul tris della Samp la gonfia la presunta mancata espulsione di Bellucci, reo di aver effettuato un'entrata da giallo avendone già uno sulla capoccia. Probabilmente – a termini di regolamento – Tagliavento avrebbe dovuto mandar via il numero 11, fermo restando lo stesso trattamento riservato poco dopo a Missiroli, anch'esso già ammonito, anch'esso da espellere. Quantomeno, il fischietto ternano ha adottato il medesimo metro.

Il raddoppio. Tornando al match, non ci sono invece nuvoloni sulla legittimità del successo sampdoriano: gli uomini di Mazzarri hanno creato parecchio nel primo tempo, centrando anche un palo con Bellucci, tenendo costantemente in apprensione la difesa amaranto, sofferente se priva di punti di riferimento. Il mister livornese questo lo sapeva per esperienza e ne ha potuto trarre vantaggi. All'intervallo, aleggia il rimpianto di non aver siglato il raddoppio e al rientro in campo delle due squadre il rammarico aumenta perché gli ospiti si ripresentano con un Barreto in più e con maggiore determinazione. Il gol però, arriva nuovamente nella porta calabrese e lo butta dentro Sammarco, uno che ormai ci ha preso gusto. Angolo conquistato da Cassano nel boato della Sud, mischia in area, lo stesso Cassano ci prova di testa favorendo l'ex clivense, bravo ad esser lì quando serve: 2-0.

Ancora Bellucci. Il match è praticamente chiuso, c'è tempo solo per un siparietto non proprio oxfordiano tra Ulivieri e Cassano, che costa il rosso all'ex tecnico del Bologna, ancora amatissimo nella Genova blucerchiata per la promozione conquistata ai tempi di Paolo Mantovani. Marassi applaude un condottiero dell'era che fu, mentre abbandona il terreno di gioco. Bella scena. Subito dopo esce proprio Cassano, sostituito da Bonazzoli. Boato per entrambi (ma  l'applausometro dice Peter Pan). La Samp vuol chiudere definitivamente la pratica, restandosi fedele. E al 31' – un minuto dopo il rosso a Lanzaro, doppio giallo – Bellucci compie opera di continuità spedendo dentro un cross dalla destra (gran finta di Bonazzoli a favorire il folletto romano) e consegnando agli almanacchi il quarto 3-0 casalingo di questa stagione. Se tutti i sabati (e le domeniche) fossero così… Ma quanto è bello che ce ne siano già stati così tanti.

Sampdoria   3
Reggina        0
Reti:
5' p.t. Bellucci, 10' s.t. Sammarco, 31' s.t. Bellucci.
Sampdoria (3-4-2-1): Castellazzi; Campagnaro, Sala, Gastaldello (37' s.t. Accardi); Maggio, Volpi, Palombo, Pieri; Sammarco, Bellucci (34' s.t. Caracciolo); Cassano (20' s.t. Bonazzoli). A disposizione: Mirante, Lucchini, Franceschini, Zenoni. Allenatore: Walter Mazzarri.
Reggina (3-4-1-2): Campagnolo; Lanzaro, Valdez, Aronica; Missiroli, Cascione, Hallfredsson (1' s.t. Barreto), Modesto; Vigiani (34' s.t. Alvarez); Joelson (18' s.t. Ceravolo), Amoruso. A disposizione: Novakovic, Cherubin, Stadsgaard, Tullberg. Allenatore: Renzo Ulivieri.
Arbitro: Tagliavento di Terni.
Assistenti: Di Fiore di Aosta e Franzi di Verbania.
Quarto uomo: Lops di Torino.
Note: espulso al 30' s.t. Lanzaro, allontanato al 19' s.t. Ulivieri; ammoniti al 23' p.t. Bellucci, al 27' p.t. Lanzaro, al 38' p.t. Missiroli, al 42' p.t. Volpi, al 15' s.t. Cassano e al 16' s.t. Barreto; spettatori 20.000 circa; recupero p.t. 2', s.t. 4'.

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Nella foto Pegaso, tutta la gioia di Bellucci, Cassano e Palombo dopo il primo gol.

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