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Decide Calzolaio, la Primavera vince (di nuovo) il derby

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Decide Calzolaio, la Primavera vince (di nuovo) il derby

Una rete in mischia di Calzolaio, su un corner da sinistra battuto da Bianco, regala alla Samp il successo sul Genoa; è il quinto negli ultimi cinque derby.

29_dalessandroarnulfo1-0 Samp, come all'andata. E, come all'andata, col patema d'animo. D'altra parte, il derby non è derby senza un bel nodo in gola, figurarsi quando arriva in un momento così importante. I ragazzi di Pea, infatti, stanno per giocarsi gran parte del lavoro svolto fin qui, perché la settimana che viene sarà di quelle da non dormire la notte.

Tutta una stagione. Nell'arco di sette giorni, i baby blucerchiati affronteranno tre gare decisive, la cui meno blasonata – ma importante eccome – è senza dubbio quella che sta nel mezzo. Nello specifico, domenica prossima a Bologna, trasferta valida per proseguire il fantastico cammino in campionato (a proposito: il Doria, attualmente, s'è messo dietro la Juve capolista, che giocherà però domani nel posticipo Sky contro il Piacenza). L'attenzione è però inevitabilmente spostata sul doppio confronto con l'Atalanta, che deciderà la formazione campione di Coppa Italia Primavera. Si comincia giovedì sera a Marassi (ore 21), per chiudere una settimana dopo a Bergamo, all'Azzurri d'Italia, stesso orario. Gran gala dunque per l'occasione, le società ci tengono e lo dimostrano facendo giocare i propri ragazzi sul campo dei grandi.

Le squadre. Per questo e per molti altri motivi, primo fra tutti la classifica, era come minimo auspicabile vincere il derby di oggi. Missione compiuta per la banda Pea, che – come detto – ha però sofferto oltre le attese. Genoa in campo con il 4-3-2-1, con Eusepi unica punta fissa, coadiuvato da Wilson (in prestito dalla prima squadra per recuperare da un infortunio) e – a turno – dal talentino rossoblu Ledesma e da capitan Martucci. In mezzo Parfait e Raggio Garibaldi, con D'Alessandro, Bendjemia, Ghinassi e Amico a comporre la retroguardia. Pea propone la solita Samp, almeno nello schema. Il tecnico blucerchiato si affida al 3-4-2-1, con la linea difensiva formata da Calzolaio, Rossini e Sembroni, mentre sulle fasce agiscono Bianco ed Eramo, inframezzati dai centrali Poli e Gulan (oggi titolare). Davanti il solo Scappini, supportato da Koman ed Arnulfo.

Cartellini e occasioni. Match subito bruttino: azioni se ne vedono poche, occasioni anche meno. La Samp è imbrigliata da un buon Genoa e davanti non riesce a pungere. Fiorillo però non corre pericoli e allora la partita scivola via tra la noia generale, non fosse per il grande apporto del pubblico di una e dell'altra sponda, come sempre appassionato e rumoroso. Il Genoa è però maggiormente irruento e al 20' comincia a collezionare cartellini: Ledesma si becca il giallo per una spinta ingenua ad Arnulfo, un minuto dopo tocca a D'Alessandro, che aveva steso Poli. Al 26' (che è poi, curiosamente, lo stesso minuto in cui il Doria segnerà nella ripresa) prima grande occasione Samp: Koman si trova il pallone nei piedi, dentro l'area, sugli sviluppi di una punizione da sinistra. Il suo diagonale esce di un niente alla sinistra di Manzoni.

L'episodio-chiave. La Samp preme, inizia a costruire il risultato grosso e al 32' si vede annullare un gol di Poli per posizione irregolare di Koman, parsa peraltro abbastanza netta. Tre minuti dopo, il Genoa resta in dieci. Ledesma commette un fallo ingenuo su Bianco e si becca il secondo giallo (anche se il direttore di gara estrae direttamente il rosso, spiegando poi che si è trattato di doppia ammonizione). Sembra fatta per la Samp, che invece subisce il contraccolpo psicologico al contrario. E' infatti la squadra di Chiappino a creare due palle gol clamorose sul finire del parziale, prima con Martucci (miracolo di Fiorillo), poi con Amico, che mette fuori incredibilmente sul secondo palo, dopo una punizione dal vertice sinistro. Si va al riposo con la Samp paradossalmente più scossa del Genoa dall'espulsione.

Vantaggio Samp. Non cambia molto nella ripresa, fin quando Pea non inserisce Marilungo e Signori al posto di Koman e Gulan. Chiappino risponde togliendo uno stanco Eusepi per il più fresco Torres. L'ingresso dei due titolari Samp si fa sentire e al 25' un perfetto rilancio di Fiorillo pesca Marilungo addirittura in area genoana: l'attaccante fa rimbalzare e prova un tiro alla Van Basten, ribattutto in angolo. Da qui nasce il vantaggio Samp. Bianco batte uno dei suoi fantastici corner, che sbatte direttamente sulle gambe di Calzolaio fregando imparabilmente Manzoni. Doria avanti, rocambolescamente, ma avanti.

Vittoria. Da qui alla fine tante girandole, tante ripartenze – soprattutto blucerchiate – ma poca precisione. Nemmeno il cambio Arnulfo-Mustacchio consente a Pea di sfruttare al meglio le azioni in velocità (l'esterno bresciano è infatti un fulmine), anzi è ancora il Genoa ad andar vicinissimo al pareggio al 43', quando il neo-entrato Di Nunzio (dentro al posto di Martucci) mette fuori di testa da due passi. Non accade più nulla e la Sampdoria mette via il quinto successo negli ultimi cinque derby Primavera disputati. Una soddisfazione per i tifosi, ma soprattutto per il gruppo di Fulvio Pea, che di un'iniezione di fiducia simile ha gran bisogno ora che arriva la fase cruciale del campionato.

Sampdoria   1
Genoa           0
Rete:
26' s.t. Calzolaio.
Sampdoria (3-4-2-1): Fiorillo; Calzolaio, Rossini, Sembroni; Eramo, Poli, Gulan (15' s.t. Marilungo), Bianco; Koman (15' s.t. Signori), Arnulfo (30' s.t. Mustacchio); Scappini. A disposizione: Bracci, Lanzoni, Pondaco, Cucciniello. Allenatore: Fulvio Pea.
Genoa (4-3-2-1): Manzoni; D'Alessandro, Ghinassi, Amico, Bendjemia; Ledesma, Raggio Garibaldi, Parfait; Martucci (38' s.t. Di Nunzio), Wilson; Eusepi (17' s.t. Torres). A disposizione: Raggio Garibaldi, Cannito, Rondinara, Grea, Costantini. Allenatore: Luca Chiappino.
Arbitro: Cervellera di Taranto.
Assistenti: Bruni di Arezzo e Cagnacci di Arezzo.
Note: espulso al 35' p.t. Ledesma per gioco scorretto; ammoniti al 24' p.t. Ledesma, al 25' p.t. D'Alessandro, all'8' s.t. Martucci, al 28' s.t. Amico, al 39' s.t. Raggio Garibaldi, al 42' s.t. Bianco e al 49' s.t. Sembroni; recupero p.t. 2', s.t. 5'.

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Nella foto Pegaso, Pietro Arnulfo lascia sul posto Matteo D'Alessandro.

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