Samp a fatica col Sassuolo, 1-1 agguantato nel finale
Chi si aspettava un'abbuffata è rimasto deluso. E si è dovuto accontentare di un brodino. Non il massimo all'ora di pranzo, ma sempre meglio di restare a bocca asciutta. Altro 1-1, altra tremenda fatica. Intanto là davanti scappano e Marassi si conferma una sorta di tabù per i blucerchiati, che in 5 partite tra le mura amiche sono stati capaci di racimolare il magro bottino di 6 punti. L'ultimo, quello di oggi, sicuramente guadagnato. In svantaggio per oltre un'ora, la Sampdoria più brutta della stagione trova il pari soltanto in extremis e pure in modo fortunoso. A mangiarsi le mani è il Sassuolo dell'ex Pea, superiore in classifica, nella testa e nel gioco alla formazione mandata in campo da Atzori.
Sotto. Uno spazio che sia
uno i doriani non lo trovano. I neroverdi
anestetizzano fin da subito la manovra di una squadra nuova ma
inconcludente. Davanti a Da Costa tornano Costa e Accardi, sulle
fasce Rispoli e Castellini; la mediana è a tre con Dessena, Palombo
e Soriano e Bentivoglio a supportare le due punte Bertani e Pozzi.
Pensa a non prenderle il Sassuolo. Ma dimostra di saper anche
colpire. Quarto d'ora: Sansone avanza indisturbato e scarica verso
la porta. Marchi raccoglie, si gira e beffa Da Costa. Il teorema si
ripete: se gli avversari tirano per la prima volta, segnano.
Rincorsa. Teorema puntuale
e antipatico perché mettersi a rincorrere complica ulteriormente un
discorso già arduo ai nastri partenza. Si suda in modo terribile a
costruire, ancora di più a rendersi pericolosi dalle parti di
Pomini. Al 27' Palombo gli fa il solletico su punizione. Allo scadere
Cofie galoppa nelle praterie davanti a Da Costa e lo grazia perdendo
l'attimo per calciare. Dopo il disappunto dei tifosi e l'invito a dimostrare
di essere uomini, rientra un'altra Samp. Atzori fa dietrofront
e mette le ali: fuori vanno Dessena e Soriano, nella mischia Semioli e
Laczkó.
Fasce.
Il magiaro prende di petto la partita e nel giro di due minuti costringe
all'ammonizione Laverone e Marzoratti. Le fasce smettono di punto in
bianco di essere roccaforte sassolese e il Doria rialza la testa. Al
12' Rispoli crossa dalla destra, Piccioni devia e Pomini si spaventa
ma non rischia. Al 16' Pozzi si apre il varco giusto ma conclude
debole tra le braccia dell'estremo ospite. Troppo poco per tentare di
raddrizzare la situazione. E allora, richiamato lo stesso Pozzi, arriva
il turno di Piovaccari.
Pari.
Ma è il Sassuolo a legittimare il vantaggio: al 29' Masucci trova il
tiro, Da Costa neutralizza in qualche modo; al 32' Sansone scappa in
contropiede, Castellini recupera e lo disinnesca. Si rischia e di
brutto. Al 34', però, si esulta. Sugli sviluppi di un angolo, Costa
pesca Piovaccari, il Pifferaio la tocca con la punta verso il secondo
palo, palla sul legno e gol, con decisivo apporto di Pomini. Poco dopo, Palombo trova Bertani, il Diavolo la potenza non la
mira. Il neoentrato Laribi trova tutto il necessario al minuto 42, Da
Costa vola da campione a salvare il risultato. Che resta lo stesso
fino al triplice fischio tra i fischi di Marassi.
Sampdoria 1
Sassuolo 1
Reti: p.t. 16' Marchi;
s.t. 34' Piovaccari.
Sampdoria (4-3-1-2): Da
Costa; Rispoli, Costa, Accardi, Castellini; Dessena (1' s.t.
Semioli), Palombo, Soriano
(1' s.t. Laczkó);
Bentivoglio; Pozzi (28' s.t. Piovaccari), Bertani.
A disposizione: Fiorillo,
Obiang, Foti, Rossini.
Allenatore: Gianluca
Atzori.
Sassuolo (4-3-3): Pomini;
Laverone, Marzoratti, Piccioni, Longhi; Magnanelli, Cofie, T.
Bianchi; Masucci, Marchi, Sansone (38' s.t. Laribi).
A disposizione: Bassi,
Vaccari, Noselli, P. Bianco, Cappelletti, Falcinelli.
Allenatore: Fulvio Pea.
Arbitro: Pinzani di
Empoli.
Assistenti: Carretta di
Padova e Stallone di Foggia.
Quarto ufficiale:
Manganiello di Pinerolo.
Note: ammoniti al 12' p.t.
Rispoli, al 6' s.t. Magnanelli, all'8 s.t. Laverone, al 10' s.t.
Marzoratti, 26' s.t. Bentivoglio, al 39' s.t. Laribi per gioco
scorretto; recupero 0' p.t. e 2' s.t.; abbonati 17.044, paganti
3.043; terreno di gioco in non perfette condizioni.
Nella foto Pegaso, Pozzi prova a sfuggire alla marcatura di Marzoratti.