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La Samp e la dura legge di Marassi: anche il Livorno ko

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La Samp e la dura legge di Marassi: anche il Livorno ko

Non fa sconti al proprio passato, Walter Mazzarri, né la Samp ha intenzione di farne a Marassi: con il Livorno altro successo e classifica a tinte europee.

06_festamaggioE ora, Samp, che vuoi fare? Con 52 punti quando mancano sei giornate alla fine, nascondere non ti puoi più. Ammesso che tu ne abbia mai avuto intenzione, ben o malcelata che fosse. D'altra parte, 27 lunghezze ottenute nel girone di ritorno ti terrebbero in corsa per lo Scudetto, si contasse solo la seconda parte della stagione. Ma l'Italia non è l'Argentina, qui andata e ritorno sono cumulabili e cumulanti, come i gettoncini che si vincono nelle sale giochi. Più ne prendi, più il premio finale diventa gradito.

Colpo su colpo. E allora ti conviene continuare così, cara Samp. E non pensare che qualche anno fa, quando ti giocavi – guarda caso – la Champions, chiudesti a 61. Che quella Serie A non era questa – diciamolo piano, ma diciamolo: era meno competitiva -, che sei vicina al tuo record storico di punti ottenuti nel girone di ritorno (i 33 appunto del 2004/05), che sei in serie positiva da sette giornate (dove hai vinto cinque volte, pareggiando due), che hai fatto 16 punti nelle ultime sei partite. Che hai vinto le ultime tre trasferte, colmando quello che era il tuo più preoccupante limite: il rendimento lontano da Marassi. Non pensare a niente, Samp, nemmeno ora che hai recuperato un fenomeno come Cassano per il rush finale, nemmeno ora che il pubblico fa un baccano terribile godendosi allo stadio insieme a te il primo bel sole di questa primavera. Non pensare a niente, perché domenica a Reggio Calabria ti giochi veramente tanto. Perché mentre tu giocherai al Granillo, Udinese e Roma si sfideranno al Friuli, con Juve-Milan in anticipo e Inter-Fiorentina in posticipo. Ecco, non ci pensare, Samp, fai la tua partita che sarà già bella tosta, là dove il tuo tecnico ha costruito fortune negli ultimi anni. Ma a una cosa, magari, pensaci. Alla partita di oggi col Livorno – ora la raccontiamo… -, che fa testo eccome. Perché da qui alla fine sarà sempre così: rispondere colpo su colpo e non cedere mai.

Il ritorno di Cassano. Colpo su colpo e non cedere mai, allora. Come è accaduto contro gli uomini di Camolese, giunti a Genova per prendersi punti pesanti in chiave salvezza, ora che là sotto fa caldo almeno due volte tanto ciò che mostra il mercurio. Primo tempo duro, spigoloso, gli spazi non ci sono, le occasioni nemmeno. Sembra di rivedere la partita contro il Cagliari, con gli ospiti tonici e attenti a sorprendere quando se ne presenta l'opportunità. Poche però le emozioni, pochissime. L'unica, è il ritorno dal primo minuto di Antonio Cassano, accolto alla grande da uno stadio che non lo giudica, semplicemente lo ama. Antonio non brilla forse come in altre occasioni, ma è sempre lì a far paura anche solo con la sua presenza. Davvero poca roba – comunque – nei primi quarantacinque minuti, si va al riposo con dubbi più che certezze.

Secondo tempo. Al rientro, però, cambia la partita. Tattica e noia fanno spazio alla voglia di vincere, da entrambe le parti. Qualcosa si muove molto presto, ravvivando l'incontro. C'entra molto l'ingresso di Bellucci (fuori Delvecchio) all'8', perché due minuti dopo Knezevic toglie dalla porta un tiro cross dalla sinistra, dando il la alla ripartenza livornese. Tavano schizza via come un fulmine sul filo di un fuorigioco contestato dai doriani, ma non segnalato dall'assistente. Il diagonale dell'ex Valencia finisce di poco a lato alla sinistra di Castellazzi. Marassi urla, tutto si surriscalda. Al 17' Romeo annulla con ritardo un gol a Tavano, che aveva nettamente commesso fallo su Gastaldello: il fischietto veronese non vede, prontamente coadiuvato però dal collaboratore di fascia. Altra bordata pesante che arriva dalla Sud. Gole interrotte invece al 20', quando Bellucci pesca Cassano e il barese salta secco in pallonetto Amelia, vedendosi togliere il pallone dalla porta da un Balleri puntualissimo. Mazzarri capisce che è il momento di sfondare ed inserisce Bonazzoli per Franceschini.

Samp avanti, Samp vincente. Pochi secondi dopo, Samp in vantaggio. Pieri tiene vivo sul fondo un pallone che nove su dieci esce – ingenuo però Balleri – e mette dentro, dove Maggio al volo fulmina Amelia. Col vantaggio, il Doria torna il Doria di Marassi, il solito bel Doria. Il raddoppio non è però troppo nell'aria, perché i blucerchiati non tambureggiano duro come in altre occasioni. Che arriverà la seconda rete lo si capisce invece dai nervi degli amaranto, che saltano improvvisamente. Gli uomini di Camolese iniziano a far fallo in occasioni in cui, nel primo tempo, gestivano invece la situazione. Manna per la Samp che al 40' chiude. Bellucci tocca alla grande per Cassano, uno che inviti così ne vorrebbe tutto il giorno, assist al bacio per Bonazzoli che non può sbagliare: 2-0. Fine dei giochi.

Palombo e Accardi squalificati. Uniche note negative i troppi gialli rimediati dai giocatori di Mazzarri, due dei quali pesantini. Salteranno infatti Reggio Palombo ed Accardi, diffidati. Ma, cara Samp, non devi pensare nemmeno a questo. Riposati e riparti, che di tutto quanto se ne riparlerà domenica prossima.

Sampdoria   2
Livorno         0
Reti:
22' s.t. Maggio, 40' s.t. Bonazzoli.
Sampdoria (3-5-2): Castellazzi; Lucchini, Gastaldello, Accardi; Maggio, Sammarco, Palombo, Franceschini (21' s.t. Bonazzoli), Pieri; Delvecchio (8' s.t. Bellucci), Cassano (41' s.t. Volpi). A disposizione: Fiorillo, Ziegler, Sala, Zenoni. Allenatore: Walter Mazzarri.
Livorno (3-5-2): Amelia; Grandoni, Knezevic, Galante; Balleri (24' s.t. Rossini), Pulzetti, De Vezze (42' s.t. Vailatti), A. Filippini (28' s.t. Bergvold), Pasquale; Diamanti, Tavano. A disposizione: De Luca, E. Filippini, Pavan, Bogdani. Allenatore: Giancarlo Camolese.
Arbitro: Romeo di Verona.
Assistenti: Toscano di Torre del Greco e C. Rubino di Salerno.
Quarto uomo: Lops di Torino.
Note: ammoniti al 12' p.t. Lucchini, al 3' s.t. Franceschini, al 12' s.t. Palombo, al 23' s.t. Maggio, al 26' s.t. Pulzetti, al 29' s.t. Diamanti, al 39' s.t. Grandoni e al 46' s.t. Pieri; spettatori 21.000 circa; recupero p.t. 0', s.t. 3'.

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