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Mazzarri: «La nostra stagione è già da incorniciare»

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Mazzarri: «La nostra stagione è già da incorniciare»

Il tecnico della Samp e l'orgoglio dei risultati: «Siamo lì a giocarcela con Fiorentina e Milan, con un'identità e un gioco cresciuti nel corso della stagione. Sono felicissimo, ma non mi accontento ancora…».

29_mazzarriTempo di chiodi e cornici, ora che la stagione tende a spegnersi e tutto deve ancora essere deciso. E Walter Mazzarri ha il martello in mano: «Comunque vada, resta una stagione da incorniciare. Solo che vorrei metterci i chiodini d'oro…».

Orgoglio. Partiamo da qui, allora. Da un pareggio – quello strappato col cuore a Firenze – che complica la corsa all'Europa dei campioni ma che tiene in piedi tutte le idee di Uefa. Mazzarri resta sul pezzo, concentrato e deciso a non mollare d'un centimetro: «Che l'Udinese non fosse tagliata fuori si sapeva – sorride il tecnico della Samp -, e se i posti sono sei ci può stare ancora tutto. Io dico che è comunque bello esser lì, continuare a giocarsela senza far calcoli e con la coscienza a posto: per questo dico che in ogni caso sarà un'annata da incorniciare. Coi chiodini d'oro sarebbe fantastico, con quelli d'argento andrebbe alla grande: ma pure senza chiodi resta una splendida cornice». Scende nei particolari, Mazzarri. Perché la voglia di rivendicare la crescita e i successi di un gruppo che sente suo è tanta: «I tifosi sono il nostro patrimonio più grande, e sono loro per primi a riconoscerci di avere un'identità e un bel gioco. Poi abbiamo ringiovanito la squadra e abbiamo fatto crescere giocatori che ad alti livelli dovevano ancora affermarsi… E a tre giornate dalla fine di una stagione nata sotto altri auspici, piena di infortuni e di imprevisti, siamo lì, a quattro punti dalla Fiorentina e a due dal Milan che hanno forza e programmi ben diversi: arrivasse quello che stiamo inseguendo avremmo la totale quadratura del cerchio».

Polemiche. La mente torna a Firenze, a quel rigore concesso a Mutu, al pareggio di Gastaldello e all'espulsione subito dopo il gol (senza squalifica, per fortuna). Poi, le polemiche che hanno riempito il ventre del Franchi: «Fatemela chiudere qui – taglia Mazzarri -, chiarendo quel che è successo. Resto convinto che il rigore non ci fosse e che nel primo tempo ce ne sia stato negato uno su Maggio ben più evidente: a fine partita ho detto solo quello che pensavo, niente più. Ho sbagliato nel lasciarmi andare in campo, potevo risparmiarmi la frase che mi è costata l'espulsione: ma dopo no, non ho sbagliato nulla né ho qualcosa da rimproverarmi. Fine».

Errori. Sta di fatto, decisione di Rosetti a parte, che il primo gol la Samp l'ha regalato. Ma anche che alcune critiche a Mazzarri non sono andate giù: «Leggo che con Volpi si è abbassato il baricentro, e siamo andati sotto per quello – racconta amaro il tecnico -. Non ci sto, perché Volpi è entrato proprio per non concedere campo alla Fiorentina che aveva messo dentro Liverani: con Bellucci stanco e un'altra punta sarebbe stato anche peggio. Ma qua qualcuno storce il naso se non s'è vinto in casa della quarta in classifica…». Resta però il fatto che la Samp del primo tempo era una copia sbiadita di quella di Marassi, o di altre trasferte: «E' vero – ammette Mazzarri -, eravamo contratti e pur sapendo che la Fiorentina ci avrebbe pressati molto alta non siamo riusciti a reagire o a creare qualcosa. Le cose sono cambiate nella ripresa, ci siamo sciolti e si son fatte le cose migliori. Questa squadra ha voglia di non mollare mai, ci crede sempre e così farà fino all'ultimo minuto dell'ultima giornata: così abbiamo recuperato a Firenze, così affronteremo le partite che restano. E io di questo sono contentissimo».

Roma. La Roma, allora. Terzultimo atto di questa stagione maestosa, contro una squadra che ha praticamente detto addio allo scudetto ma che deve difendersi dalla voglia della Juventus di saltare i preliminari di Champions League: «Soprattutto, una squadra che come noi gioca un gran bel calcio – dice convinto Mazzarri -. Dovrebbe venirne fuori una bella partita, di sicuro difficilissima… Mancherà Maggio, ma la cosa non mi preoccupa: ho piena fiducia nella prestazione della squadra chiunque siano i singoli che vanno in campo. Ormai siamo consapevoli di una cosa: ce la giochiamo con tutti, grandi comprese».

Nella foto Pegaso, la grinta di Walter Mazzarri sotto il sole di Firenze.

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