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A Verona ancora senza gol, ma il Doria torna a far punti

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A Verona ancora senza gol, ma il Doria torna a far punti

Sospinti dal calore di quasi 5.000 tifosi in trasferta al "Bentegodi", i blucerchiati di Cavasin si dividono la posta con il Chievo. Buon rientro di Pozzi, Maccarone reclama un rigore.

03_palombo-bogliacinoSe i punti li facessero i tifosi, la Sampdoria sarebbe senz'altro a giocarsi lo Scudetto. Ogni stagione, questo è certo. Calore e colore, voce e passione. Per 95 minuti e oltre. Purtroppo il calcio è altra cosa e nonostante l'accompagnamento di quasi 5.000 sostenitori blucerchiati a invadere festosamente il "Bentegodi", i ragazzi di mister Cavasin tornano da Verona privi di gol e con un solo punto in saccoccia da dividere con il Chievo. Un punto buono, in fin dei conti, che muove la classifica e spezza finalmente la serie negativa; un punto che – dopo i risultati negativi arrivati dagli altri campi dello Stivale, isole comprese – non cambia gli orizzonti doriani, sempre appiccicati all'agguerrita bagarre per non retrocedere.

Caldo. L'ambiente è bello caldo, in tutti i sensi. Il sole picchia, l'umidità è alle stelle. La Curva Nord canta a squarciagola. E il Doria parte determinato. La sorpresa di formazione si chiama Nicola Pozzi, titolare dopo 77 giorni, di nuovo in campo dopo 70 e al fianco di Maccarone per la prima volta. Anche capitan Palombo torna nel cuore del centrocampo dopo Catania e Parma da spettatore; un centrocampo a cinque con Mannini, Dessena, Palombo appunto, Poli e Ziegler. Dietro ringhiano in tre: Volta, Gastaldello e Lucchini. Il primo tiro è al 12' e porta proprio la firma di Pozzi. Idea buona, tentativo smorzato in corner.

Mira. Meglio i blucerchiati in tenuta bianca dei gialloblù, questo è sicuro. Maccarone va sul fondo al 20', mette in mezzo, dove Mandelli spazza in anticipo su Mannini. Sul primo angolo di Ziegler la difesa libera, sul secondo di Palombo Gastaldello la colpisce male. Anche Moscardelli, per fortuna, non la prende al meglio al minuto 35. È l'ultima occasione di un primo tempo che conferma per entrambe problemi di mira e conseguente scarsa confidenza con la porta avversaria. Il secondo si apre subito con due cambi: fuori Pozzi (buon rientro il suo, peccato per il fiato che ancora difetti) e Jokic, dentro Biabiany e Cesar. Non pago della staffetta slovena in difesa, Pioli cambia anche schieramento: dal 4-3-1-2 il Chievo passa al 3-4-1-2.

Nulla. Ma la partita continua a farla la Samp. Al 10', Big Mac si lamenta per una trattenuta di Andreolli, Brighi fa proseguire. Al 20', dal destro a giro di Palombo, Biabiany sfiora il palo alla sinistra di Sorrentino. Niente da fare. I padroni di casa esauriscono le sostituzioni con gli ingressi di Marcolini e Uribe; Cavasin risponde richiamando l'infortunato Ziegler per Laczkó. Poi il nulla. Almeno fino al 33', quando il capitano spara su punizione trovando Sorrentino, e al 35', quando Constant in percussione centrale smarca Uribe a tu per tu con Curci, ma il colombiano spreca sopra la traversa. Nel finale Guberti rileva Maccarone. Senza gol, il Doria chiude pure senza punte, ma con un punto prezioso da cui ripartire.

Chievo        0
Sampdoria 0

Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Andreolli, Mandelli, Jokic (1' s.t. Cesar); Guana, Rigoni (16' s.t. Marcolini), Constant; Bogliacino (s.t. 27' Uribe); Pellissier, Moscardelli. A disposizione: Squizzi, Granoche, Thereau, Pulzetti. Allenatore: Stefano Pioli.
Sampdoria (3-5-2): Curci; Volta, Gastaldello, Lucchini; Mannini, Dessena, Palombo, Poli, Ziegler; Maccarone (41' s.t. Guberti), Pozzi (1' s.t. Biabiany). A disposizione: Da Costa, Tissone, Macheda, Zauri. Allenatore: Alberto Cavasin.
Arbitro: Brighi di Cesena.
Assistenti: Niccolai di Livorno e Papi di Prato.
Quarto ufficiale: Baracani di Firenze.
Note: ammoniti al 13' p.t. Moscardelli, al 36' p.t. Guana e al 13' s.t. Biabiany per gioco scorretto, al 31' s.t. Uribe per proteste; recupero 1' p.t. e 4' s.t.; paganti 14.456; terreno di gioco in non perfette condizioni.

Nella foto Pegaso, una chiusura in scivolata di capitan Palombo su Bogliacino.

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