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Mazzarri: «Il mio presente è il bene della Sampdoria»

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Mazzarri: «Il mio presente è il bene della Sampdoria»

Il tecnico della Samp avverte i suoi: «In casa la Reggina delude raramente, e ha valori importanti. Guai a sottovalutare l'impegno, bisogna andar giù decisi a vincere».

11_mazzarriReggina-Sampdoria è un altro di quegli incroci che la carriera regala a Walter Mazzarri. Solo, un po' diverso: perché i tre anni in Calabria sono cosa di ieri, perché le salvezze conquistate laggiù pesano parecchio. E pure perché oggi la Sampdoria, che di Mazzarri è presente e futuro, si gioca buona fetta dei propri sogni. Reggina-Sampdoria, allora, vale soprattutto a guardare i tre punti che mette sul piatto: buoni per la salvezza da una parte, buoni per l'Europa (quale, non è dato saperlo) dall'altra. Tre punti, comunque vada, da conquistare: a questo pensa, oggi, Mazzarri.

Europa e salvezza. Partita della vita, dicono a Reggio. Con una squadra affannata nella ricerca della quinta Serie A di fila e una classifica che piange, la sfida a chi le ha regalato gioie ed emozioni diventa per la Reggina un punto di non ritorno. «Diciamo una partita importante, via – svicola Mazzarri -. Difficile, pesante, ma non decisiva: la salvezza non se la giocano domenica ma negli scontri diretti che avranno nelle ultime giornate. Restano però le insidie di una gara che per noi sarà davvero complicata: affronteremo una squadra che in casa ha deluso raramente, una squadra che al di là della posizione che occupa può contare su valori non da poco». Come il Cagliari, come l'Empoli: con l'acqua alla gola e la voglia di tirar giù la Samp. Mazzarri annuisce: «Esatto. Per questo dico che non bisogna sottovalutarlo, questo impegno».

Passato, presente e futuro. A Reggio Calabria per vincere. Del passato cosa resta, allora, al tecnico della Samp? «Mi restano amicizie, rapporti profondi che vanno al di là della professione – risponde pronto Mazzarri -. Con la Reggina ho vissuto momenti belli e ho sempre avuto il sostegno dei tifosi, ma oggi devo pensare alla Samp. L'avete visto a Empoli, che praticamente è casa mia: posso solo avere un po' più di riguardo, come quando abbiamo segnato e non ho esultato come avrei fatto altrove, ma niente di diverso… Quello che conta, oggi, è il bene della squadra che alleno. E il bene della Samp è cercare la vittoria, andare al Granillo come se fossimo a Marassi: partire forte, provare a fare la partita… Questa è la nostra mentalità».

Emergenza. Squadra che torna a fare i conti con l'infermeria. Con Gastaldello acciaccato e Accardi squalificato, la difesa è di nuovo a pezzi: «E questa, purtroppo, è una costante di quest'annata», sorride amaro Mazzarri. Che non fa mistero delle proprie preoccupazioni: «Lo sapete, per me la difesa è il reparto più importante della squadra – spiega -, e sapete anche che nelle mie decisioni lo stato di forma dei giocatori ha un ruolo fondamentale. Per questo sono preoccupato, certe assenze in una squadra che sta facendo risultati con continuità rappresentano un bel problema». Può bastare Cassano, per non pensarci? No, ma aiuta: «Soprattutto il Cassano che si allena da solo, che si sacrifica nella fase passiva, che aiuta i compagni. Queste sono le cose importanti, le cose a cui tengo. L'abbraccio con cui mi ha salutato domenica scorsa? Lui è un ragazzo generoso, logico che certe dimostrazioni facciano piacere».

La Primavera. Piacere, peraltro, ne regala anche la Primavera blucerchiata: la prima Tim Cup della storia è un successo che illumina tutta la società. «Meritano tutti i complimenti, dal tecnico ai massaggiatori – dice convinto Mazzarri -. La loro vittoria è un motivo d'orgoglio per tutti noi, un segnale importante: credo che molti di questi ragazzi, se gli lasceremo il tempo di crescere e maturare, possano rappresentare il futuro della Sampdoria».

Nella foto Pegaso, il tecnico della Samp Walter Mazzarri.

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