L’equilibrio non si spezza nel Far West: 0-0 tra Doria e Juve
Tra ritorni, botte e infortuni, latitano le occasioni da gol: le migliori capitàno sui piedi di Pazzini (poi uscito per una distorsione) e Del Piero, ma vengono fallite malamente. Grave infortunio al volto per Lucchini.
Tra John Wayne e Agatha Christie non c'è spazio per i gol e neppure per De Amicis. Cuore poco, botte tante, barellieri sempre all'erta. Il giorno dei grandi ritorni si trasforma in Far West dai connotati in giallo e non solo per via dei 7 ammoniti. Tra colpi proibiti e falli sistematici, Samp-Juve diventa un po' come "Dieci piccoli indiani": uno dopo l'altro escono tutti di scena. E non col sorriso sulle labbra. Prima lo juventino Traoré (ma da solo), poi Lucchini, Pazzini, Pozzi e anche Volta. Tutti e quattro vittime dell'ascia di guerra dei bianconeri in campo, che della rimpatriata tecnico-dirigenziale sembrano sonoramente infischiarsene. La stretta di mano del Garrone Riccardo al "Franti" Marotta, gli applausi a Del Neri, staff e Storari: tutto cancellato da un match vibrante e nervoso, dove – oltre alle botte – l'equilibrio l'ha fatta da padrone.
Spigoli. Maschia, rude, spigolosa. Forse troppo. Per l'appunto, la partita a Marassi comincia così, com'era lecito aspettarsi. Di Carlo ritrova Zauri, schiera Volta per Gastaldello e conferma Poli e Macheda; il suo collega avanza Pepe accanto ad Amauri: il febbricitante Del Piero va in panchina. A raggiungerlo a tempo di record (100 secondi) è Traoré, stiramento all'adduttore. Neanche il tempo di constatare l'atavica iella juventina che la sorte riequilibra le uscite anticipate: fuori va Lucchini, lui dopo un contatto ultraravvicinato con il gomito di Amauri. L'intervento è ai limiti del rosso, Valeri non fischia neanche fallo…
Traffico. Le difese si rimodellano con Grosso e Accardi, ma è nella zona nevralgica che si fatica e non si costruisce. I moduli, 4-4-2 speculari, si annullano a vicenda. Scontato, allora, che le occasioni non si sprechino. Tutt'altro. La prima e unica del tempo arriva al 32': calcio d'angolo dalla sinistra, Bonucci non salta nemmeno, testa e Curci si allunga. In mezzo, il traffico è congestionato stile Salerno-Reggio Calabria, i tamponamenti sono all'ordine del giorno e il vigile Valeri prova a districarsi alla bisogna. Sulle ali non si vola e Di Carlo le inverte: Mannini va a sinistra, Guberti a destra. Gattopardescamente cambia tutto, non cambia niente.
Occasione. Comincia la ripresa. Accardi decide di mettere il turbo e di metterla in mezzo forte e tesa. Pazzini se la ritrova lì, al centro dell'area dimenticato da tutti, la stoppa. Attimi d'attesa interminabili. Marassi ammutolisce pronto a urlare di gioia e non crede ai suoi occhi quando il Pazzo centra in pieno i cartelloni alle spalle di Buffon. È l'ultima occasione per il bomber, che poco prima del quarto d'ora alza bandiera bianca toccato duro da Chiellini. Entra Pozzi, ma tocca a Macheda saggiare a sua volta la brutalità del centrale toscano. Contrasto più che dubbio in area, l'arbitro fa proseguire. Il pubblico protesta mentre Pozzi fa smorfie toccandosi il ginocchio: la partita del romagnolo contro la sua vittima preferita dura meno di 10 minuti.
Cerotti. Fuori anche altro piccolo indiano, il canovaccio nel saloon resta più o meno lo stesso. Anche se ora i blucerchiati, con Tissone alle spalle di Kiko, osano con maggior insistenza. Ziegler al 32' va vicino al palo lontano, Mannini sembra il coniglietto dello spot delle pile e sulla destra il dirimpettaio Grosso non lo vede quasi mai. Con Volta frastornato da una botta allo zigomo, dalla destra della Juve nascono invece due rischi enormi: Curci prima salva su Del Piero, poi, in pieno recupero, Pinturicchio decide che è giusto così, pennellandola – si fa per dire – nella Nord. Fuori, pari e un punto a testa. Come all'andata ma senza i gol. E con qualche cerotto in più.
Sampdoria 0
Juventus 0
Sampdoria (4-4-2): Curci; Zauri, Volta, Lucchini (11' p.t. Accardi), Ziegler; Mannini, Palombo, Poli, Guberti; Macheda, Pazzini (14' s.t. Pozzi, 25' s.t. Tissone). A disposizione: Da Costa, Dessena, Koman, Cacciatore. Allenatore: Domenico Di Carlo.
Juventus (4-4-2): Buffon; Motta, Bonucci, Chiellini, Traoré (3' p.t. Grosso); Krasic (11' s.t. Del Piero), Sissoko, Aquilani (39' s.t. Martinez), Marchisio; Pepe, Amauri. A disposizione: Storari, Salihamidzic, Grygera, Legrottaglie. Allenatore: Luigi Del Neri.
Arbitro: Valeri di Roma 2.
Assistenti: Rossomando di Salerno e Cariolato di Legnago.
Quarto ufficiale: Rizzoli di Bologna.
Note: ammoniti al 23' p.t. Motta, al 6' s.t. Chiellini, al 18' s.t. Guberti, 29' s.t. Sissoko, al 41' s.t. Marchiso, al 42' s.t. Mannini per gioco scorretto, 34' p.t. Pepe per comportamento non regolamentare; recupero 3' p.t. e 4' s.t.; abbonati 18.543, paganti 7.390; terreno di gioco in non perfette condizioni.
Nella foto Pegaso, traffico a centrocampo: Poli e Sissoko lottano, Palombo e Aquilani osservano.