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Moena, il diluvio sposta la Samp sul campo “Benatti 2”

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Moena, il diluvio sposta la Samp sul campo “Benatti 2”

La mattinata di sole ha lasciato spazio a un primo pomeriggio sotto l’acqua, che ha costretto i blucerchiati ad allenarsi sul secondo terreno dell'impianto moenese.

11_abbracciAi piedi del Latemar, il mattino e il pomeriggio sono come il giorno e la notte. Poco dopo l’ora di pranzo il sole alto e splendente delle prime ore della giornata va ad appisolarsi, proprio come i ragazzi che da ieri riempiono le stanze dell’Hotel Dolomiti. Nel bel mezzo del riposino, il diluvio e la grandine prendono il sopravvento su Moena tanto che, al risveglio, la temperatura si abbassa vertiginosamente e il prato principale del "Benatti" è ridotto a un acquitrino. Così la Sampdoria si sposta sull’altro campo del centro sportivo, dove l’allenamento sa tanto di giochi senza frontiere: tra ilarità e abbracci, Di Carlo comanda i gruppi da formare con annessa eliminazione penitente per chi resta fuori, poi torelli e partitelle con le mani e con i piedi a porticine ridotte. Ma andiamo con ordine. 

Movimenti. La domenica è di lavoro pieno ed intenso, il primo dal ritrovo blucerchiato di martedì scorso. A bordocampo si vede Doriano Tosi, in Val di Fassa già da ieri; dentro il rettangolo verde Di Carlo si occupa di tattica prima con un gruppo – per la maggior parte composto da giovani – e poi con l’altro, inizialmente a sgobbare in palestra. Movimenti senza palla, fase attiva e passiva; poi, finalmente, arriva il pallone. La voglia di calciare è tanta, malgrado l’esercizio non lo preveda. Il mister grida e sgrida: «Lascia stare che c’è il portiere che lavora». Il portiere è Gianluca Curci, fin da subito messo sotto torchio da Bistazzoni.

Pubblico. Ad assistere alla seduta – alla quale non ha preso parte il solo Pietro Accardi, in gruppo da domani – tifosi a decine. In tanti approfittano del giorno festivo, accalcano le nuove tribunette del centro sportivo moenese e affollano il cancello d’uscita dell’impianto in attesa dei beniamini. C’è chi sfrutta i bagni nell’Avisio – di cui Stankevicius è storicamente il più temerario -, c’è che si mette in coda per una foto ricordo o un autografo di Fantantonio, perfetto e geniale, contro il prof. Tibaudi e il massaggiatore Cannas, anche come giocatore di basket. Domani si replica: 9.45 e 17.15.

Nella foto Pegaso, mister Di Carlo e un gruppone dei suoi ragazzi.

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