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Bellucci: «Voglio un girone di ritorno alla grande»

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Bellucci: «Voglio un girone di ritorno alla grande»

L'attaccante della Samp dopo la sosta: «Mi serviva, adesso sono pronto a dare una mano alla Samp. La classifica? Non abbiamo espresso tutto il nostro potenziale, ma possiamo risalire».

06_bellucciHa i capelli rasati, «ma aspetto che ricrescano alla svelta». Sorriso e tono di voce sono invece quelli di sempre, quelli di un Claudio Bellucci onesto e sincero, consapevole delle difficoltà come delle possibilità: sue, ma soprattutto della Samp. Perché le feste hanno portato via un 2008 meraviglioso da gennaio fin quasi a giugno, ma complicato – l'infortunio, la rieducazione, il lento rientro, una classifica così e così – nella seconda metà. E allora si guarda avanti: Udine, girone di ritorno, mercato, voglia di tirar fuori tutto quel che si ha.

Buon anno, Claudio. Soddisfatto di questa sosta così lunga?
«La aspettavo da quando sono tornato alla Samp, questa pausa… Con l'infortunio ho perso la scorsa estate, lavorando per ritornare e senza fare vacanze, e adesso avevo davvero bisogno di recuperare energie – mentalmente e fisicamente. L'ho fatto stando in famiglia, come tutti: adesso penso di poter ritornare a dare una mano a questa squadra».

Statistiche alla mano, qualche aiuto conta più di altri: e nel Doria i gol decisivi sono spesso i tuoi.
«E' una cosa che mi gratifica, soprattutto perché sono riuscito a segnare gol importanti anche dopo un infortunio grave come il mio. Ma questo non vuol dire che ci sono solo io: di giocatori decisivi qui ne abbiamo parecchi, ma restano senza pubblicità».

Dà fastidio, la classifica?
«Siamo un'ottima squadra, capace di competere con tutti: a volte però, per infortuni o piccole cose, non siamo riusciti a esprimerci al massimo. Fa parte di una stagione, purtroppo».

Si ricomincia da Udine.
«Eravamo le sorprese del campionato, l'anno scorso. Si vinceva spesso, loro ci assomigliavano molto per come interpretavano le partite… Ora loro non attraversano un gran momento, ma bisogna anche ricordarsi che attaccanti hanno: portiamo rispetto, serve determinazione per far bene in Friuli».

E' un fatto che lontano da Genova le cose siano più difficili. Perché?
«Non siamo capaci di speculare sul risultato, di andare da qualche parte per pareggiare: noi cerchiamo di giocare sempre alla stessa maniera, ma quel che conta è ridurre al minimo gli errori. E quando ne commetti fuori, senza i tuoi tifosi, recuperare diventa difficile».

Quanta voglia hai di stare finalmente bene?
«Io al 2009 chiedo solo questo, di riuscire a finire la stagione senza altri infortuni… Penso di saper fare qualcosa, basterebbe non aver problemi. E la Samp, beh, la Samp per tanti motivi non ha espresso il suo potenziale: secondo me si può fare un girone di ritorno alla grande».

Tempo di mercato, Claudio. E di attaccanti si parla parecchio.
«Ma se ne parla tanto anche a inizio stagione, no? Coi nomi che escono fuori di squadre se ne fanno quattro… Io dico la verità: il mister e la società decideranno se prendere qualcuno e chi, e sono contento così. Non lavoro per me stesso, lavoro per la squadra. Del resto mi interessa poco, il mercato lo vivo un po' come uno stimolo ma anche con tanta indifferenza: anche se mi dispiace, quando sono gli altri a prendere giocatori forti».

Nella foto Pegaso, Claudio Bellucci in festa: l'attaccante è tornato a Genova nell'estate del 2007.

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