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A Pozzi risponde Gomez, pari e patta al “Bentegodi”

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A Pozzi risponde Gomez, pari e patta al “Bentegodi”

Pari e patta. Due gol, spettacolo zero e alla fine ecco un punticino. Un
punticino, quello ottenuto contro l’Hellas di Mandorlini, per riprendere il
cammino interrotto bruscamente con la sconfitta interna col Torino. Dal
"Bentegodi" di Verona – campo amico ma al tempo stesso assai ostico –
la Sampdoria in versione sperimentale non riesce a far sua l’intera posta in
palio. Merito degli avversari, d’accordo, demerito dei blucerchiati. Lo spazio
concesso da Atzori a coloro che ne avevano trovato meno in questa prima parte
di stagione – da capitan Gastaldello a Rispoli, passando per Volta, Dessena e
Bentivoglio – dà frutti soltanto in parte. E se si va ad analizzare il match
nel suo complesso, in soldoni, si può essere soddisfatti così.


05_castellini_ferrari_dessenaPari. Fin da subito il Doria prova a offendere dalle fasce: Padalino e Semioli vanno
sul fondo senza troppe difficoltà, Rafael fa buona guardia. Al quarto d'ora Semioli soffia la
palla in volata, entra in area e viene toccato da Maietta. A detta di
Velotto è calcio di rigore. I gialloblù protestano, Pozzi timbra di
potenza e corre ad abbracciare il mister e la panchina. Il quinto centro di Nick in
campionato ravviva un incontro piuttosto scialbo: troppi errori,
pochi sussulti. L'Hellas si scuote e al 34', un po' a sorpresa, trova
il pareggio. Cross dalla destra di Abbate, stacco di testa
dell'argentino Gomez Taleb ad anticipare Volta e Da Costa capitola
sul secondo palo. Puntuale come contro il Toro, alla prima autentica
occasione concessa, la Samp subisce il pari.

Fiacca. Pozzi risponde
poco dopo impattando con la fronte un traversone mancino di
Castellini, Rafael non corre rischi. Ne corre uno, sulla sponda
opposta, Da Costa che allo scadere sventa col pugno una punizione di
Hallfredsson da posizione defilata. È ancora il rude mediano
islandese, al 16' della fiacca ripresa, a impensierire la difesa
blucerchiata con un sinistro dal limite dell'area, alzato in angolo
dall'estremo brasiliano. Atzori decide che è il momento di cambiare:
dentro Piovaccari per Pozzi; ma è il Verona a sfiorare il sorpasso
sull'asse Hallfredsson-Gomez: testa, prato, fuori.

Strada. Fuori, oltre a
D'Alessandro per Mancini, va anche Semioli. Al suo posto Laczkó,
all'esordio in Serie B, e subito pugnace sulla mancina. L'ungherese
resiste ad Abbate, va sul fondo e appoggia all'indietro per
Piovaccari, il cui rasoterra sfiora il palo alla sinistra di Rafael.
Anche per Soriano (out l'acciaccato Dessena) arriva il momento del
debutto, assoluto con la maglia blucerchiata dei grandi. Grandi a metà, perché la strada è ancora lunga, anche e soprattutto dopo questo punticino.

Hellas Verona  1
Sampdoria       1

Reti: p.t. 17' Pozzi rig.,
34' Gomez Taleb.
Hellas Verona (4-3-3):
Rafael; Abbate, Ceccarelli, Maietta, Scaglia; Russo, Tachtsidis,
Hallfredsson; Gomez Taleb (39' s.t. Bjelanovic), Ferrari (47' s.t. G.
Esposito), D'Alessandro (27' s.t. Mancini).
A disposizione: Nicolas,
Doninelli, Cangi, Pugliese.
Allenatore: Andrea
Mandorlini.
Sampdoria (4-4-2): Da
Costa; Rispoli, Volta, Gastaldello, Castellini; Padalino,
Bentivoglio, Dessena (36' s.t. Soriano), Semioli (27' s.t. Laczkó);
Bertani, Pozzi (20' s.t. Piovaccari).
A disposizione: Fiorillo,
Obiang, Foti, Rossini.
Allenatore: Gianluca
Atzori.
Arbitro: Velotto di
Grosseto.
Assistenti: Posado di Bari
e Paganessi di Bergamo.
Quarto ufficiale:
Merchiori di Ferrara.
Note: ammonito al 20' p.t.
Volta per gioco scorretto; recupero
1' p.t. e 4' s.t.; abbonati 10.542, paganti 6.940; terreno di gioco in buone condizioni.

Nella foto Pegaso, Dessena e Castellini in pressione su Ferrari.

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