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Guberti goleador agrodolce: «Sono contento a metà»

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Guberti goleador agrodolce: «Sono contento a metà»

L’esterno blucerchiato non riesce a godersi appieno la seconda marcatura stagionale: «Segnare al Cagliari da sardo è un’emozione particolare, ma più che al mio gol penso al loro…».

28_gubertiLa carta d’identità non inganni: Sesto San Giovanni potrebbe portare fuori strada. Nel Milanese, Stefano Guberti c’è soltanto nato e un po’ per caso. Papà veneto, mamma sarda, quasi in fasce ha fatto armi e bagagli per Villamassargia, provincia di Carbonia-Iglesias, Sardegna sud-occidentale, divenuta a tutti gli effetti casa sua. Ecco perché segnare al Cagliari, squadra regionale che negli anni ha forse un po’ snobbato questa guizzante ala sinistra dal dribbling facile, ha proprio un buon sapore. «È stata un’emozione particolare da sardo – racconta il numero 18 della Sampdoria nel post-partita -, per di più i miei genitori erano venuti a vedermi in tribuna. Però più che al mio gol penso al loro…».

Contento per metà. Già, un gol – il loro, quello di Nenê – preso quando Guberti aveva già lasciato il campo a Mannini e si era preso l’ovazione di Marassi. «Il pubblico è eccezionale, da pelle d’oca e non posso far altro che ringraziarlo – continua Stefano -. Io poi sto giocando con continuità, sono venuto a Genova anche per questo motivo e la mia scelta si sta rivelando felice. Felice oggi, però, faccio fatica a esserlo: diciamo che sono contento a metà. Potevamo chiuderla prima la partita e invece, nell’unica mezza occasione, siamo stati puniti. Se fosse fuorigioco? Non l’ho ancora rivisto, noi sui calci piazzati abbiamo questa caratteristica di salire tardi, però non posso giudicare».

Ambizioni e Chievo. Un giudizio sulle ambizioni blucerchiate di qui alla fine della stagione l’esterno prova invece a darlo. «A mio avviso non cambia nulla – conclude Guberti -. È vero, il Palermo ora è avanti tre, Juve e Napoli ci hanno raggiunti ma noi dobbiamo continuare a pensare partita dopo partita senza curarci della classifica. Poi vedremo a una o due giornate dalla fine di cominciare a fare calcoli. Prima no, guardiamo esclusivamente al Chievo».

Nella foto Pegaso, capitan Palombo festeggia Stefano Guberti dopo il vantaggio.

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