Viaggio all’Inferno e ritorno, contro il Brescia finisce 3-3
A Marassi è un saliscendi di emozioni: tre volte in svantaggio (gol di Eder e doppietta di Caracciolo), il Doria recupera prima con Pozzi, poi con Tissone e infine con Mannini. E il Lecce, sconfitto a Verona, resta dietro.
Crederci, nonostante tutto. Nonostante alla vigilia di questo Sampdoria-Brescia si dicesse che la vittoria fosse d'obbligo. E invece non è arrivata. Il pensiero finale dopo 95 minuti di battaglia è che, alla luce di come si era sviluppata, il pareggio per 3-3 poteva anche non arrivare e adesso saremmo qui a parlare di un risultato da far rabbrividire. Dopo un primo tempo bloccato, nel secondo succede di tutto: al vantaggio ospite di Eder risponde Pozzi sfruttando l'assist al bacio di Biabiany. E, quando sembra che i blucerchiati possano passare, Caracciolo li punisce in contropiede. Anche il nuovo pari ad opera di Tissone non basta perché al 39' della ripresa ancora l'Airone spedisce il Doria all'Inferno. Il viaggio ha però un biglietto di ritorno, perché Mannini in pieno recupero regala ad un Marassi coloratissimo e mai domo il 3-3 che evita il peggio e permette di staccare il Lecce sconfitto a Chievo. 36 noi, 35 loro e Brescia a 31.
Caldo. Ad eccezione di Lucchini (per Volta) e Biabiany (per Macheda), l'undici che Cavasin propone in campo dall'inizio è lo stesso che ha finito il match di otto giorni fa al "San Nicola". Ed è proprio Nicola, Pozzi, a scagliare al 4' il primo tiro verso la porta di Arcari: alto. Prima di ritrovare il secondo bisogna aspettare il 25', quando Caracciolo si libera bene di Gastaldello ma calcia debolmente verso Curci. In mezzo tanto agonismo e qualche calcio, difese accorte e un caldo tremendo. Da caldo a incandescente il passo è assai breve. Un minuto dopo, cross dalla destra di Mannini, Zoboli stende Pozzi nel cuore dell'area. Per l'arbitro Rocchi tutto regolare.
Coronarie. Capitan Palombo ci prova su punizione allo scadere della prima frazione, poi da fuori 25 secondi dopo il fischio d'avvio della ripresa. In entrambi i casi Arcari fa buona guardia. Guardia che non fa il Doria, che al 5' si ritrova – come sempre tra le mura amiche di Marassi – a rincorrere. Zambelli scende indisturbato sulla destra, la mette in mezzo col piattone, ci dai tu ci do io, ci dà Eder che ha tutto il tempo per prendere la mira e freddare Curci sotto la Sud. L'agonia dura poco, per la fortuna delle nostre coronarie. Biabiany va sul fondo e la tocca morbida per Pozzi. Arcari è saltato, Nick la appoggia di testa e fa 1-1.
Saliscendi. Palla al centro. La Samp protesta con Pozzi, le rondinelle segnano. Altro che coronarie. Su rinvio di Arcari, Gastaldello, Lucchini e Curci non s'intendono e regalano a Caracciolo l'immediato 1-2. Roba da ridere se non fosse una tragedia. La partita è un saliscendi di emozioni; la trama è perfetta e imprevedibile perché a segnare ci pensa chi, in blucerchiato, non aveva mai segnato prima. Fernando Damián Tissone da Quilmes riacciuffa la leonessa per la criniera con un destro radente tra palo e portiere.
Speranze. Il "Ferraris" diventa una bolgia, pronta a gridare per la terza volta gol sull'assist d'oro di Mannini al minuto 31. Né Pozzi né Maccarone impattano sul pallone e Arcari lo fa suo. Curci, ancora una volta, non lo fa suo al 39'. Su cross di Diamanti, Caracciolo vola in cielo e può affossare per la terza volta – la seconda personale – le speranze salvezza di una squadra come questa Sampdoria che la retrocessione sembra costruirsela solo e soltanto con le proprie mani. Mannini, però, decide con un gran gol che non è ancora finita. Crederci è la parole d'ordine. Anche col derby, il Palermo e la Roma davanti.
Sampdoria 3
Brescia 3
Reti: 5' s.t. Eder, 10' s.t. Pozzi, 12' s.t. Caracciolo, 18' s.t. Tissone, 39' s.t. Caracciolo, 46' s.t. Mannini.
Sampdoria (4-4-2): Curci; Zauri, Gastaldello, Lucchini, Ziegler; Mannini, Palombo, Tissone, Laczkó (13' s.t. Guberti); Biabiany (21' s.t. Maccarone), Pozzi (39' s.t. Macheda). A disposizione: Da Costa, Dessena, Koman, Perticone. Allenatore: Alberto Cavasin.
Brescia (4-3-1-2): Arcari; Zambelli, Zoboli (34' s.t. Zebina), Bega, Berardi; Filippini (19' s.t. Vass), Hetemaj, Baiocco (30' s.t. Kone); Diamanti; Eder, Caracciolo. A disposizione: Leali, Mareco, Jonathas, Lanzafame. Allenatore: Giuseppe Iachini.
Arbitro: Rocchi di Firenze.
Assistenti: Cariolato di Legnago e Calcagno di Nichelino.
Quarto ufficiale: Pierpaoli di Firenze.
Note: ammoniti al 24' p.t. Laczkó, al 44' p.t. Hetemaj, 3' s.t. Berardi per gioco scorretto, al 12' s.t. Pozzi per proteste; recupero 2' p.t. e 5' s.t.; abbonati 18.543, paganti 6.512; terreno di gioco in buone condizioni.
Nella foto Pegaso, duello tra capitani: Palombo contro Caracciolo.