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Bianco: «Nessuna vendetta, ma vogliamo lo scudetto»

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Bianco: «Nessuna vendetta, ma vogliamo lo scudetto»

L'esterno della Samp, uno dei reduci della finale persa l'anno scorso, firma la seconda qualificazione di fila all'ultimo atto: «Una gioia immensa». Le interviste ai ragazzi della Samp: parlano anche Poli e Mustacchio.

05_poliromiziLa finale è arrivata, finalmente. Lo spogliatoio Samp è in festa, ma si tratta di una festa controllata, non folle. Tutti nell'ambiente blucerchiato sanno benissimo di non aver ancora fatto nulla, soprattutto chi l'anno scorso contro l'Inter in campo c'era ed ha ben viva nel ricordo la beffa subita a tempo scaduto.

Il mancino. Roba non da poco, come si evince facilmente dalle parole del match winner di giornata Gian Bianco. «Tornare in finale è un'importantissima soddisfazione personale – parte il laterale dal sinistro magico -, c'è di nuovo la possibilità di affrontare l'Inter e di rifarci per l'anno scorso. Chiaramente non possiamo pensare solo ad una rivincita, perché si tratta di un'altra storia, però ripeto: la soddisfazione è grandissima». Inutile sottolineare i meriti del numero 5 blucerchiato, un assist ed un gol parlano da soli. Inutile perché i meriti non li sottolinea nemmeno lui. «Beh, è vero, ho fatto un assist ed un gol, ma è tutto del gruppo questo successo perché sono stati i compagni a prendere le due punizioni, mica io. Chiaro che se mi si chiede cosa penso del gol, beh, dico che è stato bellissimo. Però, non posso dimenticare la straordinaria prestazione della squadra. Siamo in finale strameritatamente». Bianco è, come detto, uno dei superstiti della formazione vicecampione d'Italia. Ecco le differenze della sfida coi nerazzurri rispetto a dodici mesi fa. «Giochiamo meglio, siamo più esperti – va secco il terzino -, abbiamo ricostruito un grande gruppo. Non c'è niente da fare: quest'anno dobbiamo vincere. Il mio futuro? Non ascolto ciò che si dice in giro, lavoro e basta».

Il talento. Oltre a tirar le punizioni, Bianco ha già imparato anche a parlare da calciatore, come Andrea Poli, un altro che davanti a taccuini e telecamere sembra ci sia da una vita. «Contro l'Inter – dice il regista blucerchiato – bisognerà mantenere i nervi saldi, penso che si vedrà una gara equilibrata dove vincerà chi ha più gruppo e più stimoli. Penso che ormai siamo diventati un gruppo importante e la forza non ci manca, così come la voglia di centrare un traguardo storico». Raffronti con la scorsa stagione Poli non ne può fare, lui stava al Treviso. «Già, non ho idea di come fosse il clima però posso dire come è adesso. La Samp è una squadra che non ha paura di nessuno, che impone il proprio gioco e così deve restare anche domenica». Così non è stato – almeno non totalmente – contro la Fiorentina. «Ma sapevamo che i viola ci avrebbero fatto giocare male, buttano spesso la palla alta e non ti permettono la manovra. In più, si tratta di un avversario tosto e dopo l'autorete poteva diventare dura. Invece abbiamo dimostrato di essere un grande gruppo, portando via un successo strameritato».

L'ultimo arrivato. La terza storia della serata è quella di Mattia Mustacchio, entrato nel gruppo blucerchiato a gennaio e subito vincente. Prima la Coppa Italia, ora la finale Scudetto. «Per me è il massimo – dice l'esterno bresciano -, sono arrivato in corsa e ho trovato un gruppo vincente che ora andrà a giocarsi la finalissima contro l'Inter. Che dire? Speriamo, perché sarebbe un traguardo storico per tutti». In ballo c'è un incredibile double: Coppa Italia e Scudetto… Roba da brividi. «Ci sono le possibilità di centrare questo nuovo successo, dobbiamo solo stare tranquilli. Certamente arriveremo belli carichi all'impegno di domenica e con una grande voglia di vincere». Piccolo aneddoto riguardante Mustacchio. Durante la semifinale di questa sera, l'esterno si è scaldato per quasi un tempo, prima di entrare effettivamente in campo. Dal 20' del primo parziale Pea gli ha ordinato di effettuare gli esercizi pre-partita. Ecco il perché. «Si era fatto male Eramo ed ero in allerta, poi invece ho sostituito Koman. Diciamo che ero bello caldo dai quando sono entrato… In ogni caso, cerco sempre di farmi trovare pronto quando il mister mi chiama». E Pea non ha sbagliato, perché Mustacchio è anche andato vicino a far fare due gol. «Era abbastanza logico, la difesa della Fiorentina si è aperta e ho potuto sfruttare le mie caratteristiche. Peccato per non averla chiusa prima, ma sono comunque soddisfatto».

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Nella foto Pegaso, Andrea Poli si lascia alle spalle il viola Marco Romizi.

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