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Iachini guarda avanti: «Siamo all’inizio di una salita»

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Iachini guarda avanti: «Siamo all’inizio di una salita»

«C’è ancora tanto da lavorare». Non si fa illusioni mister Beppe Iachini. Nel suo esordio marassino ci sono tanti rimpianti per la vittoria mancata, ma allo stesso tempo la consapevolezza di avere ampi margini di miglioramento, in una squadra che questa volta l'occhio della tigre a tratti l’ha avuto, ma che è mancata di energia nella ripresa. «La prestazione globale oggi c'è stata – conferma il tecnico in sala stampa dopo la gara -. Nel primo tempo la squadra ha fatto quello che voglio: è stata intensa e ha creato tante situazioni da gol.  È vero che dovevamo essere più bravi a segnare anche prima, ma lo è altrettanto che siamo stati perfetti dietro. Nella ripresa volevamo fare lo stesso, ma non ci siamo riusciti. È venuta meno un po' di forza, ma per il resto la squadra si è comportata comunque bene».

26_iachini_modenaEsplosività. I motivi del pari casalingo sono dunque da ricercare nel calo della squadra nella seconda frazione; calo a cui bisognerà trovare una soluzione nelle prossime settimane di allenamento. Iachini spiega: «Dobbiamo mettere più esplosività nelle gambe. Se vado a rileggere la partita, dico che la squadra ha fatto una prestazione importante e non mi sento di rimproverarle alcuna mancanza di impegno o atteggiamenti sbagliati. Per crescere dobbiamo insistere durante la settimana in un certo tipo di lavoro, ma ho visto buone trame di gioco: siamo arrivati al tiro in porta sia coi centrocampisti che con le punte».

Cambi.
«Nella ripresa ho visto che la squadra stava calando e non riuscivamo più ad avere i giusti equilibri con le tre punte davanti – prosegue Iachini incalzato dalla domande sulla sostituzione Foggia-Rossini -. Stavamo soffrendo e per questo ho cambiato modulo, per restringere le linee. È andata così, pazienza, ma l’indirizzo che dettava la partita era quello di dare una mano alla squadra dandole una superiorità numerica a centrocampo, dal momento che non riuscivamo più ad aggredire alti come nella prima frazione. Dispiace, perché sia oggi che a Bari si sono evidenziate delle cose positive, ma quando si va in campo, le partite durano 95 minuti. Abbiamo ancora margini di miglioramento e ci sarà il momento in cui raccoglieremo i frutti del nostro lavoro».

Terreno.
A tenere banco nella pancia del "Ferraris" sono poi le condizioni del manto erboso, davvero pessime per poter imbastire delle trame di gioco adeguate. Questo però vale per entrambe le formazioni e il mister doriano non cerca alibi: «Per una squadra che ricerca il gioco e la manovra è certamente uno svantaggio, ma non mi piace trovare scuse. Nel secondo tempo siamo calati e siamo rinculati troppo: dobbiamo far sì che questo non succeda. Non è il momento di trovare alibi nelle condizioni del campo: dobbiamo andare a testa bassa e pedalare. Siamo all’inizio di una salita e dobbiamo inserire i fattori necessari per andare avanti».

Panchina. Oltre alla spiegazione del parapiglia dopo la rete doriana di Bentivoglio, l’allenatore di Ascoli Piceno parla anche della sua scelta di sedersi sulla panchina "lato Sud": «L'ho fatto essenzialmente per due motivi. Il primo è che non vado a sedermi nella panchina dei nostri dirimpettai; il secondo è che ho preferito stare vicino alla nostra Gradinata, alla Gradinata nei nostri tifosi. Le proteste del Modena sul nostro gol? Il fallo è a discrezione dell’arbitro e il regolamento dice che è solo lui che deve fischiare per fermare il gioco. Inoltre, se devo essere sincero, la squadra non se n’è accorta. Non c’è il discorso fair play in questa situazione: anche perché noi non abbiamo fatto gol rubando qualcosa: di situazioni ne avevamo già create in abbondanza».

Nella foto Pegaso, la grinta di mister Iachini, all'esordio blucerchiato al "Ferraris".

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