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Mazzarri: «Bel gioco e risultati, questa è la mia Samp»

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Mazzarri: «Bel gioco e risultati, questa è la mia Samp»

Il tecnico blucerchiato tra il paragone con la Roma di Spalletti («Cerchiamo il gioco, lo spettacolo») e la voglia d'Europa: «Non abbiamo obblighi, ma vogliamo provarci fino all'ultima giornata».

02_mazzarriDue allenatori toscani non bastano a spiegare il filo sottile che unisce, con le differenze che la classifica detta, Sampdoria e Roma. E' più che altro una questione di gioco, di estetica, un'idea di calcio che come Walter Mazzarri e Luciano Spalletti pochi altri inseguono e perseguono: il risultato come diretta conseguenza della bellezza. Arriva il bel gioco, all'Olimpico come a Marassi, e arrivano anche i risultati: «E sono contento che ci se ne accorga – sorride Mazzarri -. Io voglio un calcio che piaccia alla gente, che porti spettatori allo stadio e li faccia divertire: credo che Sampdoria e Roma facciano questo, e il merito di aver battuto questa strada non dipende da quel che dirà la classifica fra tre giornate».

Sogni e obiettivi. Parte da qui la sfida di domenica, segnata da due obiettivi molto difficili (scudetto di là, Champions League di qua) e dalla voglia di provarci comunque, sapendo che accontentarsi di un secondo posto da difendere o di una Uefa in cui nessuno credeva non è cosa da buttar via. Spiega Mazzarri: «Entrare nelle prime quattro sarebbe un miracolo sportivo, e per riuscirci bisogna sperare che la Fiorentina sbagli molto e che la Samp non sbagli nulla. Io mi sento alla pari, ma so anche che non abbiamo nessun obbligo: e allora cercheremo di dare il massimo anche in queste tre partite che restano, nient'altro». A cominciare dalla Roma, dunque: «Dobbiamo metterci in testa che non potremo concedere quel che abbiamo lasciato alla Fiorentina – avverte il tecnico di San Vincenzo -, perché questa è una squadra che certe cose non le perdona. Bisogna stare attentissimi, cercare di non far giocare l'avversario in verticale e allo stesso tempo provare a proporre il nostro gioco e colpirli appena possibile. Solo così si può sperare di far risultato».

Il precedente. Cercare di far risultato, allora. Magari come la Reggina l'anno scorso, che la Roma l'aveva battuta: «Una giornata perfetta – ricorda Mazzarri -, nemmeno un errore contro una squadra che viaggiava a mille… Per dire: Amoruso, che tra tutti era quello meno portato a correre al servizio della squadra, veniva nella nostra metà campo a rubar palla a Totti». Che non ci sarà: «Ma c'è Vucinic, e ce ne sono tanti altri. Totti è Totti, ma la Roma è forte anche senza di lui».

Cassano e le assenze. Mentre Cassano s'avvicina alla sfida col passato sereno («E' carico ma senza pressioni: vuole far bene per la Sampdoria, non per il nome dell'avversario»), ci si ritrova per l'ennesima volta a far la conta in difesa con Campagnaro fuori e Lucchini sulla stessa strada: «Non è una novità – commenta amaro Mazzarri -, è tutto l'anno che dietro abbiamo problemi. Però via, meglio non piangersi addosso e avere fiducia in chi giocherà: è un dato di fatto che questa squadra, quando si è trovata in difficoltà, ha sempre saputo dare qualcosa in più».

Nella foto Pegaso, il tecnico della Samp Walter Mazzarri.

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