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Franceschini: «Abbiamo trovato gli equilibri giusti»

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Franceschini: «Abbiamo trovato gli equilibri giusti»

Il centrocampista felice per la piega che ha preso la stagione: «Stiamo facendo bene, il gruppo è unito e ha fiducia nei suoi mezzi. Io? Sono stato bravo a farmi trovare pronto, tutto qui».

31_franceschiniHa lavorato in silenzio, senza preoccuparsi delle panchine. E ha lavorato tanto, sapendo che sarebbe arrivato di nuovo anche il suo momento. Guai, a quel punto, a sprecare l'occasione. «Io mi do questo merito: quando è toccato a me, mi sono fatto trovare pronto». Daniele Franceschini sorride sereno, forte delle presenze che aumentano e di una fiducia – quella di Walter Mazzarri – che non è mai venuta meno. A tre giorni dall'incontro col passato (Roma, in casa della Lazio: lì è nato, lì è cresciuto e lì è diventato un calciatore), il centrocampista tira le fila della sua stagione e di quella blucerchiata: «E posso essere, possiamo essere, soddisfatti».

L'altra Roma. Gira intorno all'Olimpico, la settimana della Samp. Prima la Coppa Italia, sfumata senza troppe colpe forse già con quel gol di Vucinic a Marassi, poi la Lazio. E d'accordo pensare al futuro, ma l'eliminazione ancora non va giù: «No davvero, perché credo meritassimo di passare – spiega deciso Franceschini -. Purtroppo abbiamo concesso un contropiede, all'andata, e le cose si sono complicate, ma anche in casa loro prima di andar sotto abbiamo sfiorato la vittoria. Pazienza, vorrà dire che ci concentreremo sul campionato: avremo a disposizione da qui alla fine la settimana-tipo, potrebbe aiutarci a fare ancora meglio di quanto già non stiamo facendo».

Ora ci siamo. Ci ha messo un po' a ingranare, la Samp, ma le cose cominciano a girare per il verso giusto e i due volti visti sin qui (splendidi a Genova, spaesati altrove) tendono ad assomigliarsi sempre più. Franceschini annuisce: «Credo ci sia stata un'inversione di tendenza rispetto ai primi mesi della stagione, e le prestazioni in trasferta sono migliorate notevolmente. In casa siamo sempre stati capaci di gare superlative, fuori all'inizio eravamo irriconoscibili: ma ora no, e piano piano arriva anche qualche risultato». Questione di tempo, insomma: «Quello che ci voleva perché le cose funzionassero – aggiunge Daniele -. Perché non bisogna dimenticare che è arrivato un allenatore nuovo e con lui parecchi giocatori, e poi abbiamo anticipato la preparazione per andare avanti in Europa e qualcosa si è dovuto pagare. Far funzionare il tutto non era semplice ma ora, dopo sei mesi di lavoro insieme, il gruppo è unito e ha piena fiducia di sé: abbiamo trovato gli equilibri giusti».

Io, la Samp e la Lazio. Equilibrio, insomma. Lo stesso che ha consentito a Franceschini di non abbattersi quando in campo non ci andava, giusto? «Ho sempre lavorato bene, con impegno, cercando di mettere in difficoltà il mister – racconta lui -. Il mio merito, lo ripeto, è stato quello di essermi fatto trovare pronto quando è servito, e adesso ne raccolgo i frutti: sto bene, sia di testa sia di gambe». L'ideale per andare a Roma a cercare di vincere… «E' sempre bello giocare contro la Lazio – allarga il sorriso, Daniele, e chiude -. Mi chiamano gli amici laziali e pure quelli romanisti, posso rivedere un allenatore come Delio Rossi che ho avuto a Lecce… Però sia chiaro, io vado per disputare una grande gara e magari riuscire pure a segnare: ecco, quest'anno il gol mi manca…».

Nella foto Pegaso, Daniele Franceschini in azione: domenica ritroverà la squadra in cui è cresciuto.

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