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Cavasin: «Lotteremo con le unghie e con i denti»

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Cavasin: «Lotteremo con le unghie e con i denti»

Il mister: «Siamo uniti e i presupposti per esprimerci al top in questo lungo sprint ci sono tutti. Le polemiche del Parma? In Italia c’è il pensiero che se uno si lamenta qualcosa gli ritorna indietro, ma non sono preoccupato».

16_cavasin2L’analisi a bocce ferme di quello che è stato, il polso della situazione attuale e la speranza in quello che sarà. Alberto Cavasin, il comunicatore, non si risparmia davanti ai media. Per la prima volta nella sala stampa del "Mugnaini" il mister blucerchiato parla a viso aperto per oltre mezzora. Inevitabile partire dall’amara sconfitta di Catania. «Nei primi 20 minuti abbiamo tenuto bene il campo – comincia l’allenatore trevigiano -, abbiamo giocato anche in fase di costruzione e ci siamo resi pericolosi con Maccarone. Poi, in dieci contro undici, la situazione è cambiata, ma siamo stati comunque molto lucidi, molto attenti. Abbiamo dimostrato una buona condizione fisica, buona capacità tattica e, a parte il gol di Llama arrivato da calcio piazzato, non abbiamo concesso un tiro in porta. La loro superiorità numerica la abbiamo tranquillamente ammortizzata e se non siamo riusciti a essere propositivi è anche per colpa del terreno. In generale, direi bene: sono contento della prestazione della mia squadra e penso che abbia fatto molto meglio degli avversari».

Polemiche. Poi si passa ai prossimi avversari: il Parma reduce dallo stop casalingo contro il Napoli e dalle polemiche arbitrali post-partita. «Queste sono cose loro – puntualizza da Bogliasco Cavasin -. Posso dire che la Sampdoria, come stile, non si addentra mai in critiche nei confronti delle direzioni arbitrali. Quando si parla dell’arbitro si creano degli alibi e ciò è sinonimo di una squadra in difficoltà, che cerca di sviare il pensiero su altre questioni. Per quel che mi riguarda evito di creare certe scappatoie che alla fine non pagano».

Rush. «Preoccupato? No – afferma -, in Italia è un po’ un giochino: in questo ambiente c’è il pensiero che se uno si lamenta qualcosa gli ritorna indietro. Io non l’ho mai fatto nemmeno in passato, anche mordendomi la lingua. E non mi va di entrare nel merito del momento del Parma, ma rimango dell’idea che è una squadra in difficoltà. Stiamo arrivando a un rush finale importante. Nove partite sono tante ma anche poche: se cominciamo a giocarci il campionato durante la settimana e non sportivamente in campo non va bene. Personalmente non andrò a dare colpe agli arbitri sul nostro campionato».

Modulo. «Penso che a meno di cose stranissime – continua il mister passando agli aspetti tattici -, lavoreremo ancora sul 3-5-2: è un sistema di gioco dove si realizzano tanti dei nostri ragazzi, direi tutti vista la prestazione di Catania. Questo modulo ha pro e contro, non esiste il modulo perfetto. Ma in questo momento partiamo da qui, poi vediamo in settimana quali giocatori andranno ad interpretarlo. Di sicuro schiererò una formazione coi piedi per terra, equilibrata, compatta, quadrata, che si chiuda e che sappia essere superiore ai momenti difficili. La abbiamo vista per 20 minuti, io la voglio vedere per 90, di fronte ai nostri tifosi».

Valore. «Noi dovremo vivere questa settimana con una certa responsabilità – rivela il tecnico -. È qui, però, che si dimostra il valore della squadra e del singolo. Una squadra ai livelli di Europa League che si trova a lottare per un obbiettivo inferiore penso che abbia dei vantaggi. Abbiamo componenti tecniche ben diverse dalle altre senza dimenticare di vivere la nostra classifica e il nostro momento, trovare gli equilibri di lavoro e di rendimento. Domenica ci siamo parlati nello spogliatoio, vedevo volti delusi ma consapevoli di potercela fare. La squadra è unita, non ci sono divisioni, i presupposti per esprimerci al top in questo lungo sprint ci sono tutti».

Lottare. «Fino alla fine ci troveremo lì – conclude Cavasin -, non possiamo pensare di tirarci fuori in due-tre partite. Il calendario non lo guardo, tabelle non ne faccio. Il responso finale sarà all’ultima giornata: con le unghie e con i denti siamo pronti a lottare fino alla fine. Ogni domenica ci giochiamo tantissimo, però sono le ultime le partite della vita, non queste. Se consideriamo quella col Parma l’ultima spiaggia, alla fine saremo con la lingua fuori e andremo tutti in esasperazione. Farà parte della nostra maturità non consumarci in settimana e non sprecare energie inutili, dando alle cose la giusta importanza. Ciò non toglie che entreremo sempre in campo per vincere».

Nella foto Pegaso, mister Alberto Cavasin dirige l'allenamento a Bogliasco.

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