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Mazzarri: «Mi aspetto una bella risposta dai ragazzi»

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Mazzarri: «Mi aspetto una bella risposta dai ragazzi»

Il tecnico della Samp alla vigilia della gara di Cagliari: «Darò spazio a chi ha giocato meno – spiega -, voglio che questi ragazzi mi dimostrino che sin qui ho sbagliato a penalizzarli».

11_mazzarriDi nuovo in campo, di nuovo una partita ogni tre giorni. Ma questa volta la fatica non pesa, e Walter Mazzarri abbozza pure un sorriso: lui, da questa trasferta di Coppa Italia a Cagliari, si aspetta parecchio.

Spazio. Preso in mezzo tra infortuni, squalifiche (Sala) e il peso di una sfida come quella (domenica prossima) con la Fiorentina, il tecnico della Samp cerca conferme: «Darò spazio a chi, sin qui, ha giocato meno – spiega poche ore prima della partenza per la Sardegna -, e la considero un'occasione che questi ragazzi hanno per dimostrarmi che, a non farli giocare, li ho penalizzati. Senza dimenticare che, se tutti e undici faranno bene, si può anche pensare di far risultato e semplificare le cose nel ritorno di Marassi… Passare il turno, insomma». Spazio per molti, allora: «Kalu si allena con impegno da tempo, merita una chance. E sono curioso di vedere la tenuta di Bonazzoli e Accardi in una partita vera, giocata dall'inizio… Sono punti interrogativi, d'accordo, come un punto interrogativo è l'avversario che avremo di fronte. Lavoreremo su un paio di situazioni tattiche, prepareremo qualcosa. E sono sicuro di riuscire a mandare in campo una formazione competitiva: dalla quale, logicamente, spero di avere una bella risposta».

Tra soddisfazione e rabbia. Vuole una risposta – risultato a parte – come quella di Udine, Mazzarri. Perché in Friuli la Samp ha giocato, ha illuso, ha sfiorato punti e gloria: «E difatti della prestazione sono molto contento – ammette l'allenatore di San Vincenzo -. Mi è piaciuta la mentalità, il voler provare a colpire in ogni momento: in trasferta era successo solo a Siena… Ho visto la squadra giocare, mettere in apprensione l'Udinese ogni volta che entravamo nella loro trequarti. Di contro, sono ancora arrabbiato per come abbiamo preso quei due gol nel finale: non avevamo concesso nulla, e su due distrazioni a difesa schierata abbiamo compromesso tutto… Dico la verità, è una ferita che non s'è ancora rimarginata».

E poi la Fiorentina. Il passaggio a Cagliari è obbligato, e va a infilarsi in mezzo ad una settimana da chiudere domenica, in casa, contro una Fiorentina delusa dagli ultimi risultati. «Ma ci penserò da giovedì», replica Mazzarri. Che poi, però, qualcosa tira fuori: «Ho già qualche idea su chi far giocare, è necessario per poter capire che formazione mandare in campo in Coppa Italia. Perché domenica servirà la miglior condizione possibile, servirà veemenza: tanto più che anche loro giocano, ma hanno un giorno in più per recuperare…».

Io e Cassano. Sembrava la volta buona per finire una conferenza stampa senza toccare il tasto Cassano. Sembrava: le parole di Antonio (una scarica di complimenti per il tecnico) non possono cadere nel vuoto: «E io – sorride Mazzarri – che vi devo dire? Sono contentissimo, davvero. A Cassano ho dedicato e dedico tanto tempo, lo faccio tutti i giorni, e mi sembra che sin qui ci si sia capiti benissimo. La cosa che mi fa più piacere è il vedere come entra negli schemi, cui forse non aveva mai dato troppa importanza: sa che tornano a suo vantaggio, e quando uno come lui si mette al servizio della squadra, beh, diventa davvero un giocatore importante. Però sarebbe bello risentire queste parole il 18 maggio, alla fine del campionato, quando conterebbero molto di più: anche perché se lo merita lui per primo…».

Nella foto Pegaso, le indicazioni del tecnico della Samp Walter Mazzarri.

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