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Castellazzi: «Col Napoli lo stesso spirito di Samp-Siena»

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Castellazzi: «Col Napoli lo stesso spirito di Samp-Siena»

Il portiere della Samp e la sfida col Napoli: «Sarà una battaglia, ci vuole lo spirito giusto. Vincere sarebbe il modo migliore per preparare il derby».

07_castellazziL'infortunio di un girone fa al San Paolo, quando Castellazzi si scontrò con Bastrini mandando in porta Zalayeta – e favorendo, ahiSamp, il successo partenopeo – è un lontano fotogramma. Un po' di male lo fa sempre, se il numero uno doriano lo prova a scorrere, ma acqua sotto i ponti ne è passata ad ettolitri e allora è meglio mettere la pellicola sotto il sole e lasciarla bruciare. «Quell'episodio lo considero fortuito – attacca Castellazzi, nella conferenza stampa odierna -, fa parte del gioco: succede di sbagliare. E poi non fu un errore tecnico, ma uno scontro con un compagno, roba che può capitare purtroppo. Certo, a ripensarci resta l'amarezza, anche perché mi costò piuttosto caro».

Fuori e dentro. Da quella domenica di sole all'ombra del Vesuvio, il portierone milanese uscì infatti di squadra, al pro di Mirante. Qualche giornata di stop e l'incertezza di conservare il posto da titolare. «Non fu un periodo semplice – ricorda Castellazzi -, ma ho sempre cercato di lavorare seriamente e farmi trovare pronto. Per fortuna, la fiducia nel sottoscritto non è mai mancata, da parte dei compagni, del mister, della società. Una volta rientrato in porta, quel momento è finito nel cassetto e ci resterà». Dallo sfortunato Samp-Milan, il numero uno doriano è stato ri-promosso a titolare da Walter Mazzarri. Per non esser più messo in discussione. Ciò apre un dibattito lungo come il gioco del calcio: per un portiere quanto conta la considerazione dell'ambiente? Ecco che ne pensa Castellazzi. «Tantissimo, è innegabile. Il nostro è un ruolo composto sì da fattori tecnici, ma anche e soprattutto psicologici. Nel mio caso è stato fondamentale avvertire il rispetto e la fiducia del gruppo e dell'allenatore, che mi ha sempre spiegato i motivi della mia passata esclusione. Col tempo, li ho capiti e sono migliorato. Grazie anche alla società, il rinnovo fino al 2010 è un attestato di stima che mi fornisce ulteriori stimoli».

Il Napoli. Si parla di campo. Domenica, come detto, a Marassi arriva il Napoli. La scheda degli azzurri, secondo l'ex guardiano del Brescia. «E' una squadra ben organizzata, equilibrata, fortissima in mezzo e in attacco, con ottimi elementi anche in difesa. D'altra parte, non sarebbe stato facile affermarsi al primo anno in A senza un organico ed un'organizzazione simile. Reja, poi, è un tecnico esperto e preparato. Sarà una partita spigolosa, da affrontare con lo spirito visto in casa contro il Siena».

Battaglie. Spirito da provinciale, un tema che Castellazzi aveva già affrontato due settimane fa nella pancia del Ferraris, dopo la sfida coi toscani di Beretta. «Secondo me è vitale tenere a mente che il campionato è fatto di battaglie, indipendentemente da chi ha di fronte. Anche una squadra di buon livello come la nostra non può prescinderne, perché poi si va incontro a rimpianti come ad esempio domenica a Roma. Nell'ultimo quarto d'ora non siamo stati sufficientemente cattivi e determinati, non volevamo a tutti i costi il risultato come era accaduto due domeniche fa contro il Siena. Bisogna recuperare quella mentalità e trasferirla in ogni impegno».

E poi il derby. Ancora Napoli. In difesa mancherà Cannavaro, squalificato, ma ci saranno eccome invece Lavezzi e Zalayeta. Due brutti clienti. Due che, tra l'altro, hanno preso un sacco di rigori quest'anno. «Sono forti, ma sono forti anche i vari Gargano, Blasi, Hamsik, Mannini. Ve l'ho detto, è una squadra da prendere con le molle questo Napoli. Sul fatto dei rigori dico che è vero, però dico anche che i due attaccanti hanno preso tante giornate di squalifica per i cartellini gialli… E in ogni caso, la palla è meglio tenerla lontana dalla nostra area, così non corriamo rischi». Match da vincere a tutti i costi e non solo per riprendere la marcia dopo lo stop di Roma. Tra una settimana, infatti, c'è il derby. E prepararlo con la pancia piena potrebbe non essere un male… «Penso proprio che battere il Napoli sarebbe il modo migliore per entrare nella settimana del derby, una di quelle partite che col campionato c'entrano ben poco. Ma aspettiamo a parlarne, concentriamoci su domenica e poi le valutazioni le faremo al momento opportuno. Intanto, io guardo il ruolino in casa e resto ottimista».

Il pallone. Ultima considerazione sul pallone, dopo le recenti dichiarazioni del secondo portiere Juve Belardi, che ha definito gli strumenti di gioco di nuova generazione un pericolo in più per i portieri. «Secondo me questo è un buon pallone – chiude Castellazzi -, al di sopra della media di tanti altri con cui si giocava gli anni passati. Si ha anche il vantaggio di non doverlo mai cambiare, anche se condivido l'opinione di Belardi sui tiri da fuori. Se uno calcia in un certo modo, cioè tenendo la palla ferma e tirando forte, allora la sfera si abbassa all'improvviso negli ultimi metri e ti mette in grande difficoltà. Noi portieri comunque queste cose le sappiamo e siamo preparati ad affrontarle, anche se non è facile tutti gli anni adeguarsi alle novità. Però è il nostro ruolo, facciamo fronte comune e consoliamoci a vicenda…».

Nella foto Pegaso, tutta la grinta del numero 1 blucerchiato Luca Castellazzi.

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