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Pazzini illude la Samp, a Verona finisce in parità

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Pazzini illude la Samp, a Verona finisce in parità

Un capolavoro del Pazzo regala alla Samp il sogno, Rigoni (come Langella all'andata) rimette immediatamente in equilibrio la sfida del Bentegodi: finisce 1-1.

01_belluccigrippo1-1 a Verona, per muovere la classifica e dare continuità al successo di mercoledì contro la Lazio. La Samp va a + 6 sulla terzultima ed attende senza esagerate ansie il prossimo impegno interno contro il Siena. Questi sono i più del post-Chievo, certamente incoraggianti. I meno, invece, raccontano dell'ennesimo pomeriggio da campo di battaglia, con Delvecchio e Palombo ko e dell'ennesima rimonta lampo concessa agli avversari.

Un capolavoro. Già, perché anche al Bentegodi, come in due occasioni ad Udine, recentemente, il Doria passa in vantaggio, vedendosi recuperare appena due minuti dopo da un gol avversario. La firma del punto blucerchiato è quella di Giampaolo Pazzini, autore di una grandissima rete a metà del secondo tempo. Poi, disattenzione su palla inattiva – stessa cosa accaduta in Udinese-Sampdoria di campionato – e 1-1 clivense, siglato da Rigoni. Storia che si ripete allora, lasciando amarezza e rabbia nell'ambiente.

Emergenza. Del match, val la pena dire essenzialmente due cose. La prima: non si è vista una grande gara, da entrambe le parti. La seconda: osando un pizzico di più, soprattutto nei venti minuti iniziali, quando la squadra di Mazzarri comandava nettamente il gioco, sarebbe potuto arrivare un successo fondamentale in questo momento di vacche magre. Il condizionale però non porta fieno in cascina, così la Samp va via da Verona col punticino in tasca e con parecchie domande cui ancora bisogna dare una risposta. Molto fa l'emergenza, inconfutabile, in cui Palombo e compagni si trovano. Tre quinti di difesa out, con Campagnaro, Accardi e Raggi ai box e la società costretta a prendere – di corsa – Ferri e Da Costa per ovviare alla situazione. Centrocampo sofferente, senza Padalino e con Stankevicius obbligato a ripiegare indietro per fare il terzo difensore. Senza Franceschini, rimasto a casa e senza Dessena, squalificato. Con Delvecchio in infermeria dopo neanche un tempo – il numero 40 prende una botta verso il 42' e deve lasciare spazio a Mustacchio.

Esordi e infortuni. Appunto, Mustacchio. Giovane di belle speranze campione d'Italia con la Primavera doriana, ma pur sempre esordiente in A, dove non aveva mai giocato prima di oggi più di cinque minuti. Con i calciatori disponibili chiamati al tour de force, che inevitabilmente espone a rischi. Rischi puntualmente trasformati, anche oggi, in problemi concreti. Perché pure il capitano alla fine della partita lascia il campo, vittima di un indurimento dei flessori della coscia.

Mai mollare. Il bollettino medico del dopo gara lascia intendere che né Delvecchio, né Palombo abbiano riportato danni gravi. Però l'apprensione c'è e, in uno scenario come l'attuale, sarebbe meglio non ci fosse. Cerotti alla mano allora, questo è un dato di fatto. Ma con un imperativo. Che i tifosi non si stancano di chiedere. Testa sgombra, voglia di lottare. Sempre e comunuque. Risalire si può, bastano due partite di fila. A patto di non mollare un centimetro in ogni occasione.

Chievo Verona   1
Sampdoria          1
Reti:
25' s.t. Pazzini, 27' s.t. Rigoni.
Chievo Verona (4-3-1-2): Sorrentino; Frey, Yepes, Morero, Mantovani; Luciano, Italiano (42' s.t. Grippo), Rigoni; Bentivoglio; Esposito (1' s.t. Makinwa), Pellissier (39' s.t. Kerlon). A disposizione: Squizzi, Scardina, Bogdani, Moro. Allenatore: Domenico Di Carlo.
Sampdoria (3-5-2): Castellazzi; Stankevicius, Gastaldello, Lucchini; Sammarco, Palombo (44' s.t. Ferri), Delvecchio (43' p.t. Mustacchio, 37' s.t. Bellucci), Ziegler, Pieri; Pazzini, Cassano. A disposizione: Mirante, Da Costa, Obiang, Marilungo. Allenatore: Walter Mazzarri.
Arbitro: Gava di Conegliano Veneto.
Assistenti: Lanciani di Avezzano e Bagnoli di Teramo.
Quarto uomo: Girardi di San Donà di Piave.
Note: ammoniti al 32' s.t. Mantovani e al 42' s.t. Yepes; spettatori 11.000 circa; recupero p.t. 2', s.t. 4'.

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Nella foto Pegaso, un duello tra Grippo e Bellucci al Bentegodi.

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