Dessena: «Ho voglia di cominciare la mia nuova vita»
L'amarezza per l'Olimpiade è alle spalle, è tempo di tuffarsi nell'avventura blucerchiata: «Non vedo l'ora. Obiettivo? Sognare non è vietato…».
Una via di mezzo tra la voglia di addentare subito la sua nuova vita blucerchiata, assaggiata soltanto qualche settimana fa, e la delusione per non essere ancora dall'altra parte del mondo, nel caldo umido di Pechino a sudarsi una medaglia. Daniele Dessena, insomma, si ritrova alle prese con un'Olimpiade sfumata troppo presto, la Samp che chiama e una certezza: inutile piangere su quel che è stato, tanto vale concentrarsi su un futuro che comincia adesso.
E allora bentornato, Daniele. Boccone amaro, l'Olimpiade?
«Diciamo che non è andata come speravamo, ecco… Si puntava a una medaglia, la volevamo con tutte le forze e sono sicuro che per quel che avevamo fatto vedere la valevamo anche: ma non ce l'abbiamo fatta».
Una partita storta, quella col Belgio.
«E' brutto dirlo, ma l'abbiamo sbagliata in pieno. Era la nostra vera finale, nel girone avevamo fatto vedere buone cose e avevamo anche evitato il Brasile: quando ho visto che eravamo in vantaggio e loro erano in 10, beh, avrei voluto stappare una bottiglia. Peccato davvero».
Cosa passa per la mente, dopo un'eliminazione così bruciante?
«Ci pensi subito: l'Olimpiade capita una volta sola, e in quel momento sei fuori. Una bellissima esperienza che svanisce, e non tornerà».
Si guarda avanti, allora.
«Non vedo l'ora di cominciare: con la Samp finora ho fatto solo un allenamento… Però dalla Cina mi sono tenuto informato, tanto più che nella Carrarese gioca mio fratello. Ho voglia di conoscere bene i compagni, di vivere il gruppo, di lavorare con la squadra. Mi sono rimesso in discussione, lasciando Parma e il Parma, e sono felice di poter iniziare a fare sul serio».
Cassano sogna la Champions League con questa maglia, tra qualche anno. Per gradire, questa stagione cosa può portare?
«Facessimo bene, e magari ripetessimo quel che la Samp ha fatto fino a giugno, ci sarebbe da essere felici. Però non bisogna nemmeno porsi dei limiti, perché nessuno ci vieta di sognare: col lavoro, si può sempre aspirare al massimo».
Nella foto Pegaso, Daniele Dessena in campo insieme a Walter Mazzarri.