Marilungo: «Va bene così, ma ci serva da lezione»

Agrodolce Guido: «Il punto ce lo teniamo stretto, ma l'amaro in bocca rimane perché eravamo riusciti a tenere il vantaggio e credevamo nella vittoria».

«Sicuramente mi porterò dentro questa serata per molto tempo, anche se, sinceramente, potevamo far meglio». Guido Marilungo è il ritratto della sincerità. Anche se volesse mentire i suoi occhioni verdi lo smentirebbero seduta stante. L'incoraggiante notte di Doria in terra d'Olanda, vissuta da titolare, gli ha lasciato un mix agrodolce di sensazioni. «Avevo giocato in Europa League quando era ancora Coppa Uefa, in Ucraina contro il Metalist, ma stasera è stata un'altra cosa – rivela a Samp TV il ventunenne centravanti marchigiano -. Lo stadio era stupendo e quasi pieno, giocavamo contro una squadra storica come il PSV e devo dire che è stata bella esperienza».

Anche se…
«L'amaro in bocca rimane, è inevitabile. Nel secondo tempo abbiamo sofferto è vero, ma eravamo riusciti a tenere il vantaggio e ormai credevamo nella vittoria. Poi, però, all'ultimo minuto abbiamo preso quel gol che ha rovinato tutto. Alla fine va bene così: speriamo ci serva da lezione».

Tu e Cassano avete cercato di tenere alta la squadra, soprattutto nella seconda parte di gara. Non è stato un compito semplice.
«Nient'affatto, sapevamo sarebbe stato difficile, giocavamo contro una squadra forte, giocatori di livello assoluto, in casa loro. Io e Antonio abbiamo provato ad aiutare i compagni dietro, ma nella ripresa attaccavano per ribaltare il risultato e per noi si è fatta dura».

Com'è trovarsi in attacco con Fantantonio?
«Giocare al suo fianco è il massimo. Con lui può giocarci chiunque, sia un attaccante un po' più alto sia uno più piccolino, non ci sono problemi con un campione così. Nel primo tempo qualcosa di buono abbiamo fatto, nel secondo un po' meno; ma questo punto ce lo teniamo stretto».

Quanto ti manca il gol?
«Lavoro sereno e non ci penso. Poi quando arriva arriva, speriamo prima possibile».

Nella foto Pegaso, Guido Marilungo contrastato da Marcelo.