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Mazzarri: «Sempre avanti sulla strada del gioco»

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Mazzarri: «Sempre avanti sulla strada del gioco»

Spiega il tecnico toscano: «Abbiamo chiuso una stagione in maniera esaltante, ci apprestiamo a viverne un'altra con un patrimonio notevole alle spalle. La strada è tracciata».

23_fornarolimazzarriWalter Mazzarri è pronto, la pausa estiva va già in archivio, così come il campionato scorso, che serve ormai solo da riferimento su cui lavorare. Il magnifico sesto posto ottenuto al termine di un'annata trionfale come è stato il 2007/08 blucerchiato va dimenticato, per non correre rischi inutili. Servono entusiasmo e vigore rinnovati, gli stessi che Mazzarri ripropone dopo un periodo di necessario riposo. «L'ho detto il giorno del raduno – comincia il tecnico di San Vincenzo – e lo ripeto oggi: il periodo di vacanza mi ha fatto bene, ne avevo bisogno, sono tornato carico più di quando è finito il campionato e mi sento pronto a ricominciare con ancora più voglia».

Vantaggi e patrimoni. C'è una Samp da riabbracciare in questi giorni, una confidenza coi movimenti da rinfrescare ai giocatori, qualche lezione da ripetere con pazienza ai giovanissimi e qualche altra da spiegare ex novo a chi lo scorso luglio giocava con un'altra maglia. Per la verità, non sono in molti, perché il gruppo è stato confermato, accogliendo gli auspici di Mazzarri. «E' un vantaggio per noi – dice il mister -, anche perché ciò che s'è fatto l'anno scorso rappresenta un patrimonio del gruppo, un punto di partenza da non sottovalutare e soprattutto da non dilapidare. Dobbiamo continuare con l'ossatura consolidata e sulla strada del gioco che ci ha portati a concludere la passata stagione in maniera esaltante». Si dice che il pericolo maggiore in questi casi sia l'appagamento. Ecco che ne pensa Mazzarri. «Per me è una parola grossa, anche perché significherebbe essere poco intelligenti. Prendete Gastaldello, per fare un esempio: è stato protagonista per la prima volta con noi l'anno scorso, sarebbe un delitto se buttasse via tutto pensando di essere arrivato. E come lui, tutti gli altri». Non solo a parole, ma anche coi fatti. Mazzarri ha già pronta la ricetta per non incorrere in sgradevoli sorprese caratteriali. «Dobbiamo avere qual pizzico di paura che abbiamo avuto in certe partite l'anno scorso, paura intesa come estrema attenzione, senza sottovalutare nessun impegno. Solo così puoi raggiungere alti livelli di prestazione ed andare sopra la linea di rendimento».

I nuovi. C'è chi gli chiede lumi sul modulo, se ci saranno variazioni considerate la partenza di Maggio e la convalescenza di Bellucci. Mazzarri ha le idee chiare. «Ad oggi non ho cambiato nulla, perché voglio vedere le caratteristiche di Stankevicius e Padalino, capire se possono migliorare grazie alle situazioni tattiche ed ai consigli, come era accaduto a Maggio. La mia intenzione è lasciare tutto come era fino a due mesi fa, perché il nostro girone di ritorno non va scordato, ma è chiaro che poi parla il campo, sempre. Se dovessero esserci risposte diverse, valuterò il da farsi». Si parla molto dei nuovi, Stankevicius, Padalino, Dessena, ora Fornaroli. Mazzarri li guarda, eccome, ma non perde certo la memoria. «Non dimentico i ragazzi che mi hanno dato e che ci hanno dato tanto fino ad oggi. Penso ad esempio a Franceschini e Delvecchio, penso a Bonazzoli, penso a quando abbiamo fatto quattro vittorie senza Cassano e Bellucci. Dessena? Gli auguro di ripetere ciò che ha fatto l'anno scorso Sammarco».

Fornaroli e i giovani. E Fornaroli? Mazzarri l'ha visto poco finora. «La prima impressione, quando l'ho conosciuto in albergo, è stata aver di fronte un ragazzo di personalità che ha le idee chiare, ma non c'è stato ovviamente il tempo di parlare approfonditamente. Anche qui sarà il campo a dire la verità, sarò più preciso su di lui quando lo vedrò all'opera per un certo periodo». La Samp ha preso l'uruguagio come alternativa a Bellucci, anche se di strada El Tuna ne deve fare. «Beh, Bellucci è un giocatore di esperienza che sa cosa vuole il suo allenatore. Le caratteristiche di questo ragazzo sono simili, ma è logico che dovrà farmi capire sul campo che può sostituire Claudio. Di certo posso dire una cosa: la Samp ha concluso sempre operazioni oculate e se ha preso Fornaroli vuol dire che è bravo, resta solo da verificare l'adattamento, ma gli daremo il più possibile una mano». La politica blucerchiata dei giovani con Fornaroli ha solo vissuto l'ultimo atto, in rosa la società ha inserito quest'anno diversi elementi di verde età, testimonianza di un progetto ben chiaro. «Da quando sono arrivato mi è parso di notare un processo di ringiovanimento della squadra che è positivo, chiaramente gestendo bene il mix tra giocatori esperti e meno esperti. Però abbiamo in rosa elementi importanti, penso ad esempio a Fiorillo che è giovane ma mi dà garanzie. Ricordo il suo esordio a Reggio, in una gara tesa dove era ancora in ballo la Champions: lui entrò e non si emozionò, dimostrando carattere. Sono segnali da non sottovalutare».

L'abbraccio dei tifosi. Segnali, sì, come quelli che i tifosi mandano al tecnico toscano. Qualcuno lo paragona a Boskov, altri gli rivolgono i più sentiti complimenti, con frasi del tipo «Non abbiamo mai giocato così bene, mister». Mazzarri è uno che a queste cose tiene parecchio, ma parecchio parecchio, e non lo nasconde. «Ringrazio i tifosi per le belle parole che mi hanno riservato in questi giorni, sono veramente commosso. Certi aggettivi mi stimolano, mi caricano e mi coinvolgono ancora di più; il feeling col pubblico è una cosa che sento molto e mi che mi lega ancora di più a questi colori e alla Genova blucerchiata. Ringrazio veramente tutti, di cuore».

Nella foto Pegaso, primo incrocio sul campo tra Walter Mazzarri e Bruno Fornaroli.

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