Pazzini: «La Samp è il posto giusto per rinascere»
Primo giorno in blucerchiato per l'ex della Fiorentina: «Sono emozionato e felice, non vedo l'ora di cominciare. Il numero 10? Cassano mi ha detto che l'aveva tenuto da parte per me: non potevo certo rifiutare».
"Sono già innamorato Pazzo". Comincia con questo striscione l'avventura di Giampaolo Pazzini alla Sampdoria, davanti allo Starhotel di Piazza Borgo Pila. I tifosi che attendono il nuovo attaccante non le mandano a dire al grande libro dei sogni, accogliendo così il nuovo arrivato. E finendo per farlo emozionare, subito, in conferenza stampa. «Non mi aspettavo tutto questo – attacca l'ex viola -, voglio ringraziare la Sampdoria, il presidente Garrone, il direttore Marotta. Loro mi hanno dimostrato coi fatti di puntare su di me, investendo in maniera importante e permettendomi di venire a giocare in una squadra blasonata come la Samp, dove ho deciso personalmente di trasferirmi».
Entusiasmo. La parola del calciatore è stata davvero decisiva nella trattativa, perché il Pazzo ha rifiutato offerte importanti, provenienti da Bologna e soprattutto Palermo per scegliere il Doria. «Ci sono state altre voci, ma era la Samp la mia prima scelta». Insomma, Pazzini Genova l'ha voluta fortissimamente e c'è già qualcuno che gli ricorda quanto quest'estate fosse stato vicino ad arrivarci. Sull'altra sponda però. «Nessuno si è mai fatto avanti veramente, lo leggevo solo sui giornali», taglia corto il Pazzo. Che si butta subito sul futuro. «Non vedo l'ora di cominciare, oggi mi allenerò per la prima volta a Bogliasco e sono veramente ansioso di conoscere i compagni, il mister e l'ambiente».
Il numero 10. E, finalmente, Antonio Cassano, che è stato uno dei primi a telefonare all'attaccante, consigliandogli molto poco velatamente la maglia numero 10. «Antonio è stato veramente simpatico – dice il Pazzo -, mi ha detto che la numero dieci era mia e che l'aveva tenuta per me. Non potevo rifiutare». Anche se, quel numero lì, nella Samp, ha un certo peso. Lo indossò Roberto Mancini, lo indossò Francesco Flachi, dopo il quale nessuno ha più vestito la prestigiosa maglia. «So quanto sia importante il 10 della Sampdoria – conferma Pazzini – e so anche di non essere il numero 10 classico. Ma, per come è arrivata e per la voglia che ho, questa maglia la prendo con grandissimo entusiasmo». Quanto ha pesato nella decisione di venire alla Samp, la presenza di Cassano? Ecco Pazzini. «Beh, sicuramente non ha pesato poco. Giocare con uno come lui è uno stimolo incredibile e poi, nelle due telefonate ricevute, mi ha trasmesso un entusiasmo incredibile».
Vialli. Se Antonio sta a Mancini, allora Pazzini sta a Vialli. Almeno è questa l'equazione nell'immaginario dei tifosi doriani. «Vialli l'ho ammirato sempre – dice il Pazzo -, ma andiamo tranquilli. Stiamo parlando di un campione incredibile, io devo fare ancora tanta strada e sono qui per partire dall'inizio». Qualcuno cerca la polemica, invitando Pazzini a rispondere alle parole di Bonazzoli, che ieri ha definito Adrian Mutu meglio di Antonio Cassano perchè più disponibile a giocare con la squadra. «Non credo che Bonazzoli avesse un buon rapporto con Cassano… Io dico questo: se Antonio fa tutto da solo e io poi devo solo spingerla in porta, mi va benissimo».
Passato e futuro. I tifosi sognano di vedere questa coppia già domenica. «Non lo so, naturalmente spero di giocare subito, però vedremo col mister. E' ovvio in ogni caso che io abbia una voglia incredibile di iniziare quest'avventura». I due ultimi temi sono passato e futuro. Firenze. «Ci ho trascorso quattro anni bellissimi e ho tanti bei ricordi. Poteva finire meglio, ma non importa, il calcio è questo e lo sappiamo tutti». Il derby. «Mi ci hanno fatto pensare i tifosi stamattina: si tratta di una partita fantastica, ma sapete quante ce ne sono ancora prima? Io voglio solo andare passo passo e cercare di fare bene qui con e per la Sampdoria».
Giampaolo Pazzini alla Samp
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Nella foto Pegaso, Giampaolo Pazzini e la maglia numero 10.