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Pea: «Maturi e compatti, siamo una grande squadra»

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Pea: «Maturi e compatti, siamo una grande squadra»

Il tecnico della Primavera si gode il momento d'oro: «Sono felice, i ragazzi hanno dimostrato di poter competere alla pari con le grandi squadre di questa categoria: anche e soprattutto psicologicamente».

03_festaprimaveraQuattro giorni dentro a un sogno, schiacciando l'Inter campione d'Italia e condendo il successo sulla Juventus in campionato con il ritorno al primo posto. Quattro giorni ad occhi aperti, rendendosi conto che è tutto vero e bello. La Primavera della Samp risponde presente, come le grandi squadre quando sbagliano una partita. Fuori dal Viareggio agli ottavi? Testa bassa, si riparte: si vince a Brescia, si vince largo a Firenze in Coppa quando un pareggio sarebbe bastato, si vince pure con nerazzurri e bianconeri. Come dire: guai a non fare i conti con noi.

Fulvio Pea, il giorno dopo un'altra vittoria: meglio di così era difficile sperare…
«(Sorride parecchio, ci se n'accorge anche al telefono) Diciamo che l'ultimo mese è stato molto importante, via… Sono arrivati i risultati, ma indipendentemente da quelli la cosa più bella è che abbiamo dimostrato di poter tener testa alle grandi della categoria: squadre come Inter e Juventus sono abituate a vincere, noi siamo stati bravi a tenere il loro passo. Lo dico, sperando che la società continui a investire nel settore giovanile come sta facendo: siamo una grande anche noi, adesso».

Due partite una meglio dell'altra, tra semifinali di Tim Cup e aggancio in vetta.
«Credo che mercoledì si sia vista la vera Sampdoria, una squadra che voleva vincere e se possibile provare a chiudere il discorso qualificazione già all'andata. Forse ieri, con la Juventus, abbiamo pagato un po' di stanchezza dopo una serie quasi infinita di partite, ma proprio per questo dico che mi è piaciuta la maturità dei miei ragazzi: sentivano la fatica, ma hanno saputo aspettare il momento giusto».

In copertina ci va uno – Gabriel Ferrari – che da qualche tempo a questa parte non sapeva più brillare.
«Era successo anche a Marilungo, in precedenza. E' questo il complimento che voglio fare al mio staff, quello cioè di saper gestire anche quei giocatori che vivono momenti di difficoltà: coinvolgendoli maggiormente nel lavoro, facendoli allenare di più e meglio per trovare la miglior forma. Che è la base, poi, per far nascere quella convinzione che ha permesso a Gabriel di entrare a partita in corso e di chiuderla con i suoi gol».

Dà l'impressione di essere una squadra vera, la Samp: ha trovato una grande organizzazione di gioco senza peraltro snaturare le caratteristiche dei singoli né perdere la loro qualità. E' questa la vera forza della Primavera della Samp?
«Mi fa piacere che la cosa si noti, perché sono convinto che stia proprio qui il bello di questa squadra… Penso all'1-1 della Juventus, o ai due gol dell'Inter mercoledì scorso: potevamo avvertire il contraccolpo, andare in confusione, e invece abbiamo fatto quadrato ricominciando a fare il nostro gioco. Siamo compatti, abbiamo una nostra identità che non cambia a seconda degli interpreti. Ai ragazzi faccio spesso l'esempio dell'Inter di Mancini, ricca di giocatori fortissimi che insieme diventano quasi imbattibili… Ecco, anche noi abbiamo qualità. Se le mettiamo ognuno al servizio dell'altro diventiamo una grande squadra».

Il difficile viene adesso?
«Credo proprio di sì, anche perché iniziamo ad accusare la stanchezza di aver giocato dieci partite in poco più d'un mese. A Piacenza darò spazio a chi ha voglia di mettersi in mostra, sapendo che dopo una serie così di vittorie qualcosa si può pagare: per questo dico che ci aspetta una gara delicatissima».

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