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Garrone: «Il calcio vive sotto una campana di cristallo»

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Garrone: «Il calcio vive sotto una campana di cristallo»

Salito a Moena per incontrare la squadra e assistere all'amichevole con l'Alto Adige, il presidente sottolinea come «le conferme di Cassano, Palombo e Pazzini vengano, a torto, snobbate».

04_garroneÈ un Riccardo Garrone deciso a chiarire una serie di concenti importanti, quello salito a Moena per incontrare la squadra alla fine del lungo ritiro precampionato e assistere all'amichevole con l'Alto Adige. Arriva al “Benatti” intorno alle quattro del pomeriggio e di fronte agli organi d'informazione non perde tempo, cercando di mettere sotto la lente d'ingrandimento alcuni aspetti, come gli investimenti fatti in questi nove anni, che «troppo spesso non vengono considerati a dovere».

Illusioni. A chi, tra il serio e il faceto, gli augura di arrivare a Wembley (stadio londinese dove si disputerà la finale di Uefa Champions League 2010/11 e dove la Sampdoria perse con il Barcellona la finale di Coppa Campioni nel 1992, ndr.), il presidente doriano smorza le illusioni: «Attorno a questa Sampdoria, che lo scorso anno ha centrato il traguardo più alto degli ultimi anni, s'è creata grande attesa: tuttavia, anche se la Sampdoria proverà sempre ad ottenere il massimo in ogni competizione a cui parteciperà, sono cambiati i tempi e in questo momento non è giusto fare voli pindarici: proviamo ad entrare in Champions visto che al momento siamo sulla porta di questa prestigiosa competizione».

Delusione. Garrone non vuol sentir parlare di delusione. «Non capisco come si possa essere delusi da questa squadra e da questa società – prosegue il numero uno di Piazza Borgo Pila -. In questi anni gli azionisti della Holding che detiene le azioni di maggioranza della Sampdoria hanno fatto enormi sacrifici per ottenere i risultati che abbiamo conquistato sul campo: non tutte le operazioni fatte sono andate come ci aspettavamo, ma abbiamo sempre cercato di mantenere la squadra ad alti livelli e i conti in ordine, in un mondo dove i fallimenti sono dietro l'angolo. Le critiche che vengono fatte al sottoscritto e le contestazioni fatte dai tifosi, che io ho sempre stimato e continuo a stimare, in merito alla Tessera del Tifoso non mi lasciano indifferente, ma vado avanti sempre con maggior voglia, sempre nel rispetto dei ruoli».

Conferme e ritorni. «Nessuno ricorda mai le conferme di Cassano, Palombo, Pazzini e Ziegler che sono i giocatori più quotati e più cercati della nostra rosa – prosegue Riccardo Garrone -. Aver confermato questi giocatori equivale ad averli riacquistati: sono costi importanti che incidono sul bilancio della società. All'acquisto di Pozzi per cinque milioni di euro più il prestito di un giovane interessante come Soriano non è stato dato il giusto peso, perché forse era già con noi lo scorso anno, ma adesso abbiamo fatto uno sforzo per arricchire il patrimonio della squadra e avere a disposizione un giocatore valido, che da questa stagione si sentirà ancor più parte del progetto Sampdoria. I ritorni dei tanti giovani in prestito, parlo di Volta, Rossini, Koman e Marilungo, non vengono considerati a dovere, anche se sono elementi che hanno già dimostrato il loro valore».

Cessioni. La parola fine il presidente la mette anche su tutti i rumors di mercato che vogliono a turno, un giorno l'uno un giorno l'altro, i pezzi pregiati della squadra accostati alle big del campionato. «Se arrivasse un'offerta irrinunciabile per i nostri giocatori cosa farei? Non credo arrivi in questo mercato, che fino a questo momento ha dimostrato di essere più povero rispetto agli ultimi anni – ha concluso il presidente dell'U.C. Sampdoria -. Credo che le altre squadre non possano aspettare l'ultima settimana d'agosto per fare acquisti del calibro di Pazzini e Palombo e poi non ci sono sul mercato valide alternative, quindi in questo senso posso dire che non ci saranno novità».

Nella foto Pegaso, il presidente Riccardo Garrone col d.g. Gasparin al "Benatti" di Moena.

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