Poli: «Siamo rimasti in tanti per riportare la Samp in A»
Il giovane centrocampista blucerchiato lavora sodo nel ritiro di Moena e si dice pronto a dare il proprio contributo nella risalita: «Abbiamo una gran voglia di far bene».
In molti gli fanno la corte, ma lui ha una gran voglia di riscattare la stagione passata e aiutare la Sampdoria a tornare dove merita di stare, in Serie A. L'identikit risponde al nome di Andrea Poli, uno dei talenti emergenti del calcio nostrano, sul quale ha messo gli occhi anche il c.t. della Nazionale maggiore Cesare Prandelli. «Come hanno già detto il vicepresidente Edoardo Garrone e il direttore sportivo Pasquale Sensibile, ho dato la mia disponibilità per restare alla Sampdoria – chiarisce Poli -. In questo momento penso soltanto ad allenarmi e a concentrarmi sul lavoro, durissimo, a cui ci sottopone mister Atzori. Voglio ripagare la fiducia che sento attorno a me».
Riscatto. «Come tutti i miei compagni, ho patito molto la retrocessione – ammette il centrocampista di Vittorio Veneto -. Innanzi tutto perché la Sampdoria non merita di stare in Serie B, in secondo luogo perché anche a livello personale la scorsa stagione è stata fallimentare. L'infortunio all'addome non mi ha permesso di dare l'aiuto che avrei voluto alla squadra e vedere i compagni in difficoltà mi ha fatto star male. Ora dobbiamo voltare pagina e ripartire».
Fiducia. «Siamo rimasti in tanti della squadra retrocessa la scorsa stagione e i nuovi mi sembrano tutti ragazzi in gamba – conclude Poli -. Mister Atzori mi piace: è un tipo tosto che ci fa lavorare sodo. Questo è il mio quinto ritiro a Moena con la Sampdoria e credo di non aver mai faticato così tanto. Nel centrocampo a tre mi trovo bene, il ruolo di mezz'ala mi offre maggiori opportunità d'inserimento in fase d'attacco, anche se quando c'è da dare una mano in difesa sono uno che non tira mai indietro la gamba. Più che i moduli, credo che saranno importanti le motivazioni e noi abbiamo una gran voglia di far bene».
Nella foto Pegaso, Andrea Poli tira il fiato al "Benatti" dopo il duro lavoro agli ordini di mister Atzori.