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Viareggio, Empoli-Samp: le interviste ai blucerchiati

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Viareggio, Empoli-Samp: le interviste ai blucerchiati

Niente da fare, la Samp saluta il Viareggio ai rigori nonostante le tre parate di Ceccarini. Mister Pea: «Peccato, avevamo lavorato sodo e speravamo andasse diversamente. Ma è stato un torneo all'insegna della follia».

06_ceccarinimusacciAveva due strade davanti, la Primavera blucerchiata: trovare forze nuove negli ostacoli che ne avevano segnato la qualificazione agli ottavi di questo folle Torneo di Viareggio, oppure dar retta ai segni e andarsene a casa a testa bassa. Buona la seconda, purtroppo, dopo una gara giocata meglio una volta rimasti in dieci e dopo tre parate tre di Ceccarini ai rigori. Si esce così, con un portiere che di più non poteva fare e una squadra che – onestamente – ha reso al di sotto delle sue potenzialità (che sono molto, molto notevoli).

Il mister. Fulvio Pea resta tranquillo, a fine gara: che il Viareggio fosse segnato, probabilmente, l'aveva già capito. Chiaro però che il rammarico di andarsene a casa senza entrare nemmeno nelle prime otto è grande: «Grande davvero – ammette il tecnico della Samp – perché avevamo lavorato tanto e avevamo lavorato bene, per questo torneo. Forse abbiamo pagato le quattro partite in una settimana e il fatto che l'Empoli avesse avuto due giorni di riposo più di noi, ma purtroppo bisogna anche dire che si poteva fare meglio: soprattutto in questa sfida, in una gara brutta e ben poco tecnica». Con le occasioni migliori, come Liedholm insegnava, una volta che Lanzoni ha preso il rosso: «I ragazzi si sono svegliati, hanno alzato il ritmo e hanno cominciato a correre. Non è bastato, e non sono bastate nemmeno le tre parate di Ceccarini… Davvero un torneo all'insegna della follia, e l'amarezza è tanta. Ci concentriamo sul campionato? Su quello e sulla Coppa Italia».

Il portiere. Una vita nelle giovanili della Samp, il prestito a Voghera, la chiamata per il Viareggio alle spalle di Vincenzo Fiorillo. Quindi il rosso e l'infortunio del numero 1, e per Lorenzo Ceccarini la strada verso un pomeriggio da eroe era spianata: tre parate, ahilui e ahiSamp, non sono bastate. «Ma non è colpa di nessuno – sorride amaro lui -, quando vai sul dischetto la porta diventa minuscola… Dispiace da matti, perché ho ritrovato amici che non vedevo da tempo e ho scoperto un grande gruppo e una signora squadra. Che a questo Viareggio, peraltro, ci teneva parecchio: mettiamola così, ai rigori l'Empoli ha avuto più fortuna. E noi siamo fuori».

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