Pea: «Juve molto forte e tanta tensione, va bene così»
Il tecnico della Primavera accoglie la prima delusione della sua gestione con filosofia: «Per noi era già tanto aver conquistato questa finale, va bene anche senza la Coppa».
Per Fulvio Pea i suoi ragazzi vengono sempre prima di tutto, nel bene e nel male. A maggior ragione oggi, che la Samp si trova ad affrontare un male completamente nuovo nella fantastica avventura del 61° Torneo di Viareggio, quello della sconfitta, male fin qui mai conosciuto dai blucerchiati. Anzi, male fin qui totalmente ignoto ai blucerchiati, che solo vittorie avevano infilato dalla gara d'esordio alla semifinale.
Sapore amaro. Accreditati come la sorpresa che ce la fa al cospetto della grande, i primavera di Pea sono usciti dallo stadio dei Pini con quattro gol sul groppone e una sensazione fastidiosa di inferiorità, nei confronti di una Juventus sicuramente più matura. «All'inizio di questo bellissimo torneo – racconta a fine match il tecnico di Casalpusterlengo -, avevo detto che in fondo sarebbero arrivate una corazzata e una compagine fortunata. Nello specifico, oggi, i fortunati eravamo noi, perché non avremmo pensato all'inizio di poter giungere fin qui. Credo che l'accesso alla finale rappresenti di per sé una soddisfazione importante per un gruppo nuovo come il mio e perciò ai ragazzi non posso che fare i complimenti».
Tanta pressione. Chiaro, perdere brucia. Sempre. E il 4-1 odierno non fa alcuna eccezione. «Ma non cambierei niente – prosegue Pea -, forse solo un pizzico di esperienza in più, che solo il tempo però può dare. Avevamo in campo sei '91, mai arrivati a nessuna finale, in nessun torneo. Ci stava un po' di apprensione, ci stava anche un approccio non perfetto. Penso che questa partita i ragazzi l'abbiano giocata ancor prima di scendere in campo, tanta era la pressione. In più, la Juve è davvero forte e davanti ci ha messo in difficoltà dal primo minuto. Va bene così».
Soddisfazioni. Resta il ricordo, indelebile, di un pomeriggio alla ribalta, come i colori blucerchiati hanno abituato negli ultimi due anni. Per dare continuità ad un progetto ogni anno più esaltante. «Si tratta di una nuova soddisfazione dopo mesi di lavoro – conclude l'allenatore della Samp -, segno che l'ambiente è sano e ha voglia di migliorarsi giorno dopo giorno».
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Nella foto Pegaso, Marilungo duella con D'Elia nella finalissima dello stadio dei Pini.