Garrone approva: «Di Carlo è una persona franca e leale»
Il patron blucerchiato è soddisfatto della scelta e detta le nuove linee societarie: «La Sampdoria verrà gestita con la governance delle medie e grandi società industriali».
Era seduto al centro Riccardo Garrone in questo giorno di festa per la presentazione del nuovo timoniere doriano Domenico Di Carlo. Era seduto al centro, con Gasparin alla sua destra e il nuovo mister, appunto, a sinistra. Con la scelta di Di Carlo, quindi, la squadra che si prepara alla nuova stagione è ormai formata, una nuova squadra che dovrà affrontare la tanto difficile quanto ambiziosa sfida della Champions League. «A causa delle mie scarse competenze in materia calcistica, ad essere sincero Mimmo Di Carlo lo conoscevo poco – attacca il massimo dirigente doriano -. Negli ultimi giorni, però, l'ho incontrato alcune volte e ho avuto la certezza di alcune sue caratteristiche, come la franchezza nel comunicare e la lealtà, che sono valori che devono essere di alto livello per poter lavorare in maniera ottimale, al di là delle competenze sportive».
Ruoli. Oltre a dare il benvenuto all'allenatore di Cassino, però, il numero uno della Sampdoria non ha perso occasione per tracciare anche la strada della nuova società per l'anno che verrà. Un anno ricco di impegni, certo, che verranno affrontati con una stuttura di ruoli ben precisa: «In una società credo fortemente nel rispetto assoluto dei ruoli delle varie figure professionali e delle deleghe – continua poi il presidente -. L'allenatore risponde al direttore generale e quest'ultimo risponde al consiglio di amministrazione e al presidente. Questo non vuol dire assolutamente che non parlerò con Di Carlo, anzi, dal momento che quest'anno le nostre partite saranno molto numerose, lo vedrò spesso, così come parlerò con lui in occasione delle mie visite al centro sportivo "Mugnaini"».
Azienda. «Rispetto agli anni scorsi, nella società si è costituito un comitato strategico di cui fanno parte mio figlio Edoardo e mio nipote Giovanni Mondini, che di calcio ne capiscono molto – conclude Garrone -. Quelle che saranno le proposte elaborate da Gasparin, con Tosi e Di Carlo, verranno dunque esaminate, condivise ed eventualmente approvate proprio da questo comitato. La società di calcio è un'impresa di capitali che deve usare il modello di governance che si usa nelle medie e grandi società industriali. E sono certo che grazie a Gasparin e a Tosi, che nascono manager prima che uomini di calcio, questo modello funzionerà nel modo migliore».
Nella foto Pegaso, un raggiante Riccardo Garrone stringe la mano al nuovo tecnico Di Carlo.