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Padalino: «Ci ho messo un po’, ma finalmente eccomi qui»

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Padalino: «Ci ho messo un po’, ma finalmente eccomi qui»

Prima intervista in blucerchiato per l'esterno svizzero, in arrivo alla Samp dopo l'esperienza di Piacenza: «La qualità non manca, faremo bene».

padalino_internoPiaceva da molto alla Samp Marco Padalino. Da oltre due stagioni l'a.d. Marotta ed i suoi collaboratori inseguivano l'esterno di Viganello. Una rincorsa alle prestazioni del biondo svizzero ticinese andata a buon fine in questo inizio di sessione di mercato estivo. Marco Padalino è da quest'oggi un calciatore di proprietà del club di Corte Lambruschini e può finalmente esprimere la sua felicità.

Marco, il corteggiamento è stato bello lungo…
«Sì, è indubbio, ma alla fine ce l'abbiamo fatta. La fiducia e l'interesse della Samp nei confronti del sottoscritto sono in effetti già datati, e questo è un fatto che mi inorgoglisce. Vuole dire che comunque i dirigenti del club non hanno mai smesso di visionarmi e seguirmi. Arrivo a Genova nel momento giusto, forse. Con un bagaglio di esperienze che mi permetterà di adattarmi senza grossi traumi al campionato più difficile del mondo. Il resto potrò solo esprimerlo sul campo. Questa è una piazza di blasone le cui ambizioni e peculiarità sono ben note. Qui trovo un tifo caloroso, un ambiente sereno e una società sempre presente: la Samp e Genova nel mondo del calcio si differenziano, non lo dico solamente io, soprattutto per questi aspetti».

Serie A, roba grossa per chi il salto di categoria mai lo aveva assaggiato.
«Eh sì, comincia una nuova avventura nella quale dovrò certamente sfruttare ogni frangente, ogni occasione per imparare il più possibile da quei grandi giocatori che presto diventeranno i miei compagni. Vengo a Genova con grande umiltà, non potrei fare altrimenti. Ma al contempo ho tantissima voglia di migliorarmi. Allenarsi con gente come Cassano non potrà che giovare alla mia crescita professionale. Antonio ancora non lo conosco, ma in campo, non sono io a scoprirlo, è capace di cose straordinarie».

Mazzarri, Cassano, l'Europa e una Sampdoria ambiziosa. Quali sono le aspettative di Marco Padalino per il 2008/09 che incombe?
«Non sono certo io a dover giudicare, ma è evidente che l'ossatura di squadra è già importante di per sé. L'aver confermato quasi in blocco la rosa del gruppo capace di conquistare la Uefa è una base di partenza ottimale. La qualità non manca, faremo bene. Personalmente cercherò di mettere in difficoltà mister Mazzarri e di riuscire a ritagliarmi un posto importante. Con il mister il gioco sulle fasce viene spesso valorizzato, e la corsa è certamente una tra le mie prerogative principali. Ci sarà da lottare e faticare, questo lo so benissimo ancor prima di iniziare».

Di corsa, quindi… un po' come Stakevicius.
«Marius è stato spesso mio avversario in campionato. Un ottimo giocatore e io posso dire di conoscerlo bene quantomeno a livello tecnico-tattico».

A Genova ritrovi il tuo ex compagno di squadra Campagnaro, ormai idolo della Gradinata Sud. Qualcosa ti avrà già detto a proposito dell'ambiente Sampdoria…
«L'ho rivisto qualche tempo fa a Piacenza. Mi ha parlato di un ambiente elettrizzante. Hugo è un giocatore di qualità e personalità. Quando è andato via dall'Emilia sapevo che sarebbe stato capace di esprimersi su altissimi livelli. So che ci ha messo poco a diventare uno dei beniamini del pubblico, ma era scontato che fosse così: è un calciatore capace di trascinare come pochi altri. Sarebbe anche solo un sogno il provare a ripetere il suo primo anno in blucerchiato».

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Nella foto Pegaso, Marco Padalino al Porto Antico di Genova.

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