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Il Pazzo non basta: il PSV sbanca Marassi e passa

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Il Pazzo non basta: il PSV sbanca Marassi e passa

Si chiude con una sconfitta l'avventura blucerchiata in Europa League. Avanti con il bomber nel maxi-recupero del primo tempo (causato da un black-out), i blucerchiati si arrendono nella ripresa alla doppietta di Toivonen.

01_poli-afellayDublino addio, cantavi. E addio Europa (League), almeno per quest'anno. Fa male, brucia, ma è così: con un turno d'anticipo, la Sampdoria esce di scena dalle competizioni internazionali e lo fa mordendosi le mani. Tempo di rimpianti, inutile nasconderlo. Fatale, nella fredda serata di Marassi, il PSV Eindhoven e la doppietta dello svedese Toivonen; doppietta che rende vano – è proprio il caso di dirlo – l'eurogol del solito, micidiale Giampaolo Pazzini e che spedisce gli olandesi dritti dritti ai sedicesimi. L'epilogo è 1-2, gli amari titoli di coda scorrono su una sconfitta immeritata, ulteriore rammarico di una gara giocata alla pari e persa soltanto nei minuti finali. Perso, ormai col supporto della matematica, anche il treno-qualificazione a vantaggio della bestia nera Metalist, l'altra formazione ok del Gruppo I, vittoriosa con identico risultato sulla cenerentola Debrecen.

Via. Partire forte e all'arrembaggio: questo l'imperativo di Mimmo Di Carlo che, per l'occasione, ripropone Cacciatore terzino destro e, in un sol colpo rispolvera mediana a tre – Dessena, Palombo, Poli – e fantasista – Koman -, con quest'ultimo posto alle spalle di Pazzini e Marilungo. Ed è proprio il duo di punta a rendersi presto pericoloso: al minuto 8, il primo fa velo per il secondo, il fuorigioco non c'è, ma Guido temporeggia troppo, lo specchio si fa sempre più piccolo e il suo mancino va a stamparsi contro il palo difeso da Isaksson.

Dominio. Al primo brivido, capitan Afellay risponde già in stile-Barça affondando palla al piede sulla destra; Toivonen, però, cicca l'impatto con l'invitante traversone del compagno. Conclusioni – o meglio, conclusione, visto che resterà l'unica di marca olandese della prima frazione -, rinvii, appoggi: gli uomini di Fred Rutten sbagliano tanto ma il Doria, seppur dominando, non ne approfitta. E, quando ripartono, i biancorossi fanno paura: per fermare un contropiede di Toivonen, Lucchini si immola e ci rimette la serata.

Buio. Prima del cambio con Volta, paradosso dei paradossi, proprio contro gli avversari marchiati Philips, saltano le luci. Non tutte, solo alcune, ma il parziale black-out costringe lo svedese Strömbergsson a interrompere la gara. L'attesa – buia, concitata e con rischio-sospensione – dura poco meno di una decina di minuti; poi si riprende col Doria che reclama invano un calcio di rigore per un tocco di mano di Engelaar e col Pazzo che trova un difensore tra il suo destro a giro e la gioia del vantaggio.

Lampo. I blucerchiati attaccano con intensità, gli ospiti si difendono con efficacia, non al terzo dei 9 minuti di maxi-recupero (!): Koman fa viaggiare Ziegler sulla mancina, lo svizzero pennella in corsa per la testina magica di bomber Pazzini, torsione letale, Isaksson s'allunga ma non ci arriva. È il lampo, il guizzo, l'1-0 che s'insacca proprio là, là dove traversa e palo più lontano s'incrociano e i gol fanno godere ancora più del solito.

Doccia. La goduria di fine primo tempo svanisce subito, quasi sul fischio d'inizio ripresa. La difesa si dimentica di Toivonen che stavolta non manca l'appuntamento con un altro invitante assist di Afellay. Colpo di testa piazzato, Curci battuto. La doccia svedese è gelida. Tutto da rifare. Ma Palombo & C. non mollano e da corner di Ziegler sfiorano subito il sorpasso: a Volta va male, come a Gassman e Trintignant. La Samp continua a macinare, il PSV a fare capolino di rimessa ma ad un tratto i ruoli si invertono.

Arrivederci. Di Carlo prova allora a colpire dalle corsie laterali e tenta la doppia mossa Guberti-Mannini. Niente da fare: Palombo svirgola la palla che sarebbe valsa l'impresa, l'assedio finale diventa uno sterile assalto a Fort Apache, reso ancora più mesto dall'espulsione di Marilungo (doppio giallo per un battibecco con Pieters e per proteste) e dall'1-2 di Toivonen che significa addio. Addio Coppa. Anzi no: c'è ancora la malinconica trasferta di Budapest e poi, di sicuro, sarà l'ennesimo arrivederci. Arrivederci a presto, cara Europa. In fondo, siamo la Sampdoria.

Sampdoria 1
PSV             2
Reti: 48' p.t. Pazzini, 6' e 45' s.t. Toivonen.
Sampdoria (4-3-1-2): Curci; Cacciatore, Gastaldello, Lucchini (30' p.t. Volta), Ziegler; Poli (32' s.t. Mannini), Palombo, Dessena; Koman (24' s.t. Guberti); Marilungo, Pazzini. A disposizione: Da Costa, Accardi, Tissone, Sammarco. Allenatore: Domenico Di Carlo.
PSV (4-2-3-1): Isaksson; Manolev, Marcelo, Bouma, Pieters; Hutchinson, Engelaar; Afellay, Toivonen, Dzsudzsák; Reis (40' s.t. Berg). A disposizione: Cássio Ramos, Rodriguez, Lens, Koevermans, Wuytens, Bakkal. Allenatore: Fred Rutten.
Arbitro: Strömbergsson (SWE).
Assistenti: Witteberg (SWE) e Wämmark (SWE).
Quarto ufficiale: Hamlin (SWE).
Assistenti aggiunti: Ingvarsson (SWE) e Mattsson (SWE).
Note: espulso al 44' s.t. Marilungo per doppia ammonizione; ammoniti al 46' p.t. Toivonen, al 18' s.t. Marcelo, al 25' s.t. Gastaldello, al 30' s.t. Poli per gioco scorretto, al 48' s.t., al 31' s.t. Marilungo e Pieters per comportamento non regolamentare; recupero 9' p.t. e 3' s.t.; abbonati 8.965, paganti 3.166; terreno di gioco in pessime condizioni.

Nella foto Pegaso, Andrea Poli contrastato dal capitano olandese Afellay.

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