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Iachini parte da Bari: «So dove si deve arrivare»

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Iachini parte da Bari: «So dove si deve arrivare»

«Il
mio stato d’animo è quello di qualche giorno fa, quello che mi ha fatto entrare
con grande entusiasmo nell’ambiente doriano. Ho trovato disponibilità da parte
dei ragazzi e sappiamo che ci sarà da lavorare e da mettersi sotto, sotto
diversi aspetti. Non ho la bacchetta magica, non sono uno scienziato né un
profeta, non ho la presunzione di cambiare tutto subito, sono consapevole che ci
vorrà del tempo». Ci vorrà del tempo, ci sarà da lavorare. Concetti che
affiorano spesso e volentieri nella prima conferenza stampa al "Mugnaini" di
Bogliasco di Beppe Iachini, che in testa porta l’inseparabile cappellino (marchiato U.C. Sampdoria) e idee
già chiarissime sulla situazione della squadra.

Idee chiare su tutto a dire il vero, in primis sulla preparazione atletica. «Intensità e forza esplosiva:
per fare il calcio che voglio io – spiega – dobbiamo alzare questi parametri. Voglio
che si lavori su certi concetti fisici durante la settimana e in questo senso dovremmo
entrare con oculatezza nei metodi d’allenamento. Voglio una squadra di gamba,
di esplosività. Abbiamo iniziato ora: tre giorni sono pochi, però so dove si
deve arrivare e, strada facendo, sono convinto che abbiamo mezzi per poter
risalire la classifica».


Paletti.
Servono risultati, fin da subito. «Mi è già successo a Brescia e anche lì di
tempo ce ne volle un po’ – ricorda Iachini -. A Natale ero al dodicesimo posto,
se vinciamo l’ultima di campionato arriviamo al primo. Detto questo non voglio
pararmi perché nel frattempo cercheremo di coniugare il lavoro coi risultati. Ho
iniziato a mettere i primi paletti, sotto l’aspetto tattico e fisico. Se oggi pensassi
di tenere la squadra leggera per la partita di domani, a febbraio saremmo
sicuramente in difficoltà».

Scelte.
«Fra stasera e domani mattina – ammette il mister circa gli infortunati –
sentirò lo staff medico sulla situazione fisica di alcuni ragazzi. Sulla base
di questo farò le mie scelte. Una di queste riguarda Pozzi, che comunque ha
partecipato all’ultimo allenamento. Valuteremo. Io non amo mandare in campo
giocatori a rischio infortunio, se uno andrà in campo ci andrà perché sta bene».

17_iachiniCaratteristiche.
In campo con quale modulo? Da martedì il tecnico ascolano ha insistito sul
4-3-3. «L’idea è questa – dice -. Valutando le caratteristiche di questi ragazzi,
simili a quelle che avevano i miei giocatori al Chievo, ci può stare il 4-3-3.
Pur non essendo un allenatore chiuso in fatto di modulo, le prime indicazioni
mi fanno pensare a questa soluzione. Poi si vedrà».

Mano.
Difficile, dopo mezza settimana di lavoro, vedere la mano dell’allenatore.
Iachini la vede così: «Se rispondo col cuore mi auguro che si veda tanto; se
devo parlare con la ragione la risposta preferisco darla dopo la partita. Sarà
interessante valutare quello che hanno recepito. Mi auguro tutto, anche se sarà
difficile. Innanzitutto mi interessa che la Sampdoria abbia subito un atteggiamento
di squadra.  Il campo è l’unica medicina.
Abbiamo davanti tanti partite, e già da
Bari penseremo a fare la nostra di partita, sviluppando ciò che abbiamo
messo dentro in questi tre giorni, quei mattoni che abbiamo già messo dentro per
costruire questa casa».

Bari.
Tra punti di penalizzazione e squalifiche di fronte ci sarà un Bari piuttosto
arrabbiato: non sarà semplice tornare con una vittoria dal "San Nicola". «Il
Bari è una squadra tosta – spiega il mister -, un mix di giocatori di qualità venuti
dalla Serie A e tanti giovani con grande entusiasmo. Hanno un allenatore bravo,
una società forte alle spalle. Troveremo un ambiente caldo, come lo saranno
tutti perché contro di noi faranno sempre la partita dell’anno. Sia a livello
mentale sia di organizzazione spetterà a noi calarci nella parte».

Perfezionista.
«Quando arrivi dai nozioni – continua -. Possesso, non possesso, la squadra si
deve muovere attraverso certi principi. Gli input sono stati dati, dovremo
verificare quanti di questi siano stati assimilati bene. Più ne faranno giusti a
Bari più vorrà dire che sono stati bravi a recepire. Mi auguro che si comincino
per lo meno a intravvedere. Io voglio le cose perfette. Sono un perfezionista e
dico che c’è ancora da lavorare».

Lettera.
Infine un giudizio sulla lettera che gli Ultras Tito Cucchiaroni gli hanno
consegnato prima della seduta d’allenamento di ieri. «La lettera dei tifosi mi
ha fatto piacere – conclude Iachini -, è una bella lettera di benvenuto. Li
ringrazio per questa accoglienza e per le loro parole. Io non sono uno da voli
pindarici, credo nella concretezza. Non ho una pillola, se siamo in questa situazione
vuol dire che qualcosa c’è. La promessa alla lettera è questa: è la voglia di far
di tutto e di più per portare questo gruppo più in alto possibile».

Nella foto Pegaso, mister Iachini sul prato del "Mugnaini".

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