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Bellucci: «Non vedo l’ora di tornare in campo»

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Bellucci: «Non vedo l’ora di tornare in campo»

Il secondo crack della stagione non toglie il sorriso a Claudio: «Io penso solo al momento in cui tornerò a giocare, nient'altro. La stagione? Una grande stagione, davvero».

12_festasampLo senti al telefono, il sorriso. E ti chiedi come mai: una stagione da sogno, gol come non mai, un infortunio (grave) smaltito in un niente, una squadra che supera ogni aspettativa e giusto prima di godersi l'abbraccio dei tifosi – crack, salta un tendine e il futuro cambia. Però Claudio Bellucci sorride lo stesso, e ci ride su: «Mi dispiace solo per le vacanze, mi tocca saltarle».

Già smaltita, la rabbia?
«E' passata, sicuro. Mettiamola così: meglio adesso che non in pieno campionato, no? Salto meno gare e la Samp ha già tagliato il suo traguardo. Adesso devo solo pensare a lavorare duro per cercare di essere pronto in fretta, e magari per rientrare all'inizio della prossima stagione. Nient'altro».

Non è però il modo migliore di chiudere un'annata straordinaria…
«E' che non mi volevo far mancare nulla. Il ritorno alla Samp, poi sono arrivati i gol, la qualificazione in Uefa, l'entusiasmo dei tifosi e alla fine anche due operazioni: una grande stagione, davvero».

Oltre quel che era lecito aspettarsi, forse. Medici a parte…
«Abbiamo stupito tutti, come collettivo e come singoli: siamo partiti presto, e nonostante dei ritmi massacranti siamo riusciti a regalare ai nostri tifosi parecchie soddisfazioni… Loro ci chiedevano di farli divertire e di vincere il derby, siamo andati anche oltre».

Tutto ha funzionato alla perfezione. Qualcosa anche meglio del resto?
«Siamo stati bravi a non disunirci nell'unico vero momento difficile dell'anno, quando abbiamo perso con Catania e Milan: ci siamo subito ricompattati, ed è arrivato il 3-0 di Cagliari. Quando poi c'è stata qualche domenica storta, è venuta sempre quando poteva anche starci, dopo lunghe serie positive».

In tutto questo, siete riusciti a far brillare il talento superiore di Antonio Cassano senza nascondervici dietro.
«Noi l'abbiamo aiutato, ma è stato lui a metterci voglia e impegno: ha fatto degli errori, ma li ha pagati. E non è mai uscito dal gruppo».

In quelle cinque giornate senza Cassano avete messo assieme qualcosa come 13 punti: è lì che avete capito che l'Europa era un obiettivo e non un sogno?
«Quei risultati hanno dato forza al gruppo, che ha preso coscienza di essere forte anche senza un giocatore del livello di Antonio. Potevamo giocarcela con tutti, e quando lui è rientrato è stato un valore aggiunto».

Paura per l'intervento, Claudio?
«L'intervento? E chi ci pensa? Io la testa ce l'ho già ai primi allenamenti: non vedo l'ora di tornare».

Nella foto Pegaso, Bellucci in festa con i compagni: in bocca al lupo, Claudio.

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