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Impresa blucerchiata: la Samp espugna San Siro

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Impresa blucerchiata: la Samp espugna San Siro

Con un primo tempo maestoso e una ripresa accorta la Samp impone la sua legge a San Siro: Maggio e Delvecchio firmano il successo – bello e meritato – sul Milan.

19_goldelvecchioChe dire? Milan-Sampdoria 1-2. Dopo undici anni in cui non si vinceva a San Siro (gli ultimi tre punti presi nella Milano rossonera sono datati febbraio 1997). Che dire? Basta questo, forse. Ma forse no, questo non basta. Perché, oltre la soddisfazione da paura dei tifosi, c'è una situazione di fondo da considerare. Fondamentale. Nel senso che sta alle fondamenta delle soddisfazioni ottenute dai blucerchiati nell'ultimo periodo. La Samp di Mazzarri è diventata grande, è una squadra. A tutti gli effetti.

Salto in avanti. Poco importa la scarsa vena – oggettiva – di un Milan lontano parente della formazione campione d'Europa e del mondo, conta eccome invece la personalità di un gruppo che ha ovviato ancora una volta ad assenze pesanti, puntando tutto sulla coesione, sull'unità di intenti, sulla infinita voglia di arrivare ad un risultato importante. E, soprattutto, sul credo proposto da Walter Mazzarri, tecnico che ha trasformato in pochi mesi la Sampdoria. Che tra gli uomini di Ancelotti e quelli del mister livornese ci sia un abisso, non lo scopre nessuno. Per questo è stato così bello ed importante uscire dalla Scala del calcio col sacchettone pieno, non solo a livello di classifica. Per carità, la terza vittoria di fila – mai accaduto in questo campionato – non la si trascura, ma occorre guardare oltre, per evitare di fermarsi. Concetto ribadito un po' da tutti nel dopo partita, concetto sacrosanto, che non può però eliminare gli strascichi di un'impresa certamente destinata agli almanacchi. E, in ultima battuta – e forse un po' incredibile anche a dirsi – il Doria va a -1 proprio dal Milan, in virtù del successo di questa sera. A quota 45, un bottino quanto meno difficilissimo da indovinare solo qualche settimana fa.

Si ferma Kakà. L'incontro parte col Milan carico, forte dell'ottima prestazione di sabato scorso all'Olimpico e con tutti gli effettivi a disposizione. Ancelotti schiera una formazione vicina allo standard Champions League, ci sono anche Seedorf, Kakà e Nesta, in dubbio fino all'ultimo. Leggere i nomi dei rossoneri prima del calcio d'inizio un pizzico di paura la mette. Samp al meglio, per quanto possibile in questo periodo. Mazzarri rinuncia al turnover, presentando l'undici più competitivo a sua disposizione. Dietro cominciano Lucchini, Gastaldello ed Accardi, con Maggio largo a destra, Palombo, Sammarco e Volpi in mezzo e Pieri a sinistra. Franceschini è out, squalificato. Davanti Delvecchio e Bonazzoli, con Bellucci in panchina per la nota convalescenza post-operazione. Il Doria inizia col piglio di chi gioca per vincere, tenendo subito testa ad un Milan non in giornata dalle prime battute. Ancelotti perde anche Kakà dopo dieci minuti, vittima di un problema muscolare. Al suo posto, il giovane Paloschi.

Uno-due. La Samp, intanto, continua a far gioco, senza preoccuparsi dei nomi e dei volti che si trova davanti. E al 12', i blucerchiati passano a sorpresa. Cross dalla sinistra, la palla si impenna e Delvecchio in rovesciata la rimette in mezzo dove Sammarco tocca leggero per Maggio che davanti a Kalac fa 1-0. Silenzio di tomba a San Siro, non fosse per l'infernale baccano dei tifosi giunti da Genova, in delirio. Ma la nutrita delegazione della Sud non immagina ancora nemmeno lontanamente ciò che sta per accadere. Già, perché la Samp non si scompone minimamente, non tira i remi in barca. E al 25' raddoppia. Seedorf lezioseggia con un colpo di tacco sciagurato che finisce tra i piedi di Volpi – gran partita la sua – il capitano riparte a spron battuto e serve in corridoio Delvecchio, bravo a tener palla e a battere Kalac con un tocco che il portiere rossonero devia ma che non può bloccare. 2-0. Incredibile.

Il ritorno del Milan. Ma la Samp ancora non si ferma ed il Milan non accelera. Addirittura Maggio potrebbe triplicare al 41', solo davanti a Kalac. Il suo tiro finisce però altissimo. Il primo tempo scivola via dunque con un netto controllo territoriale dei doriani, bravissimi a chiudere ogni spazio e a ripartire sempre con lucidità e velocità. L'intervallo è accolto dai fischi di San Siro, che non gradisce il momentaccio del Diavolo. Ancelotti ripresenta un Milan spregiudicato nella ripresa, con Gilardino al posto di Ambrosini. I padroni di casa premono di più, certamente, ma non riescono mai a sfondare. Fino al 26', quando Paloschi gira in rete uno degli innumerevoli scodellamenti in area doriana.

Brividi in area. Non un momento terribile per subire la rete che riapre il match, perché la Samp deve resistere solo venti minuti. Ma sono venti minuti di fuoco. Il Doria esce ormai molto poco dalla propria area, mentre i rossoneri sfogano la loro rabbia in maniera disordinata e poco efficace. I brividi veri sono solo nel finale, quando Lucchini si becca il doppio giallo e va in doccia cinque minuti prima, lasciando a Castellazzi la palma dell'uomo del miracolo. Poderoso infatti l'intervento del numero uno blucerchiato su Gattuso al 46', durante il primo dei cinque minuti di recupero concessi da Banti. Poi, tanti batti e ribatti, tante mezze palle, che seguono comunque – va detto – un palo ed un salvataggio sulla linea di cui beneficiano i ragazzi di Mazzarri. Che se ne tornano a Genova con tre punti. E con molto di più.

Milan             1
Sampdoria   2
Reti:
12' p.t. Maggio, 25' p.t. Delvecchio; 26' s.t. Paloschi.
Milan (4-3-2-1): Kalac; Oddo, Nesta, Kaladze, Jankulovski (10' s.t. Favalli); Gattuso, Pirlo, Ambrosini (1' s.t. Gilardino); Seedorf, Kakà (10' p.t. Paloschi); Pato. A disposizione: Fiori, Simic, Emerson, Brocchi. Allenatore: Carlo Ancelotti.
Sampdoria (3-5-2): Castellazzi; Lucchini, Gastaldello, Accardi; Maggio, Sammarco, Volpi, Palombo, Pieri (29' s.t. Zenoni); Delvecchio (42' s.t. Ziegler), Bonazzoli (31' s.t. Bellucci). A disposizione: Mirante, Miglionico, Sala, Kalu. Allenatore: Walter Mazzarri.
Arbitro: Banti di Livorno.
Assistenti: Roberto Carrer di Conegliano Veneto e Angelo Carretta di Padova.
Quarto uomo: Herberg di Messina.
Note: espulso al 45' s.t. Lucchini per doppia ammonizione; ammoniti al 4' p.t. Lucchini, al 19' s.t. Pieri, al 34' s.t. Favalli e al 42' s.t. Delvecchio; spettatori 52.000 circa; recupero p.t. 1', s.t. 5'.

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Nella foto Pegaso, il destro di Gennaro Delvecchio per il momentaneo 2-0: il Milan va ko.

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