Garrone: «Sotto col 2009 per tornare dove meritiamo»
Il presidente della Sampdoria traccia il bilancio del 2008 e guarda avanti: «Tanti bei ricordi, in quest'anno che si chiude… Ma so che il 2009 ci porterà quei risultati che tutti stiamo aspettando».
Dipinto ad arte con i colori freschi del campionato scorso e dei successi della Primavera, poi ingrigito dalle difficoltà di una stagione nuova, il 2008 saluta conservando per il finale due ostacoli come Siviglia e Fiorentina – decisivo per andare oltre in Uefa il primo appuntamento, difficile e delicato il secondo, soprattutto pensando ad una classifica che dopo Reggio ha solo bisogno di migliorare ancora. Riccardo Garrone parla proprio qui, in mezzo ad un'annata intensa e alle ultime due partite dell'anno. Pacato, riflessivo, onesto, ecco il presidente della Sampdoria sospeso tra l'anno che si chiude e quello che preme.
Presidente, non si può non partire da un bilancio. Che 2008 è stato?
«Il bilancio è positivo, se pensiamo allo splendido girone di ritorno che l'anno scorso ci ha portato alla conquista del sesto posto. Ce ne sono di cose… Lo straordinario successo della Primavera, che ha risposto in pieno alle strategie di potenziamento del settore giovanile e ha vinto tutto… Oppure ancora l'aver riportato Antonio Cassano a giocare in Italia, a deliziare non solo i tifosi della Samp ma, con le sue trovate, anche gli appassionati di calcio. E ci metto pure l'aver rivisto Angelo Palombo in nazionale».
La soddisfa, la conduzione societaria?
«E' buona, nei limiti che abbiamo all'interno di questo sistema. Il management ha fatto molto bene, nonostante sia necessaria ogni anno – e speriamo che le cose cambino con la nuova legge sui diritti tv – un'iniezione di risorse da parte degli azionisti… I ricavi? Penso alla pubblicità, ma lo stadio di Genova non ci consente di sfruttarla al massimo. In questa situazione, c'è comunque piena soddisfazione per quanto la nostra società fa».
Il 2008 di Riccardo Garrone.
«E' stato un anno positivo, nel quale mi sono dedicato molto al sociale: come presidente della fondazione Edoardo Garrone e come presidente di Mus-E Italia, un'iniziativa in enorme crescita: un problema come quello dell'integrazione nelle scuole offre grandi soddisfazioni ma richiede allo stesso tempo moltissimo impegno».
Giovedì sera ci si gioca la Uefa contro il Siviglia.
«Riuscire ad andare avanti sarebbe importantissimo, anche perché abbiamo partecipato ad un girone molto difficile: essere nei sedicesimi sarebbe risultato di grande interesse, per raggiungere il quale sono sicuro che i ragazzi ed il mister ce la metteranno tutta».
Uscire rappresenterebbe un obiettivo mancato?
«Credo sia normale che ogni tifoso voglia sempre di più, visto il legame che ha con i suoi colori… Io dico che il Siviglia è una squadra molto forte, più forte di quel Lens con cui perdemmo qualche anno fa: ma si sa, come va il calcio».
La sfida con la Fiorentina chiuderà, per il momento, un girone d'andata meno spumeggiante del ritorno 2007/08. Cos'è mancato alla Samp?
«Non voglio trovare giustificazioni, valuto obiettivamente la realtà: l'anno scorso nemmeno la potevamo ipotizzare, una marcia come la nostra… La Sampdoria è una squadra di livello, tra quelle di fascia media, ma esistono circostanze per le quali si paga pegno: l'infortunio di giocatori importanti, episodi discutibili che modificano risultati altrimenti meritati… Ma so anche che dopo un ciclo negativo ci se ne può tranquillamente aspettare uno positivo».
Quali attese per l'anno nuovo, presidente?
«Evidentemente, quelle di ritrovare la posizione alla quale per ora non possiamo mirare. Io sono tranquillo, credo che il 2009 ci possa dare i risultati che facciano dimenticare una fase iniziale di stagione certo non splendida».
Il ritorno in campo, a gennaio, intenso come sempre. E il mercato.
«Si ripartirà con cinque partite in poco più di due settimane, e sono tante. Confido nel riposo natalizio, che dovrebbe ridare energie alla squadra. Il resto? Marotta e i suoi collaboratori stanno analizzando la situazione, io e gli altri azionisti esamineremo le loro proposte con un alto senso di responsabilità».
I più bei ricordi del suo 2008.
«La vittoria sul Milan, il derby di ritorno. E i risultati della Primavera, che vado spesso a vedere dal vivo».
Qualcosa da dimenticare?
«Cancellerei la partita di Liegi».
La seccano, le critiche dell'ultim'ora?
«Do a queste esternazioni il peso che hanno. Non fanno bene, ma sono molte volte prese di posizione impulsive, poco meditate, poco razionali: e anche i detrattori sono pochi».
Che peso ha il Doria, oggi, nella sua quotidianità?
«Come attività e pensiero dedicato, ne ha molto. Anche se è estremamente difficile gestire una società ed essere presidente di una squadra di calcio in un sistema che in Italia non brilla per trasparenza e correttezza».
Ha mai pensato di dire basta?
«No».
C'è qualcosa da dire ai tifosi sampdoriani?
«Abbiate fiducia. Quello che posso garantire è che i miei collaboratori mettono molto impegno in quanto fanno e sono tutti molto legati ai colori della Sampdoria. E poi dico: sosteneteci, perché ho bisogno di questo e ne hanno bisogno l'allenatore e i giocatori. La ragione per cui in casa si ottengono i risultati è la vostra straordinaria presenza».
Sono loro, i tifosi, il patrimonio più importante della Samp?
«Li ho sempre definiti azionisti impropri, perché non partecipano con un vero capitale ma con le soddisfazioni e le delusioni che le partite regalano: il loro capitale è l'impegno nel sostenere la squadra».
Auguri, presidente.
«Tanti carissimi auguri a tutti. E auguri alla nostra Sampdoria».
Nella foto Pegaso, il presidente della Sampdoria Riccardo Garrone.