Via il nastro, Garrone inaugura il 25° Ravano Erg
Il presidente della Samp e il presidente federale del basket italiano, Dino Meneghin, hanno dato il via alle gare della 25.a edizione del torneo.
Venticinque anni fa non c'era un nastro da tagliare, non c'erano le migliaia di bambini che corrono oggi per il Palasport, non c'erano rugby, basket e volley. Ma il Ravano sì, eccome. Per questo – per il ruolo che il torneo ha saputo ritagliarsi nel tempo – l'inaugurazione dell'edizione numero 25 ha un sapore speciale e merita una cerimonia speciale.
Soddisfazione. Riccardo Garrone, presidente della Sampdoria, prende le forbici insieme a Dino Meneghin, icona della pallacanestro azzurra e oggi presidente della federazione. Sono le 10 appena passate, il Palasport – alle sue spalle il mare, intorno la Fiera di Genova – comincia a riempirsi. «Un'adesione così grande, da tutta la regione, e l'apertura ad altri sport meritavano questa cerimonia – sorride Garrone -, così come la meritavano tutti gli sponsor che hanno contribuito ad organizzare il torneo. Il Ravano è una gran bella festa e io sono felice: credo che la presenza di personaggi come il presidente Meneghin sia un'ulteriore conferma della validità anche sociale della manifestazione». Lui – Meneghin – sembra soddisfatto, quasi emozionato: «Il mio grazie va a tutti coloro che stanno dietro ad un evento del genere, perché hanno avuto un'attenzione particolare oltre il calcio dimostrando così sensibilità, coraggio e visione del futuro. I giovani hanno bisogno di spazio e fiducia, qui la possono trovare: e io mi auguro che, con il loro sorriso, diventi tutto più facile».
Parte il Ravano. Via, il nastro salta. Apre il villaggio Samp Junior, ogni giorno intrattenimento e giochi per gli ospiti del Ravano. Cominciano le gare. La grande macchina si muove: con una carrozzeria rifatta ma con lo stesso motore che l'ha resa grande in questi venticinque anni di Ravano.
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Nella foto Pegaso, Riccardo Garrone insieme a Beppe Marotta e Dino Meneghin.