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Natale al buio: Sansovini-gol, il Doria si spegne a Pescara

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Natale al buio: Sansovini-gol, il Doria si spegne a Pescara

Non avrebbe potuto avere epilogo diverso l'annus horribilis della Sampdoria. Una sconfitta a Pescara (la prima di Iachini dopo un poker di pari consecutivi) mette fine al 2011, un cerchio si chiude e l'amaro in bocca resta lo stesso, immutato da 365 giorni o giù di lì. Resta lo stupore, resta lo sconforto, quello di 12 mesi interi, lunghissimi, che – lo si voglia oppure no – resteranno impressi a fuoco sulla pelle dei sampdoriani. Altro che bianco Natale, per i sampdoriani. Qui le luci sono spente da tempo e non si sono accese neppure in riva all'"Adriatico", dove il Delfino zemaniano – guizzante sì ma non troppo – non ha dovuto sudare particolarmente per avere la meglio sullo spento Baciccia di nero vestito.

Scaramucce. La classica
fase di studio dura poco. Le prime scaramucce si intravedono a
ridosso del 10': Sansovini scheggia la traversa dalla bandierina,
Piovaccari risponde su sponda di Soriano (preferito a Obiang), Anania
blocca. Difficile bloccare le scorribande laterali della banda
biancazzurra. Balzano centra, Kone stacca, Da Costa guarda la palla
uscire prima di arpionare, al 23', il destro a giro di Insigne. Al
26' Togni sfiora l'incrocio su punizione, al 28' Insigne porta a
spasso Rispoli sulla mancina, entra in area ma non trova lo specchio.

Leggerezze. Il Doria non
esiste. Dietro si fatica tremendamente a costruire, davanti non si
fanno due passaggi di fila. Insomma, fa tutto il Pescara che in
realtà non fa molto e in due occasioni non sfrutta altrettante
leggerezze blucerchiate. La più grave porta la firma di Da Costa
(39'), assist-man involontario del possibile vantaggio di Sansovini.
A fine tempo Romagnoli prova a superare l'autolesionismo del brasiliano deviando maldestro un
cross di Castellini che per poco non uccella Anania.

Nerbo. In effetti bastava
poco, ma il Doria che torna dagli spogliatoi ha tutt'altro nerbo di
quello della prima frazione. Iachini lo pretende più vivace e più
cattivo e con Foggia più accentrato alle spalle del duo
Bertani-Piovaccari. Duo subito pericoloso negli ultimi metri
abruzzesi, purtroppo senza lo sbocco giusto. Palombo lo cerca al 7'
da calcio da fermo, la barriera devia in corner. È l'ultimo spunto,
questo, del capitano, rimpiazzato al 17' da Obiang. La fascia se la
prende Foggia. E Da Costa, la sfera, se la trova alle spalle.

Buio. Siamo al 23'.
Verratti verticalizza al limite dell'area, mettendo fuori causa
Rossini e aprendo un'autostrada per Sansovini. Il 9 biancazzurro
evita il portiere in uscita e deposita in rete a porta vuota. Foggia protesta per un fallo non ravvisato, Zeman
resta impassibile, Iachini è la sua perfetta antitesi. La mossa del
mister sta nel togliere Dessena e nell'inserire Koman. Mossa inutile come
quella, disperata, di Fornaroli per Soriano. Stavolta il pareggio
resta utopia. Il Pescara si divora il raddoppio, la Sampdoria si
regala l'ennesimo passo falso e un Natale al buio.

Pescara      1
Sampdoria 0

Reti: s.t. 23' Sansovini.
Pescara (4-3-3): Anania;
Zanon, Romagnoli, Capuano, Balzano; Kone, Verratti, Togni; Sansovini,
Immobile, Insigne.
A disposizione: Pinsoglio,
Soddimo, Brosco, Bocchetti, Nicco, Maniero, Giacomelli.
Allenatore: Zdenek Zeman.
Sampdoria (4-3-3): Da
Costa; Rispoli, Volta, Rossini, Castellini; Dessena (30' s.t. Koman),
Palombo (17' s.t. Obiang), Soriano (40' s.t. Fornaroli); Foggia,
Piovaccari, Bertani.
A disposizione: Fiorillo,
Costa, Padalino, Laczkó.
Allenatore: Giuseppe
Iachini.
Arbitro: Ostinelli di
Como.
Assistenti: Stallone di
Foggia e Longo di Paola.
Quarto ufficiale: Mariani
di Aprilia.
Note: ammoniti Palombo, al 1' s.t.
Volta, al 9' s.t. Romagnoli, al 28' s.t. Obiang per gioco scorretto, al 23' s.t. Foggia per proteste;
recupero 0' p.t. e 2' s.t.; spettatori 13.734; terreno di gioco in buone condizioni.

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