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Samp natalizia, Cordova-gol e il Brescia torna a sorridere

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Samp natalizia, Cordova-gol e il Brescia torna a sorridere

Una punizione del regista cileno, valutata male da Curci, regala tre punti alle rondinelle del neotecnico Beretta e condanna i blucerchiati di Di Carlo a una sconfitta che non ci voleva.

12_pazzini_vass_begaLa banda dei Babbi Natale colpisce ancora. E – ahinoi – non c'entrano Aldo, Giovanni e Giacomo o i cinepanettoni. C'entra una Sampdoria in versione festiva che, proprio come a Parma, al "Rigamonti" di Brescia, regala ai derelitti padroni di casa tre punti d'oro in chiave-salvezza. Punti che, tutti in una volta, alle rondinelle del neotecnico Mario Beretta mancavano dallo scorso 22 settembre, quasi tre mesi, una vita fa. Troppo per il buon cuore dei blucerchiati di Mimmo Di Carlo, incappati in un pomeriggio in bianco – e non solo per via della maglia da trasferta. Un Doria da rivedere sul piano del gioco e della brillantezza; un Doria – se vogliamo – ingenuo e pure sfortunato, punito da un episodio, nell'unica autentica conclusione verso la porta di un Curci per una volta non esente da colpe.

Sotto.
Eppure si comincia all'attacco e con un fuoriprogramma: i tifosi blucerchiati non tesserati si sistemano in tribuna, proprio dietro le panchine, a stretto contatto coi bresciani. Fino a qualche tempo fa una situazione impensabile, oggi un'assurda realtà. Proteste e inutili tensioni da una parte, cori e bandiere dall'altra. E le rondinelle passano. Minuto 13, punizione di Cordova dai 30 metri, la barriera non si apre, nessuno la tocca ma Curci valuta male l'intervento e capitola. Si va sotto. Palombo prova subito a rendere pan per focaccia a Sereni: il destro del capitano sorvola la traversa. Feriti nell'onore, i blucerchiati carburano sì, ma a scartamento ridotto: Tissone sbaglia parecchio in fase d'appoggio; Mannini e Guberti, le ali scelte da Di Carlo, sul fondo non arrivano mai.

Vitaccia. Davanti non si passa: un sontuoso Zebina la fa da padrone nel confronto con Pazzini, Marilungo s'ingorga spesso e volentieri. Facile intuire che per la Samp sia vitaccia. Poi ci si mette il campo pesante a mietere vittime: il giustiziere cileno Cordova lascia a Budel la cabina di regia bresciana, Cacciatore – infortunato alla caviglia – fa posto ad Accardi, ma soltanto dopo un assalto alla porta di Curci guidato da Diamanti, che – per fortuna – non trova sbocchi. Sempre Diamanti spaventa l'estremo doriano in avvio ripresa, quando il pacchetto arretrato orfano dell'acciaccato Gastaldello cambia pelle in perfetto clima parlamentare: Volta va a destra, Lucchini sul centrodestra e Accardi (100 in A per lui) sul centrosinistra; solo Ziegler resta fedele alla mancina.

Tramonto.
Su quella fascia, Di Carlo cambia ala: fuori un opaco Guberti, dentro Koman. La gara non si scalda, anzi. Il freddo e il sole che tramonta intorpidiscono l'ambiente e, se non fosse per le continue proteste del pubblico di casa ad ogni decisione di Giannoccaro, tutto indurrebbe al sonno. A ridestarsi all'improvviso ci pensa il Pazzo al 25': Mannini mette in mezzo dalla destra, il bomber gira al volo, Sereni neutralizza. Nulla di fatto. Il mister, allora, tenta la carta Pozzi mentre Lucchini cambia la terza posizione di giornata e va a fare il terzino destro, con Volta ancora al centro. La supremazia territoriale serve a poco se non abbinata a spunti e velocità: il cronometro scorre inesorabile e lo zero accanto allo stemma del Doria non si schioda.

Scarsa vena. Nel finale, Tissone conferma la sua idiosincrasia con la porta avversaria sparando alle stelle un invito a nozze col primo centro blucerchiato in carriera. Beretta si chiude ulteriormente richiamando Diamanti e inserendo Mareco a dar man forte al fortino biancazzurro. Una fortezza inespugnabile al cospetto della scarsa vena doriana, tale fino all'ultimo secondo dei 3 minuti di recupero. E Brescia torna a sorridere. Niente salto, niente scossone, niente prova di maturità in trasferta; soltanto un brutto stop che a una settimana del derby proprio non ci voleva.

Brescia       1
Sampdoria 0

Reti: 13' p.t. Cordova.
Brescia (4-3-3): Sereni; Zambelli, Zebina, Bega, Dallamano; Hetemaj, Cordova (39' p.t. Budel), Vass (29' s.t. Baiocco); Diamanti (38' s.t. Mareco), Possanzini, Kone. A disposizione: Arcari, Eder, Feczesin, Berardi. Allenatore: Mario Beretta.
Sampdoria (4-4-2): Curci; Cacciatore (46' p.t. Accardi), Volta, Lucchini, Ziegler; Mannini (26' s.t. Pozzi), Palombo, Tissone, Guberti (10' s.t. Koman); Pazzini, Marilungo. A disposizione: Da Costa, Dessena, Poli, Rossini. Allenatore: Domenico Di Carlo.
Arbitro: Giannoccaro di Lecce.
Assistenti: Di Fiore di Aosta e Angrisani di Salerno.
Quarto ufficiale: Gervasoni di Mantova.
Note: ammoniti al 14' p.t. Cordova per comportamento non regolamentare; al 40' p.t. Zebina e al 20' s.t. Accardi per gioco scorretto; recupero 2' p.t. e 3' s.t; spettatori 6.043; terreno di gioco in pessime condizioni.

Nella foto Pegaso, Giampaolo Pazzini chiuso tra i bresciani Vass e Bega.
 

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